Capitolo 20

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Quel bigliettino accompagnato dalle rose, mi era stato mandato da Kyle. Lo aveva fatto a posta a farmi andare in una gelateria lontana chilometri. Voleva solo che quando rientrassi, trovassi il suo piccolo pensiero. Grazie. Una parola composta da sei lettere e ricca di significato. Dovevo annetterlo, mi aveva profondamente colpito. Non melo sarei mai aspettata, ne un grazie ne tanto meno dei fiori, era stato un gesto carinissimo da parte sua. "Perché?" gli avevo chiesto entrando nella sua stanza. Avevo un sorriso da ebete e gli occhi che brillavano. "Perché tu stai facendo qualcosa di molto importante per me e un solo grazie non basta." avevo annuito. Lui era seduto sopra il suo letto e io mi ero seduta di fianco a lui. Eravamo molto vicini ma nessuno osava toccare l'altro. Che pensiero mi era venuto?  Lui non mi avrebbe comunque potuto toccare. Stupida! Avevo preso il foglietto della lista e avevo sbarrato il desiderio numero due. Il terzo invece era: andare a visitare la tomba dei miei genitori. Lo avevo letto ad alta voce. "Non ci sono mai andato da quando sono morti" gli avevo preso la mano ma evidentemente non così bene visto che era ricaduta sul letto. L'avevo ripresa e stretta, "mi dispiace kyle davvero però penso che dovresti farlo. " aveva annuito.
La mattina seguente, ci eravamo preparati. Cioè io avevo preparato Kyle per andare in cimitero. Gli avevo proposto di comprare due bei mazzi di fiori e lui mi aveva risposto "perché dovrei se sono morti?" "da quando è un problema comprare dei fiori? I soldi non ti mancano quindi non fare il tirchio!" non aveva risposto. Sapeva che avevo ragione. Si atteggiava spesso a fare il pavone quando poi in realtà era solo un cucciolo indifeso.
Quella sera sarebbe arrivata anche una sedia nuova a quanto pare aveva dei comandi speciali per farla camminare cosi non avrei più dovuto spingerlo. Kyle era felice di questo, pensava che per me fosse un peso ma si sbagliava. Se ami qualcuno non può pesarti niente.  "Ok Kyle siamo arrivati" eravamo di fronte al cimitero. Avevo promesso a Kyle di accompagnarlo fino alla tomba e poi di lasciarlo solo. Avrei mantenuto la promessa, era giusto. Dopo aver preso un bel respiro, eravamo entrati in cimitero e l'avevo lasciato di fronte ai suoi genitori. Erano davvero delle belle persone fisicamente e queato spiegava anche la bellezza del figlio. Lei aveva dei lunghi capelli biondi e degli occhi castani, un sorriso da far invidia al mondo e una bellezza strabiliante. Lui invece era alto, rigido e avrei detto burbero. Due occhi castani e i capelli dello stesso colore degli occhi. Non sorrideva nella foto ma il suo sguardo lo tradiva. Sembravano entrambi molto felici e sereni in quelle foto. Avevo toccato la lapide e mi ero fatta il segno della croce. Kyle quando mene stavo andando, mi aveva detto "resta qui, non andartene" ero rimasta al suo fianco e per quanto da una parte fossi felice di questo, dall'altra morivo dentro per quanto stesse soffrendo.

Non Lasciarti MorireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora