Quando avevo raccontato a Guenda cosa avevo combinato si era messa a ridere. "Tesoro sei una forza della natura" io avevo solo alzato le spalle. Non ritenevo di aver fatto un granché, semplicemente odiavo quelle persone che come il signor Scarpati credevano di essere il centro del mondo. Questa storia poi che Kyle non era in grado di gestire le aziende Jefferson inco non mi era andata giù per niente. Come si era permesso di dire quelle cose? Non ne aveva il diritto. Kyle era già un uomo a pezzi, segnato dalla triste e prematura scomparsa dei suoi genitori e inoltre, privato dell'uso della sua schiena, gambe e braccia. Era ingiusto e stava espiando le sue colpe, non aveva bisogno di un buzzurro per ricordargli che non era più in grado di fare le cose che gli altri potevano fare.
"Jennifer devi lavare Kyle. Io ho un impegno importante e adesso non posso proprio occuparmene." oh cavolo. Questa si che era un impresa. "Non puoi proprio rimandare?" avevo detto a denti stretti e con un sorriso forzato. "Mi dispiace. So che ti farà dannare ma fagli capire chi comanda" facile dirlo. Kyle era uno zoticone. Avevo girato i tacchi e mentre facevo dei profondi respiri, ero andata nella stanza di Kyle. L'avevo trovato intento a contemplare il paesaggio che si intravedeva dall'enorme vetrata che dava sul giardino. Era pensieroso, potevo sentire i suoi ingranaggi. Mi ero avvicinata con cautela e l'avevo sorpreso in lacrime. Non potevo crederci, Kyle Thomas Jefferson, detto stronzo belloccio, stava piangendo. "Che succede?" se avesse potuto sarebbe balzato in alto. L'avevo spaventato. "Niente si faccia i fatti suoi" avevo alzato gli occhi al cielo. Co risiamo! "Non iniziare a fare lo stronzo!" si stava arrabbiando e io questa volta mi sarei arrabbiata più di lui. "Come ti permetti? Ti ricordo che sono io che ti pago?" "e allora? Pensi che dandomi i soldi e trattandomi come una deficiente mi starò zitta?" si sbagliava di grosso lo stronzo!! "Abbassa i toni e finiscila di trattarmi come se fossi una persona normale" oh non potevo credere alle mie orecchie. "Io cosa? Tu sei normale Kyle, il fatto che tu sia in sedia a rotelle non fa di te una persona anormale. Smettila di fare la vittima perché come te esistono tante persone che vivono su una sedia a rotelle e adesso senza fare storie, porta il tuo culo in bagno, è ora di fare il bagno e non accetto una sola lamentela" ero nera. Incavolata nera. L'avevo difeso con quel deficiente, avevo cercato di portarlo a vedere come le persone vivevano fuori dalla sua villa e avevo provato a stargli vicino, la sua ricompensa? Piangersi addosso, fare la vittima e trattarmi a straccio. Stronzo stronzo!! Senza aprire bocca, avevo svolto il mio lavoro, non mi ero permessa di togliergli le mutande perché sapevo quanto gli dava fastidio, in compenso avevo potuto vedereil suo corpo e le varie cicatrici riportate in seguito ad un incidente, presumevo. Una volta lavato e vestito, l'avevo mollato nella sua stanza a guardare un film e men'ero andata a muso duro.Ciao a tutti!
Vi ringrazio per le letture, i voti e i commenti, spero che la storia sia di vostro gradimento. Se così fosse, lasciate un voto e un commento.
Chiedo umilmente scusa per gli errori che prometto, correggerò appena possibile.
Grazie ancora.
Buona serata!❤❤
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Non Lasciarti Morire
ChickLitJennifer è quella che si definisce, una ragazza diversa. Piena di vitalità e con tanto amore da dare, si ritrova a fare i conti con un lavoro insolito ma di cui è già pratica. Kyle potrebbe rivelarsi il suo peggior nemico o forse, l'amore della sua...