Capitolo 19

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Il secondo desiderio l'avevamo realizzato ed ero contentissima di essere riuscita ad aiutare Kyle in questo. Se tutti dicevano, un penny per i tuoi pensieri, io dicevo un piccolo aiuto in cambio di un tuo sorriso. Fortunatamente,  kyle durante il viaggio non era stato male. Si era un po affaticato visto che in italia era già arrivata l'estate ma niente di preocupante. Al nostro ritorno, Guenda si era messa a piangere e Carl aveva un bellissimo sorriso. Credevo fosse dovuto al fatto che per ben tre giorni, potessero dedicarsi un po di tempo per loro ma, non era per quello. Kyle per loro era come un figlio, la felicità era la loro priorità e vederlo così felice, aveva scatenato in loro un emozione fortissima. Guenda era una donna straordinaria, era facile volerle bene. Era affettuosa e sempre pronta a darti un buon consiglio ma anche a sgridarti se sbagliavi in qualcosa. Era paziente e docile, non si arrabbiava quasi mai. Per me era diventata come una mamma che io stessa non avevo mai avuto. Una volta alla settimana, ci prendevamo un giorno per poterlo passare a fare le nostre cose, io le facevo la tinta ai capelli e lei mi faceva le sopracciglia. Erano cose che mi erano sempre mancate. Tante volte avevo desiderato che mia madre tornasse e che insieme ci dedicassimo a cose come questa, così come ho desiderato raccontarle le mie sofferenze ma anche le mie gioe, i miei traguardo,  le mie sconfitte. Non era mai successo. Guenda per me era diventata più che un amica e ci tenevo tantissimo che lei sapesse questo. Quindi una mattina, ero andata insieme a Kyle a comprarle dei fiori da poterle regalare e una volta arrivata dal fioraio mi ero resa conto che in realtà non sapevo quali fossero i suoi fiori preferiti. Avevo chiesto a Kyle ma ovviamente non mi aveva saputo dire nulla. "Le rose" aveva detto. Erano i miei fiori preferiti. "Oh allora credo che le comprerò un mazzo di rose" aveva mosso la testa da destra verso sinistra per rispondermi. "No non sono per lei." ero delusa. Pensavo fosse venuto per aiutarmi non per pensare di regalare le rose alla tipa che diceva quando eravamo a Verona. Alla fine presa dalla disperazione, avevo optato per un bel mazzo di fiori misti. Avevo scritto anche un bigliettino che diceva. "Ti voglio bene, con amore Jen" e dopo aver pagato, avevo lasciato detto al signore dei fiori, di farlo recapitare alla villa. "Ho voglia di gelato, ti andrebbe di andare a comprarlo?" aveva proposto Kyle all"improvviso. "Certo andiamo". Qualche kilometro dopo, non sapendo che la sua gelateria preferita si trovava così distante, eravamo in gelateria. Io avevo preso panna, limone e pistacchio, mentre Kyle aveva preso cioccolato e  cookies. Ovviamente il suo era in una coppetta mentre il mio era sopra le mie mani da quanto mi era colato. Dovevo imboccare Kyle e al tempo stesso mangiarmi il mio, non era tanto semplice, ma cel avevo fatta.
Al rientro, nella mia stanza avevo trovato sopra il letto un bellissimo mazzo di rose bianche e gialle e un bigliettino che diceva semplicemente Grazie.

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