CAPITOLO SESTO

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Eviterò di raccontare le scene a cui io e Shady ci sottoponemmo nel tentativo di far "espletare" l'alcool a Federica, fatto sta che finalmente, dopo più di un'ora, eravamo riuscite a metterla a letto.

"Elisa mi ha scritto che Ginevra si è addormentata." mi avvertì Shady.

"Chissà Riccardo come sta.." mi preoccupai, ignorando totalmente la mia compagna.

Shady si lasciò in una risata.

"Sei consapevole del fatto che domani dovrai vedertela con lui?"

"Oltre a Mike, vorrei sottolineare." aggiunsi rassegnata. "Se solo ci fosse qualcuno di così gentile e sensibile che mi aiutasse ad affrontarli..." feci gli occhi dolci.

"Tesoro, non so se hai notato ma finora il mio intervento ha portato solo guai." sospirò. "Mi sa che dovrai occupartene da sola."

"Non so neanche da dove cominciare.." ammisi, gettandomi sul letto.

"Io non voglio intromettermi.." cominciò. "Ma se lo facessi ti direi di chiarire con Riccardo come prima cosa. Non vorrai di certo fargli credere che ti piace."

"Ma se sei stata tu a dirglielo." la fulminai.

"Visto? Per questo motivo non devi ascoltarmi." rispose, coprendosi il viso con un cuscino. "Ho perso le mie doti da cupido, non so neanche perché sto qui a parlare tanto non ho più futuro. Notte."

Sorrisi. "Buonanotte scema."

***

Sebbene l'ora di pranzo fosse passata già da un pezzo, nessuna aveva ancora avuto forza sufficiente per alzarsi: eravamo tutte troppo esauste, chi per la sbornia, chi, come me, per i martellanti pensieri che rimbombavano nella testa. Tuttavia, ad un certo punto sentii le mie compagne alzarsi e poco dopo scendere giù, così, dopo diversi ripensamenti, decisi di farmi una doccia veloce e raggiungerle.

La mensa era praticamente vuota (in effetti erano quasi le tre di pomeriggio), pertanto individuai subito le mie amiche sedute all'ultimo tavolo, con davanti due piatti enormi di pasta.

"Ah però!" le raggiunsi. "Non sapevo foste a dieta." risi.

"Io ho bisogno di assorbire l'alcool che ho in corpo." disse Federica con la bocca piena.

"Tu come stai?" mi chiese Shady, facendomi posto accanto a lei. "Prima abbiamo visto Riccardo, ci ha chiesto dove fossi e di dirti di passare in sala prove."

"In sala prove? La guardai stranita. "Perché?"

"Questo si è messo in testa di farti una serenata, ci scommetto." intervenne Federica, mentre addentava i suoi amati spaghetti.

Shady lanciò uno sguardo fulmineo a Federica.

"Non aiuti, Fede." sbottò. "Comunque ci ha detto che è molto importante. Chissà forse anche lui vorrà chiarire quanto successo ieri sera."

Ancora non sapevo se la sera prima Riccardo mi avesse detto quelle cose perché sotto effetto dell'alcool o perché realmente sentiva di dirmele, fatto sta che dovevo assolutamente mettere in chiaro ciò che provavo, o meglio, che non provavo per lui.

Così, mi diressi verso la fatidica sala, ripassando a mente ciò che avevo intenzione di dirgli, finchè una melodia piuttosto familiare proveniente dall'aula numero cinque richiamò la mia attenzione.

Rimasi dietro la porta ad origliare per qualche secondo: era senza dubbio una ninna nanna che mi cantava mia madre quando ero piccola, ma non pensavo che qualcun altro potesse conoscerla perciò, presa dalla curiosità, decisi di entrare.

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