CAPITOLO DECIMO

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Era finalmente giunto mercoledì, giorno in cui avremmo dovuto sostenere le audizioni per aggiudicarci la possibilità di cantare durante lo 'speciale del sabato'; anche se sarebbe più corretto definirlo 'speciale del giovedì sera', considerato che avremmo registrato la sera successiva.

La squadra de 'Gli Streghi' era da poco entrata in sala prove, perciò ci sarebbe voluta almeno un'altra mezz'ora prima che anche noi potessimo provare. Intanto stavamo ammazzando il tempo canticchiando alcuni pezzi in sala relax, o meglio, i miei compagni provavano, io, come il mio solito, ero distesa su non so quanti pouf contemporaneamente, con le cuffiette alle orecchie, immersa tra i miei pensieri.

Era da due giorni che io e Mike non ci parlavamo.

Ci stavamo palesemente evitando a vicenda: lui, assieme ad un ego spropositato e al suo carattere super lunatico (a mio avviso tendente all'isolamento), aveva ormai rinunciato persino a tentare di sistemare le cose tra noi, e io, orgogliosa fino al midollo, non solo non gli davo modo di avvicinarsi, ma passavo moltissimo tempo con gli altri ragazzi, in particolare Riccardo.

A proposito di Riccardo, la sera prima avevamo avuto una conversazione piuttosto insolita.

Mi stava riaccompagnando alla camera quando ad un certo punto aveva assunto un'espressione più seria e mi aveva chiesto se mi trovassi bene ad uscire con lui, se mi fossi pentita di avergli dato un'altra occasione e se pensassi ancora a Mike. Ovviamente io avevo cercato di rassicurarlo, ma evidentemente non era bastato a convincerlo poiché la conversazione era terminata con un feroce "se si avvicina ancora a te, lo farò pentire.", riferendosi a Mike.

La sua gelosia nei confronti di Mike era palese, ma in realtà sapeva meglio di me come fossero andate le cose, perciò non doveva di certo preoccuparsi.

"Buongiorno sai?"

Una voce rauca mi costrinse ad aprire gli occhi ed abbassare il volume del mio iPod.

"Parli del diavolo.." pensai subito.

Era Riccardo, che dolcemente premette un piccolo bacio sulla mia fronte, e si distese accanto a me, ancora una volta prendendosi più libertà di quante gliene avrei mai date.

"Dormito bene?"

Sorrisi, annuendo.

Non avevo dormito per niente bene, ma non era di certo una novità, e di sicuro non volevo stressarlo con la storia delle mie notti insonni, perciò mi limitai a sorridere.

"Chi canterà secondo te?" chiesi poi, cercando di allontanarmi il più possibile dal suo torace.

"Vuoi la verità?" ammiccò.

"Una bugia è l'ultima cosa che voglio visti i precedenti, credimi."

Lui sorrise. "Tu, senza dubbio."

Alzai subito lo sguardo per incrociare il suo.

Ciò che continuava a ronzarmi per la testa era il fatto che potesse non essere imparziale nella scelta, e schierarmi in puntata solamente perché si era affezionato a me. Insomma, temevo non riuscisse ad essere oggettivo, rischiando di perdere la fiducia dei compagni, oltre tutto.

"Dovremmo votare tutti." risposi.

Lui mi guardò stranito. "In che senso?"

"Pensaci, in questo modo sapremmo cosa ne pensa la squadra." continuai. "Se ognuno votasse chi a parer suo ha lavorato meglio durante la settimana, potremmo fare una sorta di classifica per stabilire chi merita di esibirsi."

Discutemmo un po' a riguardo, coinvolgendo anche Federica, Sebastian e Elisa che erano lì accanto, finché, prima del previsto, i componenti dell'altra squadra ci raggiunsero in sala.

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