CAPITOLO QUINTO

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"Direi che per oggi può bastare."

Nonostante capitasse quasi sempre tra le ultime lezioni della giornata, il professor Boosta era in grado di farti perdere la cognizione del tempo e dimenticare tutti i fardelli legati alla permanenza nella scuola: era sempre un dispiacere doverlo salutare.

"Un'ultima volta?" pregai io.

"Negativo Fede."

"Anna, prof." risi.

"Perdonami Anna, sono fuso. "

Era risaputo che Boosta facesse difficoltà a ricordare i nomi di tutti, ma sicuramente il fatto che fosse esausto incideva parecchio, e non lo biasimavo di certo.

"Comunque devo proprio andare: sono quasi le otto, e poi so che avete dei piani per questa sera, non vorrai mica fare tardi." aggiunse.

Mi lanciò uno sguardo piuttosto malizioso, quasi come se sapesse più del dovuto.

"Hai per caso parlato con Shady o Federica?" chiesi, immaginando la risposta.

"Ho fatto di meglio." ammiccò. "Ho parlato con il diretto interessato."

Arrossii all'istante.

Non facevo Mike un tipo dalla parlata facile, soprattutto perché non immaginavo nemmeno quali cose si annidassero in quella sua testolina, visti i precedenti.

E per la cronaca, la situazione con lui non si era evoluta per niente. Anzi, da quando ero venuta a conoscenza della sua scappatella avevo cercato di evitarlo il più possibile: sia quando aveva bussato alla nostra porta per una cicca prima di andare ad a letto, con la scusa di aver mal di testa, sia a colazione, quando me n'ero andata appena si era fatto vedere in mensa, e anche a pranzo, quando mi ero assicurata di sedermi accanto agli altri compagni.

"Quel ragazzo è lunatico." mi limitai, raccogliendo le ultime scartoffie.

"Devi dargli tempo: non è un carattere facile il suo." mi tranquillizzò. "E poi, detto tra noi, so per certo che ti deve parlare questa sera, così chiarirete tutte le vostre incomprensioni." concluse, senza sbilanciarsi troppo.

Gli sorrisi. "Grazie prof."

"Dovere." rispose. "Ora scappo, in bocca al lupo con Riccardo allora." e così dicendo, uscì.

Mi lasciai in una piccola risata. "Intende Mike?" 

Non feci in tempo a correggerlo che se n'era già andato. 

"Quando imparerà questi nomi?" pensai, e così dicendo mi diressi verso le camere.

***

"E' tutto chiaro Anna?" chiese Shady, prima di prendere un sorso dal calice di Federica. "Appena usciamo dalla toilette, tu vai incontro a Riccardo, ovvero la cavia del PGI."

La famosa serata era finalmente iniziata, ma ancora non era successo niente, o meglio, appena entrate avevo trascinato le mie amiche in bagno evitando di affrontare la situazione.

"Ok, sono pronta." mentii.

"Aaaah, ferme." intervenne Federica. "Non uscirete da qui finché non mi aiuterete a finirlo: non esiste che passiate la serata da sobrie." aggiunse, sventolandoci in faccia la bottiglia di prosecco che aveva abilmente sottratto da non so quale tavolo.

"Meglio di no, devo rimanere lucida." risi, guardando la mia amica già piuttosto brilla.

Effettivamente era da parecchio che non toccavo alcool. Non ero mai stata brava a reggere, e sicuramente non ci avrei fatto una bella figura a presentarmi sbronza ai miei compagni; per questo motivo lasciai volentieri il "mio" terzo di bottiglia alle mie amiche e finalmente uscimmo dal bagno.

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