Profumo di noi

Capitolo 14

Mi sveglio con il pensiero che siamo arrivate seconde. Non è possibile. Sì, siamo brave ma non fino a questo punto. Seconde è proprio tanto.
I risultati della squadra devono ancora uscire ma so che non saremo arrivate sul podio. C'erano certe ragazze bravissime che sicuramente sono arrivate prima di noi però non è venuta un totale disastro, anzi. Comunque mi devo alzare altrimenti faccio tardi a scuola. Scendo dal letto e comincio il viaggio verso il bagno camminando da zombie.
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Sono stanchissima e soprattutto depressa perché purtroppo non potrò fare le prossime gare. Mia madre lo ha già scritto a Giada che, anche se è dispiaciuta, non può fare nulla. Gli allenamenti sarebbe inutile che continuassi a farli ma io non posso restare senza vedere le mie amiche. So che dal primo giorno di assenza mi mancheranno: le battute di Alice, gli scherzi di Anna e Maia, la "non ansia" di Chiara, l'ansia di Sara di sapere l'orario per capire se può provare il balletto, le domande delle verifiche che ha fatto prima di me Noemi, le figuracce che faccio solo davanti a Lavinia, la simpatia, gli abbracci e le parole confortanti di Gaia e infine i sorrisi di Helena che per me dicono più delle parole. Per questo motivo io non riesco a smettere di allenarmi anche se è stata la giornata più pesante di tutta la settimana, perché ci sono le mie amiche ed è grazie a loro, oltre alla passione per questo sport, che mi spinge a continuarlo fino allo svenimento. Le ringrazio tantissimo per avermi accolto nel gruppo. Voglio tantissimo bene a loro e non so come farei senza.
La campanella dell'uscita mi sveglia dai pensieri. Ieri, mentre tornavamo a casa dopo i risultati della gara, io ed Helena abbiamo deciso che, siccome il venerdì dopo la scuola, lei aiuta Davide mi possono accompagnare casa in modo che io non ritorni da sola. La cosa non mi va molto a genio visto che è un amico di Lucas, però preferisco non tornare a casa da sola.
《Ciao Emily!》e sento sui miei fianchi due mani. Wow, che bella sensazione! Mi sento... protetta.
《Ciao Davide》e lo abbraccio. Perché lo sto facendo? Helena mi guarda storto. Ma che vuole? Non sono mica fidanzati!
《Possiamo andare?》chiede Helena con una certa fretta.
Mi stacco da lui.
《Sì, eccoci.》
Ci spostiamo da davanti il cancello della scuola e ci avviamo verso casa.
《Sei libera sabato?》mi chiede lui.
《Sì non devo fare nulla.》gli rispondo sorridendo 《Ma a te cosa interessa?》
《È che mi dispiace per quello che ti abbiamo detto io, Lucas e Lorenzo, quindi per perdonarmi domani faccio una festa. Se vuoi venire mi farebbe piacere.》
Oh mio Dio. Mi ha appena invitato ad una festa. Non ci posso credere.
《Certo che vengo. Grazie dell'invito.》
《Siamo arrivati. Ciao Emily.》non capisco perché tutto d'un tratto sia diventata rigida.
《Ciao.》le dico con tono scocciato.
Sono appena stata invitata ad una festa. E devo comprare ancora un vestito. Credo che chiederò a Gaia ed Helena di accompagnarmi. Helena perché è Helena e Gaia perché si veste benissimo e credo sarebbe la più adatta a consigliarmi il vestito. Ora che ci penso anche Chiara potrebbe aiutarmi. Sì, credo proprio che chiederò anche a lei un aiuto. Comunque è solo una festa Emily, non ti stai sposando.
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Sono appena arrivata al centro sportivo. Vibra il telefono per un messaggio ma è in fondo alla borsa. Appena lo sento tiro energicamente la mano fuori. Tutto lo zaino rovesciato per terra. Reggiseno, mutande, accappatoio, ciabatte, calzini. Tutto fuori.
《Stai facendo le pulizie di primavera?》
No! Davide? Alzo lo sguardo . Sì è proprio lui. Dalla battutina avrei potuto immaginarmi Lucas ma è da un po' che non vedo. Si chinò per aiutarmi.
《Domani alle 22. Via Fraschi, 6.》mi sussurra all'orecchio facendomi rabbrividire. Ha una voce calda e rassicurante. Mi sono appena accorta che mi ha riempito lo zaino e se lo è messo in spalla.
《Andiamo?》mi chiede tendendomi la mano. Senza rispondere mi tiro su afferrando il suo grande palmo.
Ed entriamo mano nella mano. 
Il messaggio
Gaia: Scusatemi oggi non posso venire. Non sto tanto bene.