Divorzio

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Fortuna mia, la lezione con gli allievi e i professionisti è finita e io posso andare finalmente a bere un caffè. Nella sala riunioni trovo anche i miei colleghi. Mi si avvicina Alessandra. "Tutto bene Veronica?" mi chiede preoccupata. La Celentano, o Alessandra per noi insegnanti di danza, sembra severa ma è una delle persone più gentili che io abbia mai incontrato. "Abbastanza" le dico senza guardarla in viso. Ho appena pianto e ho i segni sul viso. Mi sento una cretina, piangere come una ragazzina. "Sai che è molto cresciuto. Non pensavo che diventasse così bravo. E così uomo." mi dice sorridendo. So di chi sta parlando e sa che è una delle mie cause del mio disagio. "Capita, sai ad una certa età. Siamo ancora giovani dentro ma loro crescono." mi dice dandomi accarezzandomi la spalla e poi se ne va ma prima "Se hai bisogno sono qua, lo sai. " Le sorrido e la ringrazio. Ma non si tratta di una tempesta ormonale. Si tratta di qualcosa di più profondo...

Se ne è andata senza salutarmi. Forse il mio ritorno non le ha fatto piacere... Vorrei parlarle, ma Fabrizio è sempre in mezzo. Non sono mica l'amante di sua moglie. E già averlo pensato mi turba. Perché forse è ciò che vorrei essere. Un desiderio represso in questi ultimi anni, un desiderio proibito.

A casa è uno schifo. Fabrizio cerca di parlarmi ma io sono disconnessa con il mondo esterno. "Non sarà mica Andreas?" Il suo nome mi riporta alla realtà. "Sai ho visto come ti guarda, come tu arrossisci. Continuava a squadrarti. Cosa vuole da te?" Lo vedo arrabbiato, è furibondo. "Ma come vai a pensare queste cose? La tua gelosia arriva a questo punto. Se io e te abbiamo problemi cosa c'entra Andreas?" "Andreas di qua, Andreas di là. Sembra un santo, un'anima immacolata. Lo sai che non è più un ragazzino" ora sorride come per farmi notare che mi ha visto fissarlo più di una volta. "Voglio il divorzio" gli dico. Lui rimane in silenzio "Va bene. Volevo proportelo anche io. Nessuna guerra in aula per l'affido dei bambini. Cominciamo con la separazione poi ci metteremo d'accordo." Annuisco. Finalmente dopo mesi di litigi, lontano dai nostri figli, riusciamo a parlare tranquillamente. E mi sento male perché ha ragione, mi conosce da una vita e sa che c'è qualcun'altro che ora attira la mia attenzione. E mi sento in colpa. 

Ritorni e sorpreseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora