DUBBI

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Ti aspetto Vero. Non me ne vado.

Ti aspetto.

Non me ne vado.

Andreas guardava la sua immagine riflessa, il vapore non lasciava intravedere il suo volto, ma poteva vedere i suoi occhi stanchi e troppo pieni di speranza. Una speranza che avrebbe pagato molto cara. Non ne sarebbe uscito intatto, anzi con il cuore in mille pezzi e le ossa rotte. Era troppo pesante il peso dela pazienza che stava avendo con la donna che ormai amava da anni. Da parte sua nessuna risposta. 

Ma chi vuoi tirare in giro? Dai Andreas non ti chiamerà mai...sei solo il suo toyboy. Tornerà dal suo caro Fabrizio e tu sarai buttato via come un giocattolo rotto. E tutto tornerà come prima, tanto prima o poi dovrai tornare a Los Angeles. 

Era come parlare con l'avvocato del diavolo. i primi dubbi cominciavano a formarsi nella testa di Andreas. 

Andreas si passò la mano tra i capelli come se volesse liberare da quei dubbi, ma una volta iniziati.

Nella sala prove la situazione diventava insostenibile ogni giorno che passava. Veronica si comportava come se niente fosse successo, per lei lui era Andreas il professionista, non Andreas. La guardava che ogni tanto guardava il cellulare e chiamava i suoi figli ma niente. Fabrizio veniva ogni tanto perché comunque continuavano ad essere partner nel lavoro e Andreas si sentiva più confuso.

E se fossero tornati insieme? Se lavorano ancora insieme possono anche riappacifarsi più facilmente mentre io la vedo solo qua a lavoro. 

Di nuovo i dubbi si divertivono a renderlo paranoico.

Era evidente che non dormisse bene la sera, aveva delle brutte occhiaie e la sua testa era un pozzo pieno di pensieri. Doveva fare qualcosa.

Ritorni e sorpreseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora