The ghost of you

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Perché quando sei in guerra lo sai. Sai che potresti morire da un momento all'altro. Sai che potresti non rivedere mai più la tua famiglia.
E di conseguenza anche la tua famiglia lo sa. Sa che potresti non tornare.
E anche Gerard e Frank lo sanno. Sanno che quell'abbraccio che si stanno scambiando prima che il minore parta per il fronte potrebbe essere l'ultimo. Sanno che potrebbero non rivedersi mai più.
Quindi la speranza è tutto ciò che rimane. La speranza di poter riabbracciare i propri cari è più forte di tutto. La speranza é piu forte della paura.

Ma davvero Gerard non si aspettava quello che stava per succedere.
Non si aspettava di essere abbracciato di slancio da uno zoppicante Mikey che, con voce rotta dal pianto, gli comunica che suo marito é morto.
Non si aspettava di non poter più rivedere Frank. Era morto.
E con lui si era spenta qualsiasi speranza per il futuro.

E il tempo sembra unirsi al tuo lutto, la pioggia arriva all'improvviso ma tu non ha intenzione di muoverti. Resti li, inginocchiato davanti a quel salice dietro casa vostra. Quasi non senti più le mani, che stringono con forza i capelli, mentre altre lacrime si uniscono alla pioggia.

E in un attimo vieni soffocato dai ricordi. Uno tra tutti, fatica ad andarsene.
Faceva caldo, quel giorno. Avevate appena comprato quella che per i seguenti cinque anni sarebbe stata la vostra casa e vi eravate entrambi innamorati di quel piccolo spazio verde nascosto a tutti e in particolar modo di quel enorme salice vicino al muro.
Passaste li tutta la giornata, per poi addormentarvi guardando le stelle.

E il dolore sembra quasi assottigliarsi, mentre il ricordo di quella giornata di primavera ti colpisce come un anestetico.
Ma non fai in tempo a pensarlo che torna, più forte di prima.
E con esso aumenta la pioggia e le tue lacrime.

E ti ricordi di quando lo pregavi , ogni volta che tornava a casa, di non tornarci più in guerra. E tutte le sue promesse che puntualmente infrangeva. Perché nonostante continuasse a negarlo, sapevi che della guerra ormai ne era come assuefatto, dipendente.
E se te ne fossi accorto prima, avresti potuto aiutarlo.
Ma ormai é tardi, Gerard, perché ormai a casa non ci tornerá più.

E piangi, perché davvero non sai più cosa fare, non c'é un modo per sistemare le cose, per riportartelo indietro.
Ma devi sopravvivere, Gerard. Devi andare avanti. Perché queste sono state le sue ultime parole, perché sapeva che avresti capito di cosa parlava.

Te le ripeti nella tua mente durante il funerale, fino a che non perdono il loro significato, finché non sono altro che parole, che si sovrappongono e ti stordiscono abbastanza da rendere il dolore sopportabile.
Ma dentro di te, senti qualcosa che ti dilania il petto, un dolore che ti toglie il fiato e sai che é il desiderio di poterlo stringere in ultimo abbraccio, di poterlo aiutare, farlo restare, di poterlo salvare.
E sai, sai perfettamente che non c'é una seconda opportunitá.
E ti senti svenire, le persone vicino a te ti sorreggono, guardandoti con pietà, quella pietà che odi e disprezzi.

Ed é quando la tomba viene adagiata nella buca, sotto i tuoi occhi attenti, che ti ricordi. Ti ricordi che non furono quelle le sue ultime parole per te.
Ti ricordi di quel bacio e di quella frase sussurrata sulle tue labbra prima che sparisse all'interno del treno.

Ti inginocchi, guardando la bara in legno sotto di te, e sussurri quel l'ultima frase che porterai per sempre con te.
"Ti amo"

Frerard osDove le storie prendono vita. Scoprilo ora