Capitolo 11

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Passarono giorni, ma Yoongi non rispose mai al mio messaggio. Domani mattina devo andare al campeggio, organizzato dagli scuot, non ne avevo proprio voglia.
Molto ma molto lentamente inizia a prepare lo zaino, ci misi il cambio, dentifricio, spazzolino, borraccia e altre cose, a mio parere insignificanti, che mi aveva detto di portare Hoseok.
Credo non manchi nulla ma anche se fosse non mi importa.
Yoongi aveva fatto in modo che il mio obbiettivo, di farmi cacciare dagli scuot, passasse in secondo piano perché anche se mi è difficile d'ammette la sua presenta mi fa nascere emozioni mai provate prima, ma non posso e non voglio dare mie attenzioni a un ragazzo che non le vuole.

Una volta arrivato lì, la natura invase i miei occhi, alberi maestosi, fiori profumati e colorati il tutto accompagnato dal dolce suono degli uccellini.

Ma smettiamola di prendermi in giro, questa roba è da sbotto.
Io amo la città, il caos, non tutto questo.

Tutti i ragazzi e le ragazze iniziarono a montare le tende, a prendere legna e a svolgere altre mansioni di questo genere e io, ovviamente non facevo un cazzo.
"Jimin avanti muovi il culo anche tu." disse Hoseok al quanto infastidito dal mio comportamento.
"Non ci penso proprio." Risposi con un sorriso divertito sul volto. Come se ciò che avesse detto fosse assurdo.
"Muoviti vieni con me." Senti dire prima che qualcuno o per meglio dire Yoongi non mi prese per il colletto della mia maglia per trascinarmi non so dove.
"Testa di cazzo lasciami subito." Lo strattonai ma ormai eravamo già abbastanza distanti dal campo.
"Sei arrabbiato con me?" Chiese sorpreso. Bene, non si è neanche accorto che mi ha scagato di brutto sui messaggi.
Negai con la testa ma lui continuò "che ho fatto questa volta?" chiese alzando di poco la voce.
"Senti si può sapere che ci facciamo qui?" Dissi sperando che la finisse con le sue domande.
"Dobbiamo prendere della legna...ma ora lascia perde questo." Si bloccò prendendomi il viso con le mani, portando il suo sguardo nel mio "dimmi che ti ho fatto." Era più una supplica che una pretesa ma non m' importa, voglio solo che mi lasci perdere.
Lo spinsi con non troppa forza, raccolsi tre o quattro rami e comincia a tornare al campo "ho preso la legna quindi ora stai il più lontano possibile da me." Gli disse senza neanche girarmi.

Le ore passavano velocemente e se le cose in questo campo prima erano  tranquille ora c'era il caos più totale. Stavano facendo giochi assurdi e le canzoni che cantavano facevano altamente cagare.
I capi adulti tolsero dei punti alla mia squadriglia per colpa mia, che mi rifiuta di lavare i piatti e nel farlo né ruppi uno di mia spontanea volontà.

Mi rinchiusi nella mia tenda, che condividevo con altri tre ragazzi, ad ascoltare la musica. Per regola non potrei farlo, non c'è bisogno che io dica che non me importa niente di ciò che si può o non si può fare.

Chiusi gli occhi e mi concentrai sulle parole della canzone, mi stavo quasi per addormentare ma qualcuno mi tolse le cuffie delle orecchie. Quel 'qualcuno' è Yoongi. Appare sempre dal nulla manco fosse Gesù cristo.
"Tu ora mi dici perché mi eviti. Pensavo che da quella  volta a casa tua le cose fossero un pò cambiate tra noi." Disse sedendosi di fronte a me a gambe incrociate.
"Bhe anche io, per questo ti ho chiesto di venire a casa mia ma qualcuno mi ha bellamente scagato." Dissi infastidito. "Cosa?... quando?" Chiese sbalordito.
Scoppiai a ridere per il nervoso, ora si stava prendendo anche gioco di me.
"Dico sul serio Jimin." A quel punto presi il mio telefono e glielo misi a un centimetro dal viso, mi prese il polso, spostandolo indietro in modo da leggere meglio.
Poco dopo prese il suo telefono dalla tasca e me lo mostrò.
Lessi velocemente e notai che il mio ultimo messaggio non c'era "non pensare che io l'abbia cancellato, perché avrei dovuto farlo, se non volevo venire te lo avrei detto, non sono un tipo che si fa problemi." Disse seriamente, mi sembrava sincero. Stavo per rispondere ma mi precedette "senti Jimin fin dal primo giorno che ti ho visto mi hai colpito, anche se non ti sopportavo all'inizio ma da qualche giorno la tua presenza mi provoca emozioni mai provare prima, non so cosa sia ma non posso evitarlo, voglio almeno provare a conoscerti." quello che disse erano esattamente i miei pensieri. Non sapevo che risponde per me era lo stesso ma non glielo avrei detto, sono troppo codardo per farlo.
Ciò di cui non mi accorsi però, era che i nostri visi erano molto vicini, sentivo il suo respiro, e visto da così vicino è ancora più bello cavolo. Le nostre labbra erano troppo vicine, mancava poco e si sarebbero toccate ma...
"Ragazzi è pronta la cena." Secondo voi chi potrà mai essere?? Hoseok.
Yoongi si allontananò velocemente da me lasciado subito dopo la  tenda senza neanche guardarmi.
Io nel frattempo mi resi conto che quello sarebbe stato il mio primo bacio. Questa volta, forse, devo ringraziare Hoseok perché il realtà non so se lo voglio davvero un bacio da lui.

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