Come fai a svegliarti da un
Incubo, quando non staiDormendo.
- L'Uomo senza sonno
Crystal:
Un urlo esplode dalle mie labbra, come giganti bolle d'aria che galleggiano via dalle grinfie delle profonde acque.
Il mio corpo ricoperto da brividi, sudore e terrore ha lo stesso gusto amaro del veleno di un predatore in una preda.
Ecco cosa sono; sono una preda degli incubi che sprigionano le loro nebbie oscure nella mia mente in subbuglio.
Troverò mai la chiave che porterà il mio sonno nel mondo dei sogni e che non sprofondi più nei bramosi artigli degli incubi?
Sono stanca; sono stanca di condurre questa vita, vorrei abbandonarmi in un pianto disperato, gridare al mondo che mi arrendo; ma il mondo non sa che esisto, nessuno sa che esiste questa terra emersa situata al centro del Triangolo Delle Bermuda, siamo uomini dimenticati dagli dei e dalle sue creazioni; eccetto per un periodo dell'anno.Controllo l'orologio digitale che indica le 6:45, sapevo che sarebbe stata quella la risposta lampeggiante del congegno; succede ogni giorno, gli incubi durano esattamente 4 ore 27 minuti e 32 secondi; e dopo ho sempre gli stessi effetti collaterali del risveglio: boccheggio per riempire la mancanza d'aria e strabuzzo gli occhi affinché possano tornare alla realtà che non sembra molto più dolce dei miei sogni.
Scaccio i miei pensieri come si fa con una ragnatela in una casa buia e abbandonata, mi alzo dal letto a due piazze e mi dirigo in bagno.
Quando mi ritrovo davanti allo specchio una vocina nascosta in un angolo della mia mente pensa seriamente che si possa rompere: i lunghi capelli rossi che per come sono messi non dovrebbero chiamarsi tali; occhi rossi per il pianto isterico che non sapevo mi fosse venuto e sguardo sconvolto, perso, forse ancora immerso in quel sogno indegno.
Osservo i miei occhi color turchese che in questo momento hanno le stesse sfumature del mare in tempesta, sembra quasi che riesca a vedere delle saette che squarciano il cielo plumbeo; questi occhi hanno visto cose che non esistono, vissuto azioni irreali che hanno marcato la mia pelle, la mia anima.
Mi domando se ci sarà mai una tregua in queste guerre tra me e mondi paralleli.
Ma poi capisco che è impossibile, che questi incubi continueranno in eterno finché la mia anima non sarà corrosa da essi.Le giornate a scuola sono indifferenti, ai miei occhi appaiono come una folata di vento secco che si percepisce a metà novembre, la mia mente è ancora immersa per metà nei miei incubi; alcune volte mi chiedo se appartengo realmente a questa realtà che non sembra la mia, alcune volte mi sento distante, distaccata...apatica.
Decido di farmi un bagno con l'intento che le candide gocce d'acqua si portino con sé la vergogna e il pudore che provo.
Dopodiché, col corpo leggermente imperlato come la rugiada sui petali di una calla, indosso la monotona divisa beige della scuola che copre le mie cicatrici come lo scudo di un guerriero in una battaglia.
Alcune ragazze della scuola arricchiscono il loro maglioncino decorato dallo stemma della scuola — una stella con del filo che lo attorciglia — con spille, diamanti e altri aggeggini luccicanti che possano mettere in risalto il proprio corpo.
Ho provato a vedere il lato positivo di questa divisa; ad esempio la gonna a balze che dona splendide forme al mio corpo esile o la camicia bianca di pura seta che a ogni mio movimento accarezza la mia pelle con un tocco leggero; ho provato in tutti i modi ma i miei occhi vedono troppo il riflesso di me in quel colore quasi moribondo, di una luce fioca che sta per spegnersi definitivamente.
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Neverland
פנטזיהPensavi che la storia degli Spartiati e le prove degli Ebrei fossero dimenticati? Impossibile, non puoi dimenticare ciò che è stato scritto, sono come cicatrici. E noi ne siamo la prova, siamo eletti dal nostro sangue macchiato per ricordare agl...