Nella mentre di Athena iniziava a insinuarsi il pensiero che forse sull'arca non tutto era così semplice come credeva. Era consapevole che sicuramente sulla Terra erano in rischio di essere uccisi in qualsiasi momento dai terrestri, dalla fame, dalla sete, dal freddo, dalle radiazioni, ma stava iniziando a percepire le similitudini con ciò che accadeva sull'Arca, dove le cose funzionavano allo stesso identico modo. Sarebbero potuti morire per la mancanza di ossigeno o per qualche sfizio di qualche criminale, ma sembravano esserne consapevoli solo una volta atterrati sulla Terra. Facendo dei veloci calcoli, Athena era arrivata in men che non si dica alla conclusione che sull'Arca l'ossigeno sarebbe continuato a mancare anche con la riduzione di 100 persone fra i suoi abitanti. L'arca sarebbe morta in un modo o nell'altro e stava iniziando seriamente a credere che a loro fosse stata data un'altra possibilità, la possibilità di vivere una vita completa anche se non nel migliore dei modi. Non aveva assolutamente intenzione di sprecare la meravigliosa opportunità che le era stata gentilmente donata, anche se sembrava essere l'unica ad averlo capito.
Non poté fare a meno che ringraziare mentalmente Bellamy per il suo intervento, anche se convinta che fosse stato abbastanza inutile, entrambi consapevoli del fatto che Damian non avrebbe sicuramente smesso di appellarla come più lo divertiva, nonostante l'occhiata riservatagli da Bellamy."Dovremmo dividerci per coprire più campo. Clarke, tu vieni con me." la voce autoritaria della ragazza più vecchia riuscì a interrompere momentaneamente il litigio che stava per scoppiare tra i due ragazzi, non dando la possibilità a Damian di controbattere e di dire ciò che desiderava a Bellamy, nonostante tutti i presenti sapessero che si sarebbe ammutolito solo con uno sguardo di quest'ultimo. Athena li superò entrambi con una spallata, ricambiando il gesto che Bellamy le aveva già riservato in precedenza. La sua mano entrò ancora una volta in contatto con il corpo della ragazza, stringendo delicatamente la carne del suo braccio destro. Alzando lo sguardo verso di lui per comprendere il perché di quell'azione, trovò i suoi occhi marroni intenti già ad osservarla. Le sue labbra sfioravano quasi le sopracciglia curate della ragazza, dimostrando che la differenza tra le loro altezze non era esagerata come già era stato previsto; la strana percezione del forte respiro sulla pelle del viso della ragazza fece immediatamente crescere un brivido lungo la mia schiena, del quale non comprese veramente il motivo.
"Preferirei tenerti d'occhio, reginetta." dopo le sue parole, il suo sguardo si puntò sul viso del ragazzo dai capelli biondi vicino a lui, come se tutto quello dovesse significare qualcosa. In risposta a ciò Athena si limitò solamente a scrollare le spalle, mostrando il menefreghismo che provava nei confronti di Bellamy e delle sue decisioni; quest'ultimo la liberò finalmente dalla stretta che stava esercitando sui muscoli del suo bicipite, dandole la possibilità e il dovere di proseguire il loro cammino. Athena, già rassegnata agli spiacevoli eventi che la stavano aspettando, si iniziò a fare strada fra i fitti alberi della foresta, consapevole della presenza di Bellamy dietro di lei solamente grazie al rumore dei suoi passi sulle foglie secche cadute a terra. La stupenda sensazione che le stava regalando il silenzio venne soppressa nel momento in cui Bellamy Blake allungò leggermente il passo per trovarsi accanto ad Athena, deciso a degnarla della sua parola come se fosse il dono più prezioso che qualcuno le potesse mai fare. Se inizialmente nella sua mente si era instaurata l'idea che quello fosse un ragazzo estremamente presuntuoso, in quel momento si convinse che si trovava di fronte alla persona più altezzosa e narcisista che avesse mai potuto incontrare. Non solo si credeva di essere la punta d'oro di una società non ancora nata e basata sulla sola regola che non esistono regole, ma era convinto che chiunque avesse la possibilità di rivolgergli la parola dovesse considerarsi la persona più fortunata ad essere mai vissuta.
"Io e te, abbiamo più cose in comune di quanto può sembrare." il commento inaspettato portò inevitabilmente la ragazza a voltarsi verso di lui, trovando un viso serio fisso di fronte a sé. Il tono utilizzato per instaurare una specie di conversazione sembrava essere molto meno aggressivo rispetto a ciò che le era stato rivolto fino a quel momento. Si stava perfino per illudere con la certezza che anche solo per un istante Bellamy Blake avesse perduto la durezza utilizzata per mostrarsi ad occhi altrui.

STAI LEGGENDO
Kingdom ⇋ Bellamy Blake
Fanfiction"Non provocare la mia furia e non mettere alla prova il mio potere." Basata su The 100. #1 in the100 #2 in alternative #4 in future ©2017