Athena Wood si sentiva ormai stanca di fare continui paragoni fra la sua attuale vita sulla Terra e quella che aveva vissuto per ventidue anni sull'Arca, ma non riusciva a farne a meno nonostante fosse completamente consapevole che non sarebbero più tornati indietro e che ormai non poteva conoscere altre case se non la Terra. Anche se questo lo aveva oramai compreso alla perfezione, non le rimaneva comunque facile il pensiero di dover passare il resto della sua esistenza nel tentativo di cacciare e di difendersi da possibili attacchi nemici. Non le occorse molto tempo per capire che lei era una delle due uniche persone ad avere un minimo di potere decisivo all'interno del campo che si erano creati, sicuramente perché lei e Bellamy Blake, per quanto avesse odiato ammetterlo a se stessa, sembravano essere gli unici a non abbandonarsi allo scambio di ormoni che stava avvenendo al campo. L'unico pensiero di molti dei ragazzi era si accoppiarsi a destra e a sinistra, credendo che scambiarsi saliva fosse molto di gran lunga più importante rispetto all'andare a caccia per guadagnarsi un qualcosa da mangiare. Per quanto non volesse ammetterlo, era arrivata alla conclusione che lei e Bellamy Blake erano gli unici in grado di poter prendere il controllo sulla situazione, non solo perché erano gli unici maturi in quel gruppo, ma sembravano essere stranamente i più responsabili. Lo sguardo della piccola Charlotte ne era la prova tangibile; la bambina di fronte a loro osservava i due con una note di ammirazione negli occhi, accompagnata da una sottile nota di sottomissione."Ti ho quasi ammazzata, Charlotte," sotto lo sguardo attento dei presenti, Bellamy Blake si avvicinò alla ragazzina, il suo tono continuava ad essere marcato, probabilmente a causa della rabbia ancora in circolo per tutto il suo corpo. "perché non sei al campo?" mentre il ragazzo interrogava la bambina di fronte a lui, Athena e Atom si avvicinarono ai due. La giovane donna estrasse con facilità l'accetta dal tronco dell'albero accanto a loro e la porse gentilmente al rispettivo padrone, il quale la ringraziò con un semplice cenno del capo. Le braccia muscolose di Bellamy si incrociarono sul suo petto seguendo in contemporanea le azioni della ragazza al suo fianco, entrambi in attesa di una risposta alla domanda posta.
"Quel tizio sta morendo, non ce la facevo più ad ascoltare." gli occhi di Charlotte rifletterono alla perfezione il suo tono iniettato di paura, forse a causa della presenza dei più grandi, forse a causa della mancata morte di poco prima o forse a causa di ciò per cui era scappata dal campo; su questo non posso essere più preciso di così. I continui riferimenti all'imminente morte di Jasper Jordan non potevano far altro che aumentare la determinazione che Athena Wood aveva nel salvarlo, ormai non era più solo una questione di vita o di morte del ragazzo, il secondo obbiettivo della dottoressa era dimostrare che tutti si trovavano dalla parte del torto.
"Ci sono i terrestri qui fuori, è fin troppo pericoloso per una ragazzina." il tono di superiorità utilizzato da Atom per rivolgersi alla bambina non poté far altro se non far sospirare Athena e far rivolgere al cielo gli occhi di Bellamy. Il ragazzo in questione cercò di fare del suo meglio per ignorare le reazioni degli altri due, riuscendo a eccellere nella sua missione.
"Non sono una ragazzina." lo sguardo di Charlotte si posò come una furia su Atom, il sul tono leggermente alterato per la definizione che le era stata data. I suoi occhi si posarono poi su Bellamy, finendo poi sulla giovane donna accanto a lui, la quale cercò di sforzarsi nell'abbozzare una specie di sorrisetto rassicurante, il quale si tramutò in una strana smorfia sulle sue labbra. Dopo la pietosa scena lo sguardo della ragazza più piccola si rivolse ancora una volta su Bellamy Blake, il quale la degnò di un sorrisetto molto più realistico di quello tentato dalla ragazza. Come d'abitudine, il ragazzo si passò la lingua sulle labbra prima di rivolgersi alla persona di fronte a lui.
"Se la metti sotto questo punto di vista," gli occhi marroni del ragazzo non si staccarono neanche per un secondo da quelli azzurri della giovane bionda, mentre la sua mano si allungò all'interno della tasca dei suoi pantaloni alla ricerca di un qualche oggetto dalla misteriosa natura. "non puoi cacciare senza un'arma." Athena non poté fare a meno che rimanere leggermente scioccata quando, dopo aver frugato per bene fra le piaghe della stoffa dei suoi pantaloni scuri, Bellamy estrasse un coltellino, lo stesso che già si era visto nelle mani di John Murphy poche ore prima, per poi porgerlo gentilmente alla bambina di fronte a lui. Charlotte allungò le sottili dita per afferrare l'oggetto appuntito che le stava venendo offerto sotto allo sguardo atterrito di Athena, la quale non aveva la minima idea di come reagire alla scena che le si stava svolgendo sotto agli occhi. Poiché nonostante la ragazza concordasse a pieni voti sul fatto che la più giovane avesse il bisogno di proteggersi da eventuali attacchi, ai suoi occhi era solamente una creatura spaventata.
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Kingdom ⇋ Bellamy Blake
Fanfiction"Non provocare la mia furia e non mettere alla prova il mio potere." Basata su The 100. #1 in the100 #2 in alternative #4 in future ©2017