FIFTEEN| To the sea

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La paura non era mai stata un'emozione che riusciva facilmente ad attanagliare il cuore di Athena Wood. Non aveva mai provato una sensazione del genere, a differenza di tutti gli altri ragazzi che in quel momento condividevano il suo campo. Non si era mai addormentata con il pensiero di non riuscire a vivere un altro giorno fino al momento in cui aveva calpestato per la prima volta il suolo terrestre. Addormentarsi con la consapevolezza di avere qualcuno al suo fianco per la prima volta, anche se Bellamy Blake, riusciva a rassicurarla come se fosse ancora sull'Arca. Non riusciva a comprendere bene quella sensazione, una strana tranquillità che la circondava nel momento in cui il ragazzo si abbandonò al sonno accanto alla sua figura. O almeno così credeva Athena, perché Bellamy Blake non riuscì a chiudere occhio quella fatidica notte. Il cuore non faceva altro che zompettargli a destra e a manca nel petto, per un attimo fu convinto di averlo sentito anche battergli in gola. Il solo pensiero di riposare in uno spazio così ristretto con la ragazza più affascinante che avesse mai conosciuto in vita sua gli bastò per non recuperare neanche un secondo di sonno. A volte si trovava a voltarsi inconsapevolmente verso il corpo assopito della ragazza per controllare che stesse effettivamente dormendo a sogni tranquilli, che sembrò fare per tutto il resto della notte. Altre volte invece si ritrovava semplicemente ad osservare il calmo respiro che esalava dalle labbra leggermente aperte di Athena, a studiare alla perfezione ogni singolo lineamento del suo viso rilassato, a contare quante lentiggini le fossero apparse sul viso negli ultimi giorni. Ne aveva contate ben ventitré e con il passare delle ore si era convinto che quello fosse diventato il suo nuovo numero fortunato. Nel silenzio totale che lo circondava si era ritrovato pure a chiedersi cosa mai gli fosse preso nelle ultime ore, come mai si fosse accorto della straordinaria bellezza della creatura accanto a lui solo in quel momento. Ma mentre continuava ad osservare accuratamente ogni minimo movimento che potesse compiere, non poteva fare a meno di sperare di vivere tutte le restanti notti della sua vita in quella posizione, con Athena Wood accanto a lui e nel suo cuore lo strano desiderio di accarezzarle delicatamente la pelle del viso. Oh, se ci sperava. So di certo che ci sperava veramente con tutta la sua anima e con tutto il suo cuore. La paura era sempre stata un'emozione fin troppo familiare a Bellamy Blake. In quel momento sentiva un immenso timore al solo pensiero di perdere la ragazza con cui aveva condiviso così tanto in così poco tempo. La sola idea di dover affrontare tutto ciò che gli si era parato di fronte senza il sostegno di Athena Wood gli bastava per fargli gelare il sangue nelle vene.

Per un momento mi sono sentito invincibile. Con te al mio fianco sarei riuscito a combattere qualsiasi battaglia.

Quando le prime luci del nuovo giorno iniziarono a filtrare all'interno del piccolo spazio angusto, l'unico pensiero a popolare la mente di Bellamy era che non avrebbe mai voluto lasciare la sua postazione. Ma più il sole si alzava alto in cielo, più Bellamy si convinceva che quello non era più il suo posto. Contro la sua stessa volontà si sollevò dal duro terreno sotto di lui, lasciandosi alle spalle un'Athena ormai quasi sveglia e la speranza di poter tornare nuovamente ad occupare quella posizione per la notte che li aspettava. Quando abbandonò in fine lo spazio angusto, tutte le sue preoccupazioni si riversarono su di lui come un fulmine a ciel sereno. Solo dopo aver lasciato quel piccolo angolo di paradiso si rese conto dell'inferno in cui realmente stava vivendo. Lo tornò a tormentare il pensiero che fosse in fine giunto il momento di affrontare il cancelliere, come fossero delle immagini sparate di fronte ai suoi occhi tornò a vedere i volti delle centinaia persone morte a causa di un suo ulteriore capriccio. Non gli ci volle molto per convincersi che quella vita non la meritasse più.
Si accorse solo dopo del gran brusio che si levava dal centro del campo, proprio di fronte alla navicella caduta, verso il quale corse in un momento.

"Quanto pensate che ci vorrà prima che torni con i suoi amichetti?" la voce di Nathan Miller fu la prima che Bellamy riuscì a distinguere fra il chiasso che si stava alzando. Si fece velocemente strada fra le figure dei ragazzi di fronte a lui, trovandosi in fine al centro del cerchio che si era venuto a creare. Si guardò un attimo attorno, per la prima volta vulnerabile sotto gli occhi puntati in quel momento su di lui, per poi scrutare il volto di Nathan fra i tanti e avvicinarsi in fine al ragazzo in questione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 09 ⏰

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