Capitolo 7

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Emma
"Avevo pensato una cosa..."
"Dimmi Maria."
"Vuoi essere direttore artistico quest'anno? Forse ci sarà Elisa, ma non lo so ancora. Dimmi di si,dai. Ho bisogno di una risposta ora."
"Va bene, ok ci sto"non potevo dire di no ancora. Serena è cresciuta e stare ad Amici mi fa piacere, quindi dico si, almeno stare qui mi distrae.
"Menomale, lo speravo così tanto. Domani lo comunico. Sai ci sono diverse novità" ci abbracciamo, la saluto e esco dallo studio. Passo per i corridoi ed entro in sala danza con la speranza di trovare qualche professore di danza. Entro e trovo Garrison. Ci vogliamo molto bene e ha seguito anche molto Stefano sostenendolo sempre. Anche lui è uno stemmino, quando lo chiamo me lo dice ancora, ha sempre sostenuto la nostra coppia, ma ormai tutto è passato e io sinceramente vorrei andare avanti, sono l'unica che è rimasta ancora legata al passato, ma purtroppo non posso staccarmene.
"Garrison!!"interrompo una coreografia e mi scuso con i professionisti e col ragazzo che stava ballando.
"Emma!"è contentissimo di rivedermi e io amo il suo accento inglese.
Lo abbraccio fortissimo.
"Dai siediti con noi! Ti presento Sebastian e sei capitata proprio a proposito sai? Stiamo ballando su "you don't love me" la canzone del tuo nuovo album."
Sono contentissima e accetto.
All'improvviso sento una voce familiare:"Garrison scusaci per il ritardo..."entrano Marcello e Stefano e si piazzano in posizione per la coreografia. Che culo che hai Emma!! Ti eri forse dimenticata che oltre ad essere professionisti sono anche supporters e passano le loro giornate qui dentro??
"No problem"risponde Garrison e parte la musica.
Stefano
"No no no
You don't love me
and I know now
No no no
You don't love me
yes I know now"
È bellissimo ballare sulla sua musica davanti a lei. Abbassa lo sguardo ed è pensierosa. Chissà dove starà la sua testa in questo momento. Io continuo a ballare pensando a lei.
La musica finisce e sorridente fa un grande applauso:"uau, quasi quasi potreste ballarla a un mio concerto! E tu Sebastian hai un grande talento, bravissimo!"
Quanto la amo quando fa la coach, stimola molto gli altri e spero tanto ritorni a farla.
"Garrison io ora vado, ma tornerò come coach, quindi ci vedremo più spesso."
Evvai sono troppo felice. Maria l'ha convinta. Menomale, la potrò vedere più spesso e lentamente mi riavvicinerò a lei.
"Sono felicissimo guarda, non vedo l'ora"risponde Garrison.
Ci saluta con un abbraccio di gruppo e va via. Va di fretta ma io non posso far a meno di guardarla fino a quando non esce da lì.
Ma Marcello mi interrompe con un battito di mani davanti alla mia faccia:"Scemo! Che fai!? Corri da lei! A chi stai aspettando, corri!"
Non ci penso due volte, mi scuso con Garrison che probabilmente capisce al volo, prendo il borsone e quasi volo inseguendola nei corridoi.
Sono a pochissimi passi da lei, vedo in lontananza Francesca, la sua amica, ma il mio istinto dice di fermarla e così le blocco il braccio. Si gira. Mi guarda in modo freddo, ma che a me sembra un po malinconico.
"Emma..."le parlo come se avessi corso la maratona più lunga al mondo e lei fosse il mio trofeo.
"Stefano mi dispiace ma non posso parlare, devo andare."
Molla la presa e va via.  Rimango fermo lì come un cretino, ma ho ancora le palpitazioni. Mi sembra però di sentire la voce di Marcello, che mi tormenta come fosse il mio grillo parlante:"Va da lei."
Vado verso la mia macchina, e cerco di seguire la sua nonostante mi sia abbastanza difficile.
Non do retta a nessuno quando si tratta di lei, seguo solo l'istinto. Voglio solo sapere che ha, non mi convince nulla di lei al momento. La sua macchina si avvicina sempre di più all'ospedale e la situazione mi sta preoccupando: non voglio pensare qualcosa di brutto, ma ho paura. Le vedo salire le scale dell'edificio con tranquillità, ma non riesco a stare qua fermo come uno scemo, aspettando che escano. Aspetto 10 minuti ed entro dentro. Chiedo di Emma Marrone alla reception ma fortunatamente, nessuna Marrone è registrata tra l'elenco dei pazienti ricoverati. Eppure girandomi a destra vedo un corridoio dove mi sembra intravedere Francesca. Ma lei non c'è. Forse aveva un controllo, o forse è andata in bagno, così aspetto un altro po prima di andare da Francesca. Dopo un po, non resisto e mi precipito.
"Lei dov'è?"spavento Francesca che mi guarda sorpresa.
"Tu...ci hai seguite? Stefano cosa ti passa per la testa?"sono preoccupato dalla sua reazione:"dimmi che il cancro non è tornato, ti prego..."sono disperato al pensiero che si debba operare di nuovo e debba soffrire ancora. "Stefano non ti far vedere da lei, mi metti nei casini, torna a casa."
"Ti prego, me ne vado, dimmi che non ha il cancro!"la mia voce si inizia ad alterare.
"Shhh!!! Stefano, Emma è stata operata a Milano due settimane fa. Il cancro era tornato, ma è stato eliminato e si sta togliendo i 10 punti dell'intervento. Calmati, torna a casa e non dirle che ti ho detto questa cosa, non ne vuole più parlare, e Ste ti prego, non la tormentare." Rimango senza parole, annuisco sconvolto e metto le mani sul volto. Francesca mi abbraccia in modo distaccato e io me ne vado.
Non riesco a ragionare, non riesco a realizzare che abbia sofferto ancora, non riesco a realizzare che lei abbia dovuto ancora combattere. Sono alla fine del corridoio, quando la vedo uscire sorridente dalla stanza e abbracciare la sua migliore amica. Ma non riesco a farmi vedere, voglio solo tornare a casa e REALIZZARE.

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