Capitolo 36

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Emma
Mi sveglio, ma non ho ancora il coraggio di aprire gli occhi e così realizzo tutto quello che è successo stanotte. Abbiamo fatto l'amore, ci siamo amati come la prima volta. Ma non sono certa di trovarlo qui al mio fianco, è ancora troppo presto e sicuro è sceso.
Mi faccio coraggio e apro gli occhi e lo trovo, lì affianco a me, con la mano vicino alla mia mentre fissa il soffitto.
"A che pensi?"gli chiedo mentre metto la mia mano sulla sua. Sussulta e mi guarda:"Buongiorno"dice dolcemente.
"A che pensi?"ho ancora paura e voglio essere certa non l'abbia anche lui.
"A te. E a quanto è stato bello passare la notte assieme" è dolcissimo e mi accarezza il viso delicatamente. Come stanotte non vuole invadere i miei spazi, vuole entrare dentro di me lentamente, proprio come ha fatto e sta facendo con Serena.
"Non me l'aspettavo potesse essere così bello come..."mi interrompo non ho voglia di continuare e rovinare tutto, ma è curioso, nonostante si sia svegliato da poco.
"Come?"
"Nulla, lascia stare."
"Dai dimmi."
"Come l'ultima volta in cui l'abbiamo fatto. Me lo sentivo quella sera sarebbe stata speciale"abbasso lo sguardo.
"Non devi pensare che io non voglia affrontare più questo argomento, anzi. Devo rendermi conto ancora di qualcosa, quindi è bene che tu mi aiuti a ricordare tutto ciò che ti ho fatto."
"A che pro Ste ? Ti farò stare male."
"Mi farai capire quanto ho sbagliato nel perdere Te."
Lo bacio forte, ma mi sento di dover specificare e puntualizzare qualcosa:"so che credi che stanotte io fossi ubriaca. All'inizio lo pensavo anche io. Ma quando sono tornata e ho visto tutto ciò che avevi fatto mi sono resa conto di essere più lucida di quanto pensassi. Mi dispiace per il terribile odore che hai sentito."
Ridiamo assieme e ci alziamo per fare colazione.
E li vedo. Santiago e Serena che guardano la tv assieme e una splendida colazione apparecchiata per due.
"Ma...co...me hai...?"inizio a balbettare.
"L'ho preparata prima la colazione, poi mi sono rimesso nel letto e ho aspettato che ti svegliassi."
"Sai benissimo a che mi sto riferendo cretino!"
Mi fa accomodare e poi fa il serio:"sono arrivato a Milano, spaventato, poi ho visto mio figlio e ho capito che non dovevo avere paura. Mi sono inginocchiato e gli ho parlato, dicendogli che gli può sembrare strano ma ha una sorellina e il suo papà l'ha scoperto da poco. E gli ho detto che deve capire che il suo papà sta ricostruendo qualcosa che si era distrutto e che al centro di questo ci sono Serena e lui."
Stefano
È di nuovo triste, dopo quello che ho appena detto, ma non sa che in realtà non ho finito:"al centro ci sono loro due e una ragazza meravigliosa, bionda, gli occhi che brillano sempre più e una voce da brividi. E quella ragazza si chiama Emma, Emma Marrone, la conosci?"
Non faccio in tempo a vedere il suo splendido sorriso, che mi bacia.
All'improvviso sentiamo,nel nostro silenzio, due piccole vocine.
"Mamma"dice una dolcissima voce femminile.
"Papà!"dice una maschile.
"Ma ora Santiago può restare con noi pe sempre?"li guardiamo e sorridiamo.
"Amori miei"dice Emma"Santi può restare con noi sempre"poi mi guarda come se dovessi aggiungere io qualcosa.
"Ma anche lui ha una mamma e deve stare con lei Serena, come tu e la tua mamma. Quando vuole io lo vado a prendere e lo portiamo qui che dici, tesoro mio?"dico toccandole il nasino.
"Ok papà ho caitoo. Possiamo andae a pendere un gelato?"
Annuiamo e ci vestiamo tutti per uscire.
Capisco solo ora di non poter desiderare di meglio. Io e Emma camminiamo mano nella mano, davanti a noi Santiago e Serena che si conoscono da nemmeno 12 ore e sembrano già due fratellini. Tutto questo è la mia felicità. Essere qui ora. Ero incazzato ma non sarei potuto esserlo più dopo tutto quello che è successo. Se mi fermo a pensare continuo a non comprendere del tutto il suo gesto, ho capito il perché e mi è bastato. Ma d'altronde 7 anni fa l'ho scelta per questo. Perché è folle, nel suo  essere così, genuina e vera. Avrò perso 4 anni della vita di mia figlia e ho passato brutti momenti in queste settimane, ma ora sto bene e ho capito che posso recuperare davvero tutto, anche quei rapporti che sembravano impossibili da recuperare.
Le persone non si scelgono, arrivano e basta quando meno ce lo aspettiamo. Questa è una frase che abbiamo detto spesso durante e dopo la nostra relazione. Ora mi sento di aggiungere qualcosa. Arrivano e ritornano quando meno ce lo aspettiamo. Se non fosse successo nulla quel giorno di settembre alla stazione e se non ci fossero stati tutti quei segnali, probabilmente ci sarebbe voluto molto più di tempo per conoscere Serena, che è un vero miracolo. È assurdo come un bambino possa colpirti del tutto. E invece ora siamo qui. A vedere i bambini che giocano assieme al parco, mentre noi siamo abbracciati, cercando, cautamente di recuperare un rapporto che sembrava essere perduto. Per sempre.

Emma si gira verso di me, probabilmente mi ha visto troppo preso da mille pensieri e mi dice:"a che pensi?"
"A tutto questo Emma. È bellissimo."
Le prendo la mano e gliela bacio.

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