Cap 5

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- Ciao, posso entrare?- chiese Leonardo. Me lo ritrovai davanti e non riuscii più a muovermi,  ero pietrificata. Di solito era così rassicurante quel suo sorriso a mezza bocca. Era il sorriso tipico di quando era in modalità "ci penso io", tuttavia sta volta non mi rassicurò affatto. Pensare alla fatidica domanda e guardarlo negli occhi mi divenne impossibile. Strinsi le mani l'una nell'altra per evitare che si notasse quanto tremavano. Non riuscivo a fare altro che pensare "Perché? Perché, brutto idiota, vuoi rovinare tutto?". 

-Vieni Leo, entra dai!- Urlò Ilenia uscendo dal bagno. Mi voltai ringraziandola con gli occhi per avermi salvata dall'impiccio di parlare. Mi scansai dalla porta fissando i miei piedi nudi. Sentivo che Leonardo mi stava osservando e avevo l'assurda paura che sfoggiasse il suo potere telepatico e capisse che sapevo tutto. Inspirai profondamente e rialzai la testa, dovevo ritrovare la lucidità. Anche se la telepatia era fuori discussione, anche un cieco avrebbe capito che avevo qualcosa che non andava. Trovai Leonardo con lo sguardo corrucciato e le mani sui fianchi.
- Emma, però vestiti! Perché hai aperto mezza nuda?- strabuzzai gli occhi ancora incapace di parlare, non ero affatto nuda; leggins e reggiseno era molto più di quello con cui mi aveva vista poche ore prima - Non sono solo...- spiegò bloccandosi davanti alla porta. Solo allora misi a fuoco che dietro c'erano niente meno che mia sorella e il suo strambo ragazzo.
"Che diavolo ci fanno qui?" pensai guardandoli entrare mano nella mano schivando Leonardo.

-In realtà Emma è meglio se resti così per quello che dobbiamo fare e poi Leo non è niente che non ho già visto: lei e Sara sono uguali!- disse Daniele ridacchiando assieme a mia sorella. Non aveva tutti i torti: spesso essendo così simili e quasi coetanee ci scambiano per gemelle. Ultimamente non succedeva più solo perché Sara si era fatta bionda. Ma questo non pareva a Leo un buon motivo per non essere geloso.
- Si certo! Ma ad ognuno la sua!- ringhiò verso Daniele.-
Ero sicura di avere la faccia a forma di punto interrogativo.

- Perché?- Chiesi, finalmente riscossa dalla shock. Sara intanto mi girava attorno con sguardo indagatore. La osservai senza capire cosa stesse facendo fino a quando non mi fu dietro e sentii che pizzicava la spalla incriminante.

-Ahioo!- Gridai infastidita.
-Ahahaha! Non ci posso credere, allora è tutto vero!- Se la rideva, io ero nel bel mezzo di un attacco di panico e lei rideva! - Ilenia mi dispiace di avere una sorella e un cognato così coglioni! Ti chiedo scusa per loro ma vedrai che il mio Dany risolverà tutto.-
Ma di cosa stava parlando? Mi stavo arrabbiando sempre di più. Perché lui aveva dovuto coinvolgerli? In quel momento Leonardo comprese che stavo per scoppiare e mi mise le mani sulle spalle come a voler contenere l'esplosione.

-Emmina, Daniele fa tatuaggi.- scandì la frase parola per parola, come se avessi un qualche deficit d'apprendimento. Soppesai l'idea, non era male; però non ero sicura che avrebbe funzionato.
- Ma i tatuaggi appena fatti devono stare coperti, e solo un cerotto non sarebbe credibile!- tralasciando il fatto che mi stupii da sola di essere finalmente in grado di comporre una frase, mi infastidì non poco vedere Leonardo gonfiarsi d'orgoglio. Ci aveva già pensato. Fu Daniele a illuminarmi:
- Infatti faremo un tatuaggio con l'hennè così non dovrà stare coperto, non ti farà male e soprattutto vostro padre non mi ucciderà- disse sorridendo a Sara.
Dopotutto non era una cattiva idea.
- Allora mi dici di si?- era stato Leo a pronunciare quelle parole. Un brivido mi percorse la schiena. Cercai di ignorarlo con tutta me stessa ma feci un passo verso il letto, giusto per mettere un po' di distanza tra me e lui.
-Se alla sposa va bene avere una testimone tatuata, io ci sto.- risposi fissando Ilenia per non guardare Leonardo.
-Sempre meglio che una testimone vampirizzata.- scherzò lei scatenando l'ilarità generale. Persino io non trattenni un sorriso. "Almeno un problema forse è risolto" pensai sedendomi sul letto.
Nemmeno il tempo di completare un sospiro che ritrovai Leonardo in ginocchio di fronte a me. Prima che riuscissi a dire anche solo una parola mi afferrò la mano sinistra e iniziò a parlare. Ero terrorizzata. 
-Emma ti prego. Mi vuoi...perdonare? È tutta colpa mia, lo so, ma non l'ho fatto apposta. È che sei così bella e perdo la testa quando...lo sai no? Tornassimo indietro troverei un altro modo per non u...- Ma cosa diavolo stava blaterando? 
- Si si Leonardo, ho capito il concetto, come tutti nella stanza, smettila di parlare che è meglio.- sbottai alzandomi e tirando via la mano. Stava davvero facendo la prova generale per la vera proposta? Ero sconvolta.
Mi voltai verso Daniele con le mani sui fianchi.
- Su avanti tatuami!-
Forse fu per il fatto che Daniele era seduto ed io gli ero piombata davanti all'improvviso, o semplicemente perché era un maschio, ma fatto sta che lo sguardo del ragazzo di mia sorella si era soffermato sul mio seno per un istante di troppo e la cosa non passò inosservata.
- Daniele! Fai la persona professionale! - disse Sara tirandogli un cuscino e riuscendo a fargli distogliere lo sguardo. Leonardo fu molto meno tollerante: si alzò di scatto e si parò tra me e il tatuatore a mo' di scudo.

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