Cap 24 e 1/2

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Dormire con un uomo per diverse notti di fila è un'esperienza abbastanza nuova per me. Il mio record di massima convivenza era stato, prima di oggi, di sei notti. Record appena superato. E per di più è scattato ufficialmente il San Valentino a mezzanotte. Strana coincidenza per un record di convivenza. Fa pure rima!



Dovremmo proprio festeggiarlo con un po' di sesso notturno....



Non riesco ad evitare il pensiero. Sto esagerando con questa storia del sesso a raffica, me ne rendo conto anche da sola.
Alzo la testa dal cuscino per riuscire a scorgere l'orologio sul comodino. Sono le 5e07 del mattino e io non ho traccia di sonno. Questa insonnia mi ha veramente rotto le palle, sono giorni che non riesco a dormire per più di tre ore di fila a notte.

Leonardo sentendo che mi sto muovendo si gira nel sonno e mi avvolge con un braccio. Ho capito che gli piace tenermi così, nel suo abbraccio, schiena contro petto. E piacerebbe molto anche a me se il mio amatissimo Leonardo Buti non russasse come un treno a vapore con tanto di fischio in curva!

Per fortuna non dura molto, il tempo di arrivare alla fase di sonno profondo e smette, ma di certo non è di aiuto con la mia insonnia.

Prendo un sospiro e cerco di contare le pecore.
La mano di Leo, quella che ha il compito di tenermi stretta, si piazza sotto la maglietta XXL che costituisce il mio piagiama, proprio sopra lo stomaco; col pollice curioso che si insinua tra i miei seni...

Sto ferma. Non possiamo fare sesso per la terza volta in ventiquattro ore!

Credo che faccia anche male alla salute dopo un certo numero di volte. No?

I miei ormoni non sono d'accordo. Per niente.


In effetti potrebbero non avere tutti i torti: di solito, dopo un orgasmo decente, sono abbastanza rilassata da dormire.

Le pecore! Emma conta le dannate pecore.

Cerco di spostare la mano invadente che mi sta provocando un certo solletico ma senza riuscire a migliorare un bel niente. Infatti la manona forte di Leo decide di salire e afferrare con decisione quello che prima stava solo sfiorando.

-Sei sveglio? -

Non risponde ma il suo respiro profondo mi scalda il collo e lo sento sporgere verso di me qualcuno che è decisamente sveglio.

E allora vaffanculo tutto.


Ci sto.

Mi volto per avere un bacio, con fatica perché le braccia che mi stringe attorno non allentano la presa, affatto. Nel movimento prendo consapevolezza di quanto anche lui sia eccitato e la cosa mi rincuora. Non sono solo io che non riesco a contenere tutti questi bassi istinti primordiali.
Il mio corpo sfiora il suo in più punti, ma vorrei che ci fossero meno vestiti nel mezzo. Anche questo è tutto un dire, stiamo parlando di un semplice pigiama di cotone, il suo, e un paio di slip nel mio caso. Non esattamente una barriera ignifuga.


Passo le mani sul suo torace e lo sento mugolare.


-Ti piace? - sussurro passandole anche sotto a l'elastico dei pantaloni, unico limite che mi separa dal mio pacco regalo preferito.

Di nuovo un verso indistinto. Le sue dita scorrono sulla mia schiena e mi attira di nuovo verso il suo petto. Affondo il viso sotto il suo collo, strofino il naso sotto la clavicola e mi godo il profumo della sua pelle. Leonardo china la testa sul mio collo e sospira.

Ammazzatemi adesso e morirò felice.

Decido di rompere gli indugi e lo afferro, senza mascherare l'impazienza che ho di accarezzare quello splendido scettro di potere. Da non confondersi con quello di Sailor Moon! No no, questo ha ben altri poteri...

Già sento la tensione scivolare via e la mente, che fino a poco fa era invasa dalle ansie per il futuro e dai dubbi, ora comincia a lavorare sulle indecenze da mettere in atto da qui ai prossimi trenta minuti.

I respiri di Leonardo si fanno più veloci, di pari passo con le mie carezze. È teso, duro come la roccia. Una roccia che non vorrei lasciare mai.


Cerco di nuovo le sue labbra, voglio trasmettergli tutta la fame che ho di lui. Assaporarle, farmi possedere dalla sua lingua maledetta. Ma non ci arrivo e lui si nega inspiegabilmente.


Il piumone trattiene troppo del calore che i nostri corpi stanno producendo. Scalcio via le coperte senza smettere di percorrere quella benedetta asta con mani. Voglio essere più libera di muovermi, voglio vederlo, farlo mio.

Alcune volte è così ipnotico Leonardo che gode che mi incanto nei suoi occhi fissi su di me. Mi fa sentire così potente, così invincibile. Ho bisogno di questo, devo vederlo.

-Leo accendi la luce per favore. -


Non risponde, le sue mani sono sul mio seno, scorrono sui miei capezzoli come in trance e io mi accendo. Voglio farlo impazzire, se non saranno i suoi occhi a farmi godere di quel potere, sta notte, saranno le sue urla. Mi divincolo dalla sue braccia e scendo lungo il suo corpo beandomi del suo profumo caldo e dolce.

Leonardo sa di pane appena sfornato, di caffè, di gelato, di prato. Sa di tutti quegli odori che amo.

-Emma...-


La sua voce roca di sonno è quasi un lamento, una preghiera. Mi prega di farlo impazzire, mi prega di portarlo in paradiso con la mia bocca che è solo sua. Non lo faccio attendere.

-Emma! -


Gli piace, posso sentirlo ovunque. Quelle quattro lettere pronunciate da quelle labbra adesso mi scatenano una vibrazione dentro che è come un orgasmo.


Leonardo ansima, si muove sotto di me. E io accelero, voglio farlo morire.

-Emma.... .-


Sembra una cantilena. Quanto è dolce, in tutti i sensi...

Ad un tratto la luce mi acceca.

-Emma! - le sue mani sulle mie spalle mi costringono a fermarmi. Lo fisso ed è....


Non è affatto come mi aspettavo: spaventato? Preoccupato?


-Si può sapere che stai facendo? -

Oh cazzo...

-Stavo... - Beh direi che quello che stavo facendo è abbastanza chiaro. Quello che proprio non capisco è perché mi abbia fermato e sia così... sconvolto!

-Stavi dormendo? -

Non è possibile che non mi sia resa conto di fare sesso con un uomo addormentato. Ditemi che non è così! Vi prego!

-Si che stavo dormendo! Ma sei fuori di testa? -

Ritorno al mio posto, trascino le coperte sopra la testa per stendere letteralmente un velo pietoso sulla questione e sulla mia vergogna, sto impazzendo.

Blatero scuse confuse morendo letteralmente per l'imbarazzo.

-Come hai fatto a non renderti conto che dormivo? -

Chiede fissandomi. Lo vedo attraverso il lenzuolo sotto cui mi sto nascondendo.

-Leo tu mi hai...- come faccio a spiegarlo? - Eri sveglio! -

-No che non lo ero! Te lo assicuro.-

-Tu...tu forse no ma lui era chiaramente sveglio! L'ho sentito bene. Mi ti sei appiccicato addosso.-

Ti prego Dio apri una voragine e lascia che io mi ci seppellisca adesso!

-È una reazione naturale.. - ridacchia lui - è fisiologico che accada. Serve per ossigenare i tessuti. - mi spiega parlandomi come se avessi dodici anni.
Una scena così patetica non l'ho subita mai! Nemmeno quando ero vergine e inesperta.

-Ok, ho capito. Errore mio, buonanotte. - cerco di troncare il discorso così posso morire di vergogna in pace.


E lui ride. Bastardo.
Mi viene quasi da piangere. Mi volto su un fianco perché non mi veda.

Stupido bastardo. Ridi pure, il prossimo pompino lo rivedi fra trent'anni minimo.

-Amore... -

Amore un cazzo.

-Emma? -

Me la cucio. Giuro, ci scrivo pure "fottiti"col punto croce.

-Pensavo che era un sogno... - mi si sdraia a fianco e lo sento posare un bacio sulla mia spalla che mi scatena l'ennesima ondata di brividi.

Corpo traditore...

-il sogno più bello ed ecciatante della mia vita... -

Un altro bacio, più umido del precedente, sul collo mi costringe a stringere i denti per non emettere alcun suono di apprezzamento.

-Prometti Emma-

Cosa? Che diavolo vuole?

-Emma promettimelo. - insiste abbracciandomi stretta ancora una volta.

-Cosa?- mi volto.

-Di svegliarmi tutte le notti così... -

Sorrido.

Sono invincibile.

Finché mi rotolo con lui in questo letto non ho paura di niente...





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