Cap 13

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Fisso il fondo della tazza ormai solo sporca del caffè che conteneva molti minuti fa. Ardit ha mantenuto la promessa e non ha detto una parola durante il mio racconto. Ora che è finito non so cosa aggiungere e non so che dirà lui. Mi concentro su questo pensiero e ignoro le lacrime che mi bagnano le guance. Le tolgo dalla pelle senza nemmeno rendermene conto, ormai è un gesto automatico.
-Ora puoi parlare eh- avverto cercando di adottare un tono più leggero.
Anche lui fissa la sua tazza, sospira e alza lo sguardo:
-Non ce lo facevo così coglione Leonardo - alza le spalle - pensare che lo hai preso di dieci anni più grande e ancora fa il ragazzino.-
Resto un po' basita della leggerezza con cui parla. Sembra quasi che gli abbia appena raccontato di aver smarrito il portafogli. Si alza in piedi e va alla finestra, voltandosi verso di me si appoggia al termosifone acceso. Non commento quello che ha detto, in parte ha ragione ma la verità è che una bella fetta di colpa ce l'ho pure io che in questa storia non ho fatto esattamente la persona matura.
-Quindi, fammi capire bene- chiede- dal matrimonio di tua cugina voi non avete mai più parlato?-
Scuoto la testa in risposta.
-Nemmeno un messaggio Whatsapp? Niente di niente?- chiede facendo trasparire una discreta quantità di sgomento.
-No niente di niente.- confermo ma senza riuscire a fissarlo.
- Menti!- punta il dito verso di me. Non sto proprio mentendo, diciamo che la mia è una mezza verità ma l'intuito del mio amico è potente, lo è sempre stato.
-Parla.- ordina.
-Non sto mentendo non ho più parlato con lui.- faccio la vaga - L'ho giusto stalkerato un po'...-
Lo ammetto, ad un certo punto della fase di lutto non ho resistito e ho iniziato a investigare su di lui. Mi mancava, volevo sapere che faceva senza di me, con chi era, se stava bene. Ho persino parlato con sua madre! Ma questa ve la risparmio, Liliana è stata solo in grado di darmi la colpa per non aver saputo trattenere qui suo figlio. Ovviamente la vittima di tutta sta storia dal suo punto di vista è lei.
Sono passata poi agli amici e ho scoperto con stupore che aveva mollato anche loro, nel senso che non si era fatto più sentire.
Nella sua pagina Facebook, l'ultimo aggiornamento risaliva ad una settimana dopo il fattaccio: aveva modificato il suo stato da impegnato a single. Un colpo al cuore, ma in fin dei conti una normale conseguenza degli eventi. Io non l'ho cambiato semplicemente perché non avevo mai compilato l'informazione. Il mio uso dei social si limita a stupidaggini e video di gattini coccolosi, come se questi fossero roba seria...
L'unica che ha saputo placare il mio bisogno è stata, inaspettatamente, Sara. Dopo il fatidico giorno non ho ricevuto l'appoggio della mia famiglia per la decisione presa. Nelle prime ore dopo che avevo lasciato Leonardo credevano tutti che di lì a breve saremmo tornati insieme. "Una banale lite" sentivo borbottare. Nei giorni successivi, difronte all'evidente serietà della cosa tutti quelli che avevo intorno hanno iniziato a darmi contro, Sara compresa, e la loro azione ha alimentato la rabbia che provavo nei confronti di Leonardo: lo incolpavo di avermi messo contro l'intera famiglia. Per questo dopo nemmeno una settimana me ne ero andata di casa e avevo accettato la proposta di Jack. Una volta da sola, senza persone che "volevano parlarne" intorno avevo cominciato a rivalutare tutto con lucidità e a rendermi conto di cosa avevo perso. Ilenia ancora mi odia suppongo. Con lei non ho ancora chiarito, ma presto lo farò. È una delle cose che ho messo nella strampalata lista dei buoni propositi che ho fatto a capodanno, sotto costrizione di Jack. In realtà non sono molti punti:
-Essere una buona zia.
-Laurearmi.
-Farmi perdonare da Ilenia.
-Fare sesso.
Non c'è bisogno che vi dica che l'ultimo punto non è farina del mio sacco... ma tant'è, tutti i torti Jack non li ha, sono stufa di essere in lutto.
Mia sorella, come il resto della mia famiglia, non è stata dalla mia parte all'inizio e i rapporti tra di noi si sono raffreddati in maniera drastica. Poi circa tre mesi fa mi ha mandato una foto, un profilo accennato su fondo nero che mette in risalto un nasino all'insù e tre parole sotto "Ti presento Rosa". Da quell'immagine i rapporti tra me e Sara sono tornati lentamente alla normalità e abbiamo ricominciato a sentirci ogni settimana. A suo dire per verificare il mio livello di depressione. Durante una di queste chiamate mi ha detto che lei sapeva.

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