Capitolo 2.

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Parcheggiamo l'auto.
Salutammo altre colleghe, che ci informarono che quest'anno il professore di Letteratura, Riccardo Trevoni, era stato trasferito all'Università di Roma, e che oggi avremmo conosciuto il sostituto, o la sostituta.
"Meno male, era un tale stronzo." pensai.

Aula B4

Alice ed io, ci mettemmo in prima fila, non per scelta mia..
Io volevo andare dalla morettina in quarta fila, la quale aveva già osservato il mio ingresso in aula con uno sguardo affamato, ma Alice, capendo la situazione, mi sgridò "Roshhhh! Siamo qui da solo dieci minuti, tieni a bada gli ormoni!".
Mi arresi subito alzando le mani tirando comunque occhiatine alla morettina, che mi regalò un sorriso davvero niente male.

Passarono giusto cinque minuti, entrò il rettore con dietro di sé una figura femminile .
"Buongiorno a tutti, sono qui per presentarvi Elisa David, è un grande onore averla tra di noi , e spero che sappiate cogliere le opportunità che una mente così giovane e brillante , può trasmettervi.
A lei la parola, signorina David!"

Fece tre passi avanti.
Rimasi a bocca aperta, l'osservavo.
Aveva un viso dolce, ma deciso.
Carnagione chiara, occhi marroni, capelli lisci marrone scuro , mezza lunghezza, e delle labbra bellissime, sembravano morbide.
Aveva un pantalone nero elegantissimo con tanto di giacca abbinata.
Era una favola.

Si presentò :
"Buongiorno studenti,
Come già ha anticipato il rettore, mi chiamo David Elisa, e sarò la vostra professoressa di Letteratura per tutto il semestre.
Spero che fin da subito mi dimostriate impegno e tanto studio.
Ho 29 anni, ma ciò non mi impedirà di essere dura con voi, anzi mi correggo, ciò non mi impedirà di essere dura con chi non si impegnerà."

Il rettore se ne andò e la David, con il suo accento veneto, riprese parola spiegando il programma che avremmo dovuto affrontare quell' anno.

Ero ancora sotto shock, la stavo guardando , anzi.. direi fissando.
E lei... "Cazzo! Mi sta guardando! Mi sta guardando! Sta guardando proprio me!"

Mi fece un lieve sorriso, e la lezione finì.

Alice non perse tempo , si girò e mi disse ridacchiando "Guarda che occhi a cuore che hai eh, lupacchiotta!"
Soprannome dovuto al lupo che ho tatuato sulla schiena. Che lei adora. E io adoro, adoro i lupi, sono così nobili , così duri e malvagi, ma così.. fragili e incompresi.
"Pff, ti piacerebbe! Io lo sai che scopo e basta, l'amore lo lascio agli altri."
Rise. Scema di un'Alice.

Ci alzammo.
Ci avviammo all'uscita quando una mano si posò sulla mia spalla, era la David.
Cosa voleva...cosa voleva da me?

"Salve signorine, potrei sapere i vostri nomi?"
"Alice Castillo, piacere" disse la biondina.
"E tu sei...?" Mi richiese la David.
"Rosh, Anastasia .... Rosh.." ero rossa, imbarazzata, non era da me! Io con le donne ci so fare , non faccio queste figure!
"Ah bene.
Signorina Rosh, ho visto che ha seguito con interesse la presentazione del programma...
A domani." Mi sorrise. Quasi se la tirava davanti a me. Sono sicura che era una provocazione.
"No non può essere, Anastasia ,non farti film mentali . Non te li fare." Mi ripetei.

Alice ed io continuammo con altre quattro ore di lezione, ma ero distratta.
David Elisa.
È questo il nome della mia distrazione.

Prof, ho bisogno di Lei. [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora