|08. Ricatto d'amore|

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Alex pov.

Eravamo sul letto, faccia a faccia a dichiararci apertamente il nostro amore.
Quello che provavo per lei, era un sentimento così inaspettato che prendeva sempre più il largo dentro di me, mi costringeva ad abbattere tutte le armature che mi ero costruita nel tempo, ma ciò che mi emozionava ancor di più era il fatto che lei ricambiasse tale pensiero.
Perché in passato la paura d'amare mi aveva frenata, infatti non ero mai riuscita a costruire un rapporto serio e duraturo, quella paura era sempre stata parte della mia vita, anche perché non ero mai stata una dai facili innamoramenti, infatti non mostravo mai a nessuno la mia vulnerabilità, non mi piaceva donarmi completamente ad una persona che prima o poi se ne sarebbe andata, preferivo di gran lunga il sesso quello senza conseguenze, quello che la mattina ti svegli e non ti ricordi neanche che nome aveva la ragazza con cui eri stata la sera prima.
Tutta quella dolcezza che mostravo era qualcosa di nuovo per me, ma nonostante ciò la parte passionale risultava essere sempre predominante.
Sentivo la voglia di lei che mi esplodeva nelle vene, nessuno mi aveva mai provocato tutta quella esigenza di far l'amore, anche perché non era cosa facile attirare la mia attenzione sopratutto in quel senso.
Ma lei era diversa da qualsiasi altra persona, sarà stato che forse amavo incasinarmi la vita, ma nonostante sapessi che fosse una situazione difficile io volevo continuare a baciarla, a provocarla e ad innamorarmi sempre di più di lei.

D'improvviso la dolcezza di quei baci, si tramutò in qualcosa di più e così ci ritrovammo l'una sopra l'altra intente a scambiarci effusioni nel mio letto.
Il bisogno di lei cresceva a dismisura, tanto che il mio corpo chiedeva molto di più.
La verità era che avevo una voglia immensa di farci l'amore, tanto da non poter resistere ancora a lungo a questa mia forte tentazione.
Così presi l'iniziativa e cominciai a spostare le mie dolci attenzioni sul suo invitante collo, che sembrava quasi invocare il mio intervento su di esso, chiusi gli occhi presa dal momento e gli stampai piccoli baci disegnando una linea perfetta che saliva lungo l'intero collo fino ad arrivare alla mascella.
Il suo odore mi faceva letteralmente morire, perché ad ogni contatto con la sua pelle si sprigionava più deciso.
Le mie mani curiose si intrufolarono all'interno della T-shirt, cercando spasmodicamente i suoi piccoli seni, che si racchiudevano facilmente nel palmo della mia mano, glieli strinsi entrambi con tutto l'ardore che avevo in corpo, forse fin troppo, perché la sentii lamentarsi poco dopo, così quasi in automatico per non fargli troppo male diminuì l'intensità della mia presa.

-"Voglio fare l'amore con te, sto impazzendo!" gli sussurrai molto presa all'orecchio.

-"Non ora, non così!" Ribattè lei con un autocontrollo tale da fare invidia alla vecchia me, di sicuro la nuova me non riusciva più a ragionare in sua presenza.

-"Ti prego, non posso farcela!" affermai con disperazione, ero arrivata ad uno stato d'eccitazione tale da non poter più tornare indietro.

-"Voglio che con te sia speciale!" mi prese il viso tra le mani costringendomi a guardarla negli occhi, era calma, bella come una dea.

-"Per essere speciale, bastiamo io e te!" dissi innamorata persa, ricongiungendomi con le sue labbra pronte a farmi morire, ero persa e non potevo farci niente.

-"Questo, è vero! Ma in ogni caso la vivrei con ansia, ci sono i nostri genitori di là e non mi sembra il caso!" Rispose staccandosi da me, era cauta, aveva quasi paura, non voleva che i nostri genitori scoprissero che noi ci volessimo molto più che bene.

-"In realtà a me piace da morire far l'amore con il brivido di essere scoperte!" affermai provocatrice, alzando istintivamente il sopracciglio.

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