|09. Ti sei dimenticata di me|

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Alex pov.

La delusione mi imprigionò completamente, portandomi ad interrogare me stessa sul terribile destino che attendeva il nostro legame.
Non riuscivo a credere ai miei occhi, Piper era tornata con lui ed io ero rimasta impigliata alla sua rete d'inganno come farebbe una cretina qualunque.
Mi sentivo morta dentro, devastata dall'unica persona che avessi mai amato veramente, io che avevo superato tutti i miei limiti, fidandomi di lei e di quel sentimento che prendeva forma troppo velocemente dentro al mio petto, ma tutto ció che provavo era stato spazzato via in un solo istante, distruggendo tutta la fiducia che mi ero costruita con così tanta fatica.

In aula non riuscii a staccargli gli occhi di dosso, eravamo ad un banco di distanza, ma in quel momento era come se fossimo in due continenti diversi, i nostri mondi che si erano accarezzati per un momento, adesso più che mai erano distanti anni luce l'uno dall'altro.
Il suo sguardo era strano, indecifrabile e sembrava quasi come se lei fosse attenta a non intersecare mai il mio, ero diventata un essere invisibile, così come lo erano diventate le sue parole d'amore.
Tutto ciò che era accaduto tra noi sembrava essere sfumato al vento.
Era un incubo, ma non potevo fare altro che accettare tutta quella merda che come una valanga si scaraventava per l'ennesima volta sulla mia fragile vita.
Volevo scappare via, il più lontano possibile, ma sapevo di dover restare a Boston, almeno fino alla fine del liceo, anche perché essendo all'ultimo anno non potevo abbandonare gli studi e né ovviamente potevo lasciare mia madre essendo ancora minorenne, purtroppo.
In pratica era diventato tutto un gran casino, mi ero complicata la vita alla grande e ne stavo pagando ampiamente le conseguenze.
Avevo sempre avuto un talento per le cose impossibili e lei lo era in pieno.
Era un po' come una montagna fin troppo ripida, difficile da scalare a mani nude eppure nonostante la fatica e gli sforzi senti di non riuscire mai ad arrivare in cima, ma vuoi comunque provare a scalarla, nonostante tutti i pericolosi rischi, e tutto solo per poter conquistare la vetta, ecco lei era la mia vetta da conquistare, il premio più bello da ricevere, la mia pretesa dopo aver vissuto una vita senza pretese, peccato che aveva rovinato tutto con un solo stupido gesto.
Il suono della campanella segnò il termine della lezione mettendo fine anche i miei torbidi pensieri che mi avevano tormentata durante tutta quell'ora d'inferno.
La vidi uscire velocemente insieme a quel cretino e agli altri ragazzi, mi si spezzava il cuore, vederla stretta tra le sue mani mentre non gli rimaneva più nulla di me da ricordare.
Mi stava evitando è questo incedeva molto sulla mia salute mentale, sarò esagerata ma non mi sarei fatta problemi ad ucciderlo solo per riaverla, ma nulla più potevo ormai, se non ammettere di aver perso. Dovevo smettere di credere in lei, perché si era rivelata solo una falsa, una traditrice, in sostanza una stronza senza cuore che aveva finto di provare qualcosa per me, era proprio uguale al resto della gente, stupida e superficiale, ma nonostante implorassi odio in realtà non potevo smettere amarla.

-"Heylá Vause guarda che la lezione è finita eh!!" Nicky irruppe come sempre con la sua ironia, ma questa volta non avevo molta voglia di scherzare.

-"Si, stavo per andare a casa infatti!" esclamai seria, quasi me la si poteva leggere in faccia la tristezza.

-"Che hai ragazza ti vedo spenta? È successo qualcosa?" mi osservò con molta attenzione, guardandomi diritta negli occhi, sembrava realmente interessata a ciò che mi stava passando per la testa, forse si poteva definire l'unica amica vera che avevo mai avuto in quella città.

-"No no tutto bene davvero, sono solo stanca, ora vado ci vediamo." Mi alzai d'inerzia dalla sedia e spinta da chissà quale forza misteriosa mi avviai all'uscita, ma lei non me lo permise perché mi si parò davanti, bloccandomi così il passaggio.
Mi si avvicinò senza dire una parola e mi cinse i fianchi con ardore, improvvisamente la sua presa diventò così forte fino a che non si scaraventò con ancor più prepotenza sulle mie labbra, baciandomi con così tanta passione e violenza che non poté sottrarmi data la tanta veemenza del fatto.
Era triste ma non provavo niente davanti a quel bacio, certo in quel momento la passione era evidente, così come la sua estrema voglia di me, ma non riuscivo a trovare emozioni valide che mi spingessero a sentire qualcosa di più profondo.
Sapevo bene qual era il motivo principale, era sempre lei, la mia sorellastra, che in ogni momento rubava i miei pensieri tanto da non riuscire più a togliermela dalla testa, ma il fatto più surreale era che neanche attaccata alle labbra di qualcun altro riuscivo a non pensare a lei.
Io non vedevo altro che lei, nonostante si fosse dimenticata di me, lei rimaneva sempre la parte più bella e preziosa che avessi mai avuto in tutta la mia vita.


Pipier pov.

Evitare Alex era la punizione più tremenda che potessi mai subire, ogni mia fibra nervosa avrebbe solo desiderato di cadere tra le sue braccia, ma non potevo, almeno non più, dovevo abituarmi al pensiero di non poter più richiedere il suo conforto.
Quelle foto scattate da Larry erano impresse nella mia mente e non facevano altro che perseguitarmi ovunque io andassi.
Dovevo per forza di cose fingere di amare lui, dovevo pensare alla mia famiglia, al mio futuro, al mio destino.
Non potevo rovinare tutto ciò che mio padre aveva costruito, non potevo deluderlo infangando così il nome dei Chapman, così come non potevo metterlo nei guai con Diane.
Forse semplicemente non avevo abbastanza carattere per stare con una ragazza meravigliosa come Alex.
Preferivo perderla piuttosto che essere ugualmente allontanata da lei.

-"Hai preso la scelta giusta amore! Sei una sveglia!" Disse Larry facendomi l'occhiolino, era irritante, non era facile dovergli stare per forza accanto, anzi era un vero incubo.

-"Stai zitto!" Mi limitai a dire arrabbiata, delusa da quel comportamento tanto bastardo da parte sua.

-"Heylá i nostri piccioncini di nuovo insieme!" Esclamarono all'unisono Lorna e la traditrice di Polly avvicinandosi a noi, tutti si comportavano come se quella sera alla festa non fosse mai successo nulla, era ridicolo fingere in quel modo.

-"Alla fine il vero amore vince sempre!" Affermó lui soddisfatto, guardandomi con il suo solito sorrisetto del cavolo.
Mi aveva in pugno ormai ed io mi sentivo sull'orlo su una crisi di nervi e non potevo fare nulla se non chiudermi nel mio silenzio.

-"Ehm, scusate ma ho dimenticato un libro nell'aula di Chimica, torno subito!" Volevo scappare da tutta quella falsità che mi stava divorando viva, non mi sentivo a mio agio con loro, non dopo quella maledetta sera, non dopo essermi innamorata della mia sorellastra.
A proposito dov'era finita? Ah già non potevo più correre da lei, perché mi odiava, d'altronde come dargli torto, mi facevo praticamente schifo da sola, dopo tutto il male gratuito che gli stavo procurando.

Quando varcai la soglia dell'aula, mi accorsi fin da subito che non ero sola, c'era Alex e la ragazza dai capelli ricci, erano lì davanti a me intente a consumarsi di baci che di casto avevano ben poco, rimasi immobile difronte a quella scena così straziante, ero come paralizzata, non sapevo che fare, lei mi stava spezzando il cuore ma sapevo bene di meritarlo ampiamente.
In quel momento capii che lei si era dimenticata di me, di tutto ciò che avevamo vissuto, di tutto ciò che saremmo potute diventare insieme.
Vidi i suoi bellissimi occhi verdi finalmente aprirsi e puntare dritti su di me, la sua bocca non accennava a staccarsi da quella della ragazza, anzi quasi ebbi l'impressione che ne aumento l'intensità, aveva preso il completo controllo della situazione.
Era come se le sue pupille piene d'odio mi lanciassero freccie infuocate con il solo scopo di ferirmi.
Stavo per crollare, piangere in un fiume di lacrime, l'avevo persa davanti ai miei occhi ancora pieni di lei, vedevo svanire lentamente il sogno di poter essere l'unica, non sarebbe stata più mia e io non sarei stata più sua, mai più.
Dopo poco per fortuna le mie gambe iniziarono lentamente a rispondere ai comandi fino a che finalmente con movimenti disconnessi riuscii a trascinarmi fuori da quell'orribile posto, mi ritrovai a fuggire via dalla scuola e dalla vita di Alex Vause.

Non posso immaginarti con un altra che non sia io, non posso riuscire a immaginare che sorridi, baci, abbracci e ami qualcuno che non sia io.
Amami anche se non me lo merito.

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