PERSONAGGI PRIMO CAPITOLO:
Isabel Foster. (Protagonista)
Marylinn Presley. (Mamma)
Joshua Foster. (Papà)
Mike Foster. (Fratello.)
Zahira Kostner. (Migliore Amica)Da cosa dipende la bellezza della mia vita?
L'ora di religione non mi era mai interessata, la reputavo una cosa stupida.
Credevo in Dio ma non nella chiesa.
Hanno detto che dipende dalle relazioni che abbiamo con i nostri coetanei e familiari.
Ero fortunata ad avere una famiglia come la mia.
"..Dovete vivere, vivere tutto con tante emozioni. Amare i vostri amici e familiari."
Dice la suora che ho davanti.
Già, una suora.
"Non sarete mai felici se non pensate alle relazioni, se non siete amati dagli altri e se non amate."
E finalmente finisce qui.
"Dio non la stavo proprio sopportando quella, mi ha messo un'angoscia!"
Sbuffa ridacchiando Zahira, la mia migliore amica.
"No dai, è stata carina come lezione."
La spingo ridendo.
"Ma vai via, stavo per tagliarmi le vene ahaha"
Ci avviciniamo alla macchinetta.
"Quindi stasera festa?"
"Festa? Domani alle 6 dobbiamo stare in aeroporto."
Dissento con la testa.
"Ah ah ah, non fare la guastafeste, ho già invitato tutti a casa quindi..ci devi essere, ci sarà anche Nate."
Arrossisco di colpo.
Nate, era la mia cotta da due anni. All'inizio non avevo tutta l'autostima di questo mondo, non che ora ce l'abbia, però ora ero più estroversa.
Tutto questo grazie a Zahira.
"Ei signorina sei arrossita, c'è qualcosa che mi devi raccontare perché mi hai detto "non è successo niente di wow.."
Si prende gioco di me.
"Sh, sta zitta non è davvero successo niente."
Borbotto.
"Viene a prenderti tuo fratello da scuola?"
Mi chiede poi di punto in bianco.
Aggrotto le sopracciglia e sulla lingua ho le parole "ma non è che ti piace mio fratello?" Ma non parlo.
Dissento con il capo "No mia madre."
E dopo un'ora sono davvero stanca.
"Oggi ultimo giorno di scuola! Domani si parte!"
Urlacchia Zahira mettendo piede fuori dalla scuola.
"Dai, sta ferma. Sembri un canguro."
Rido a crepapelle.
Guardo l'audi bianca che si avvicina e riconosco la mamma al posto del guidatore.
Saluto velocemente la mia migliore amica e salto in macchina salutando con un sorriso a 32 denti la mamma.
Una volta arrivate a casa butto in un punto indefinito lo zaino e velocemente mi avvicino a mio fratello e mio padre che stanno discutendo, come al solito.
"Sei troppo disordinato, la tua camera sembra essere un cassonetto della spazzatura. Ci sono robe sporche e puzzolenti dappertutto, per non parlare poi dei residui di cibo!"
"Vaffanculo, poi pulisco!"
Alza le spalle con noncuranza.
"Mike, le parole."
Arriva la mamma.
Era questo quello di cui mi parlavano. La mia famiglia per me era tutto, è da loro che dipende la bellezza della mia vita.
Sorrido leggermente.
È strano, una specie di sensazione brutta che ti fa accapponare la pelle.
Quel viaggio mi avrebbe cambiato la vita, lo sentivo, ma non capivo cosa sarebbe stato a cambiarmela.Era quasi ora di andare alla festa, anche se ancora ero indecisa sul l'andare o no.
Scendo velocemente dal letto e cerco qualcosa nell'armadio.
Niente di vistoso.
Dopo essermi fatta la doccia indosso un vestito rosa che mi arriva sopra al ginocchio, poi degli stivaletti neri e infine una giacca di jeans.
Esco da casa dopo aver recuperato il cellulare e a passo felpato cammino verso casa della mia migliore amica.
Mi stringo nella giacca sentendo il freddo entrare nelle ossa e mi guardo intorno spaventata, le strade sono desolate nonostante siano solo le 8:30.
Una figura scura appoggiata su un muro cattura la mia attenzione, mi scruta con lo sguardo e più cammino più mi sento a disagio.
Le gambe tremano, ho paura.
Mi giro a guardarlo e quando non lo vedo più inizio a preoccuparmi, e se mi stesse seguendo?
Attraverso la strada senza guardare ed un clacson mi fa urlare dallo spavento.
Mi appoggio una mano sul cuore che continua a battere all'impazzata e mi focalizzo sulla persona nella macchina.
Guardo Nate scioccata ma felice, almeno non dovrò andare sola da Zahira.
O, no. No no e ancora no.
Preferivo andare sola.
Mi fa segno di entrare in macchina e titubante faccio piccoli passi verso lo sportello.
"Ciao.."
Tossisco schiarendomi la voce.
"Stavi per farti investirti, sta attenta la prossima volta."
Alza gli angoli della bocca ma è serio.
Abbasso lo sguardo imbarazzata.
"Alla festa vero?"
"No in realtà è meglio se mi accompagni a casa."
Borbotto.
"Ci stiamo solo un'ora e poi ti accompagno."
Appoggia la mano sulla mia coscia.
Mi muovo a disagio.
Dei ragazzi erano già ubriachi, fuori nel giardino.
"Izzy! Ti aspettavo!"
Mi salta al collo Zahira.
Nemmeno il tempo di rispondere che punta il suo sguardo su Nate e mi rivolge un sorriso malizioso.
Sbuffo alzando gli occhi al cielo ed entro dentro casa per prendere da bere.
Mi appoggio al tavolo e guardo un punto impreciso della cucina.
Sobbalzo imprecando sentendo una mano sul fianco.
Già, sono troppo sensibile.
"Cazzo"
"Da quando in qua imprechi?"
Ridacchia Nate appoggiandosi al mio fianco.
"Mi accompagni a casa, perfavore."
Chiedo gentilmente.
"Okay, va bene."
Mi prende per mano e camminano verso le macchina.
"Grazie per il passaggio.."
Farfuglio una volta arrivati a casa, alza le spalle in risposta.
Si avvicina lentamente ed io resto immobile a guardarlo.
Le sue labbra sfiorano delicatamente le mie e in un secondo è finito tutto.
Rossa sulla gote scendo dalla macchina senza salutare.
Cerco le chiavi nella tasca e non appena le trovo cerco di infilarle nella serratura.
"Ei, ciao sai?!"
Urla facendomi girare.
"Ciao Nate."
E sfreccia via.
Rilascio un sospiro di sollievo, mi blocco abbassando le chiavi e mi giro dando le spalle alla porta di casa, scorgo una figura, sembra la stessa che ho visto mentre andavo da Zahira e mi sta guardando da capo a piedi.
La curiosità mi dice di camminare verso di lui e di dirgliene quattro perché mi fissa e mi sento in soggezione ma la paura mi urla di entrare dentro casa e chiudermi a chiave in camera.
STAI LEGGENDO
His little submissive
Mystery / ThrillerSi erano visti un paio di volte,o almeno,lei lo aveva visto un paio di volte ma non se lo ricordava. Per lui invece,vederla era una cosa monotona e quella ragazzina bionda lo affascinava tanto da farlo diventare pazzo in tutti i sensi. Isabel vive l...