Ten

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Starà meglio a me.
Davvero Isaac?!
Dio quanto cavolo ti odio.
Mi alzo e sotto il suo sguardo triste mi avvicino a lui per strappargli di mano il vestito.
"Tu dici ?"
Mi irrigidisco quando prova a toccarmi la guancia.
"Vorrei che tu te ne andassi, ora."
Gli indico la porta dietro di se e lo guardò incazzata.
"Sei così eccitante quando cerchi di essere dura."
Mi sovrasta con la sua statura e ingoio iniziando a fare un passo indietro.
Mi guarda soddisfatto perché sa che ora sono tornata in me, la piccola, dolce, innocente e debole Isabel.
Ma sai che ti dico? Fanculo Isaac.
Con uno scatto felino cerco di sorpassarlo ed arrivare alla porta in modo da poter scappare via ma mentre sto per mettere piede fuori dalla mia camera vengo afferrata dolcemente dal polso e tirata verso di lui.
La mia schiena aderisce perfettamente con i suoi addominali scolpiti e non posso non trattenere un gemito.
La sua mano lascia la presa sul mio polso e mi fa girare verso di lui per poi azzerare la distanza.
Metto una mano sulla sua guancia è una dietro il suo collo in modo tale da spingerlo ancora più vicino a me, desiderosa di lui.
Che fine ha fatto l'Isabel vecchia?
Vengo afferrata da sotto il sedere e tirata in alto, così da stare in braccio a lui, e per non cadere allaccio le gambe al suo bacino ed è proprio in quel momento che sento il suo membro pulsante contro la mia coscia.
"Dio quanto ti voglio."
Sussurra sulle mie labbra mentre cammina verso la sua camera.
"Mi vuoi tanto quanto ieri sera volevi quella?"
Chiedo tirando indietro la testa, permettendo il libero accesso sul mio collo.
I baci umidi che lascia mi fanno accapponare la pelle.
"Pensi che ti permetterò ancora di toccare o solo guardare il mio corpo? Pensi che ti permetterò di usarmi per i tuoi bisogni sessuali?"
Bisbiglio prendendo le sue mani e stringendole fra le mie per non permettergli di fare niente.
"Sai qual'è la risposta Isaac?"
Mi allontano per cercare una risposta nei suoi occhi ma dalle sopracciglia corrucciate capisco che non ha capito.
"N.O."
Affermo infine ridacchiando e provando a baciarlo.
Già, che senso ha non permettergli di toccarmi se poi voglio baciarlo.
Se non avessi bisogno di lui non l'avrei fatto.
"Allora sai che ti dico?
Stasera ci andrò con Clare."
Si gira dall'altro lato e si allontana leggermente non permettendomi di sfiorarlo.
"Allora stanotte scapperò."
Mi alzo dal letto e cerco di essere provocante quando esco dalla camera.
"Non puoi giocare così con me. Vinco sempre."
Si alza e con due passi arriva a me e mi schiaffeggia rumorosamente.
"Ai."
Gemo mettendomi la mano sulla natica.
"Va a prepararti."
Detto questo esce dalla camera ridacchiando.
Cosa ci trova di tanto divertente?
E dopo esattamente un ora sono prontissima.
Alzo gli angoli della bocca guardandomi allo specchio.
Indosso un vestito rosso stretto che ha un attacco al collo, la schiena scoperta e uno spacco tra le tette.
Mi sta davvero bene.
I capelli biondi sono leggermente bagnati e ondulati.
Tossisco risvegliandomi dal mio stato di trance e decido di scendere giù ad aspettare Isaac.
Cammino lentamente sui tacchi neri che indosso per paura di cadere.
"Sei davvero bella."
Mi sento afferrare dai fianchi prima che possa scendere e sospiro tranquillamente al suo tocco.
Tengo gli occhi chiusi rilassandomi per un secondo quando insinua una mano nei capelli e stringendoli leggermente mi posa una mano sulla guancia spingendomi verso di lui.
Tiro su un lato la testa ridacchiando.
I suoi baci mi provocano brividi e mi fanno soprattutto il solletico.
"Ti vorrei tanto avere tutta per me, una volta per tutte, ma tu non me lo permetti."
Mi rabbuio e appoggio le mani sulla sua. Alzo gli occhi e li pianto nei suoi.
"Non sono un oggetto."
"Lo so."
Quasi tiro un sospiro di sollievo.
"Ma non ti è importato di me quando hai portato a casa quella tipa."
Mi mordo il labbro e abbasso lo sguardo ricordando cos'ho pensato quand'è entrato in casa.
"Lei è solo una vecchia amica."
Ingoio il boccone amaro e stringo i pugni per non arrabbiarmi di nuovo.
"Ti prometto che non litigheremo più. Ti dimostrerò che ti desidero più di ogni altra cosa."
Già, e dopo che mi avrà avuta si annoierà di me.
Il mio pensiero continua ad essere sbagliato. Non dovrei stare bene quando mi tocca ma non posso fare a meno di star bene.
Nonostante sia stata rapita.
Odio ammetterlo ma lui mi piace.
Questa non è la solita storia fra ragazzini, non è una storia normale. È una cosa insana.
Allaccio le braccia al suo collo e chiudo gli occhi avvicinandomi a baciare la sua mascella. Scendo sempre di più fino ad arrivare al suo collo.
Le sue mani afferrano il mio sedere palpandolo senza scrupoli.
Gemo mentre succhio un lembo di pelle del collo.
Il suo profumo mi sta dando alla testa, ha un profumo che sa terribilmente di buono, una cosa di cui non mi potrò mai stancare.
Con le mani poi afferra le mie cosce prendendomi in braccio, allaccio le gambe al bacino e mi spinge verso il muro.
Gemo ad alta voce pensando che la parte più rude di Isaac non è poi così male.
Sento il suo membro che spinge contro le mie mutande e arrossisco quando si stacca.
"Guarda cos'è successo ora."
Ridacchio spingendolo di nuovo verso di me e continuando la mia opera.
Ora quella Clare saprà che lui è roba mia. Solo ed esclusivamente mio.
"Abbiamo scambiato i ruoli per caso?"
Ride insieme a me mentre mi fa scendere da sopra di lui, poi mi prende per mano e mi trascina nuovamente in camera.
Ma non nella mia stavolta.
"Tu non puoi capire quanto cazzo io abbia bisogno di te."
Arrossisco ancora quando inizia a togliere la cintura e successivamente i pantaloni.
"Ho così tanto bisogno di sentirti mia, Izzy."
Geme quando mi avvicino a lui e lo bacio dopo aver posato una mano sulla sua erezione.
"Anche io Isaac..."
Sussurro con un po' di paura nella voce.
Ho perso la testa o meglio sta per prendere il volo, ho voglia di andare oltre.
Avevo già la mano sul suo membro e lui sul mio fianco.
Mi sbatte sul letto e attraverso il suo sguardo capisco le sue intenzioni.
Accetto, per la prima volta sto accettando le sue intenzioni.
Vedo che non esita a spogliarsi, lo seguo e in meno che non si dica è già pronto, spoglio.
Io però rimango in intimo, voglio che sia  lui a levarmi le ultime cose che coprono la mia dignità.
Sto per perdere la verginità ancora non riesco a crederci però mi sento sicura.
Sento il suo fiato sul collo e sento il suo membro appoggiarsi alla mia culotte, dannatamente vicino.
Inizia a levarmi il reggiseno e sento la sua lingua fare tutto il giro del mio corpo, mi gira e ancora una volta mi sbatte sul letto e dal seno inizia la discesa verso il mio membro.
È arrivato e ha iniziato il suo solito giochino e a me fa dannatamente impazzire, non riesco a fermarlo.
Credo sia arrivato il momento, si è fermato, lo voglio fare felice non voglio preliminari, deve arrivare dritto al sodo.
Ho paura ma allo stesso tempo sono convinta e lui l'ha capito.
Apre il cassetto del comodino ed esce il lubrificante e il preservativo, ha capito che non sono esperta in questo settore, ha capito che sono vergine.
Lui è pronto, ha tutte le sicurezze, tendo a contrarre i muscoli vaginali perché posso avere tutta la sicurezza del mondo ma la paura rimane. Mi prende le gambe e me le alza al cielo unendole, ho la vagina pronta.
Lo sento entrare, non è forte ma il dolore è allucinante, sento che il sangue sta iniziando ad uscire infatti lui non rimane dentro ma fa un entra ed esci leggero.
"Ti fa male?"
Mi chiede con le sopracciglia aggrottate.
Nego con la testa e lo avvicino a me per baciarlo.
Il dolore inizia a colmarsi e il piacere aumenta sempre di più, non nego di aver tirato urletti che non facevano altro che far uscire sul suo volto un sorriso che mi indicava che gli piaceva.
La velocità è aumentata ma non mi da fastidio.
"Dio Isabel, tu non puoi capire-"
Geme tirando indietro la testa.
"Sei così stretta. Così bella."
Ringhia afferrandomi dal collo e azzerando la distanza con un bacio violento.
Si ferma e si sdraia sul letto, vuole che sia io ad essere sopra di lui.
Mi siedo su di lui e lo aiuto a rimettere il suo membro dentro me.
Alzo la testa al cielo, mi sento in paradiso e lui anche, non fa altro che far uscire dei suoni piacevoli dalle sue labbra.
Mi avvisa che sta per venire ma non voglio che si fermi, tanto ha il preservativo e mi fido di lui. In un certo senso mi viene dentro, ma non è così fortunatamente tutto il suo liquido è nel preservativo. Abbiamo fatto l'amore, ho fatto l'amore.
Per la prima volta ci siamo stesi uno affianco all'altro senza essere arrabbiati.
Con il fiato corto mi alzo dal letto e faccio dei lunghi respiri per calmarmi.
Un dolore lì sotto mi fa mettere una mano poco sopra il mio membro e mi costringe a fare una smorfia.
Lo guardo mentre si alza, nudo e si avvicina torreggiando su di me con la sua altezza.
"Ti fa male vero? Forse dovevo andare più piano, mi dis-"
Lo zittisco posando l'indice sulle sue labbra sorridendo leggermente.
"Sei stato bravo, non scusarti. Lo rifarei altre mille volte e solo con te."
Lo rassicuro abbassando lo sguardo.
Entro velocemente in bagno e mi do una sciacquata prima di andare alla festa.
Le mie guance sono rossicce, e il sorriso che ho sul viso parla da se.
Sono felice e non perché ho fatto sesso.
Sono felice perché ho capito che sto provando qualcosa per quel ragazzo.
Sono felice perché con lui c'ho fatto l'amore.
Mi appoggio una mano sulle labbra pensando a quanto baci ci siamo dati oggi..
"Sei davvero bella con quel sorriso e la gote arrossata. E soprattutto ora sei mia. Mia mia mia."
E per la prima volta da quando ero lì ero felice di essere sua.
Esco dalla camera e lui mi segue, metto il vestito che era finito dall'altra parte della camera e lo indosso velocemente.

His little submissiveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora