Seven

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Il modo migliore di scappare dai problemi?
Porre fine a tutto.
E già, state pensando che sia da persone deboli questi gesto?
Lasciatemi dire una cosa allora.
Non sapete come ci si sente.
Stanotte, mentre ripensavo all'accaduto ho capito due cose.
La prima è che la vita senza libertà, non è degna di essere chiamata vita.
La seconda è che devo uccidere Isaac.
E ora a piedi nudi cammino senza una meta, sono pronta a scappare, a rischiare la mia vita per avere la libertà.
All'inizio ho pensato di andare in camera sua e di ucciderlo, soffocarlo.
Poi però mi sono detta "brutta idiota, non ci riuscirai mai, al massimo lo farà lui."
E allora ho iniziato a camminare per pensare sul da farsi.
E tre ore dopo, mi ritrovo seduta in cucina, con delle occhiaie ben visibili e gli occhi rossi dal pianto.
Poi improvvisamente inizio a tremare, i suoi passi sempre più vicini mi spaventano, e non poco cazzo.
"Buongiorno."
Afferma dietro di me una voce familiare e rauca.
Alzo la testa e stringo la tazza fino a far diventare le nocche bianche e vorrei tanto dirgli "per me non è un buongiorno."
Ma sto zitta perché temo le conseguenze.
Che cagasotto che sono.
"Dormito bene Isabel?"
Si sposta verso i fornelli e solo ora mi accorgo che è a petto nudo, con solo dei boxer addosso e quando si gira che mi becca a guardarlo, mi si prosciuga la gola.

Tanto bello quanto pazzo.

Non rispondo e abbasso il capo per non far vedere le mie guance diventate ormai rosse per l'imbarazzo ma sento il suo sguardo e cazzo mi sento male.
"Vorrei farti vedere una cosa."
Continua a parlare ma io non rispondo, resto immobile mentre si siede di fronte a me.
Poi improvvisamente la sua mano stringe forte il mio mento e la sua faccia diventa rossa.
"Mi stai stancando, ragazzina. Stai cercando di farmi sentire in colpa?!"
Tuona arrabbiato costringendomi a fare una smorfia dal dolore.
"Ti dovresti sentire in colpa di tuo. Non è guardandomi in faccia che ti devi ricordare che merda sei stato ieri con me."
Sussurro appoggiando la mano sulla sua per toglierla.
Non ha ancora capito che non voglio essere toccata.
"Io ho continuato ciò che tu volevi che ti facessi, sembravi consenziente."
Ridacchia prendendo una sigaretta dal pacchetto e portandosela alla bocca.
"Pensi che io sia un giocattolo."
Sbatto la tazza sul tavolo e scattando in piedi facendo cadere la sedia.
In pochi secondi anche lui scatta in piedi e viene velocemente verso di me con fare minaccioso.
"Senti brutta mocciosa. Non alzare mai più la voce con me! Sono stato abbastanza chiaro? Sei il mio giocattolo e di quello che vuoi o che pensi non me ne frega un cazzo. Tu sei qui perché ti voglio, sei una mia fottutissima proprietà."
Mi sbraita contro e mi spinge contro il tavolo in marmo. Quando si sposta mi accorgo che avevo trattenuto il respiro e non solo.
Mi mordo il labbro per non scoppiare in quell'istante e corro subito in bagno per stare sola.
Perché continuo?
perché cazzo sono ancora qui?
Perché non posso porre fine a tutta questa sofferenza?
Già, perché no?
Mi guardo allo specchio e mi faccio talmente tanto schifo che quasi vomito.
Poi un idea.
La finestra.
Perché non farlo?
Almeno non soffrirai più.
Afferrò il vaso di ceramica e lo scaravento contro la porta.
"Guarda che mi stai facendo fare, brutto pezzo di merda"
Urlo a squarciagola in modo che Isaac possa sentirmi.
Voglio farlo sentire una merda.
Guardo giù il giardino di casa e ingoio rumorosamente, leggermente impaurita.
"Izzy apri questa porta."
"Isabel apri subito questa cazzo di porta."
"Isabel!"
E in un lampo la porta è a terra e io salto nel vuoto.
Chiudo gli occhi e aspetto l'impatto ma quando sento qualcosa tenermi stretta capisco che mi ha salvata.
O merda.
Sono sospesa nel nulla. O mio Dio.
"Izzy, piccola, tieniti va bene? ti tiro su."
Mi richiama un paio di volte ma sono troppo occupata a sentirmi male.
Poi il buio.

"Ragazzi guardate chi si è svegliato!! La bella addormentata è una di noi."
Urla una voce acuta, troppo acuta, facendomi sbarrare gli occhi.
Faccio per alzarmi ma le mani sono attaccate al tavolo da alcune corde.
"Perché sono legata?"
Chiedo arrabbiata alla ragazza che aveva parlato prima.
"Oh no, no tesoro. Tu non devi parlare."
Sento una voce maschile dietro di me.
Cerco di vedere chi è ma non riesco a causa delle mani.
"Chi siete?"
Sussurro intimorita da altri due ragazzi davanti a me che mi guardano come fossi qualcosa da mangiare.
"Cosa cazzo non hai capito del -non devi parlare-?"
Urla il ragazzo che stava dietro di me, rivelando la sua identità.
O merda no, non è possibile.
Perché mi ha lasciata con Ryan?!
"Ei bella sembra che hai appena visto un fantasma."
Ride a crepapelle la ragazza.
La guardo attentamente e mi chiedo come faccia a guardare questa scena.
Ha i capelli rossi con delle ciocche nere.
E il trucco dark che le circonda gli occhi la rende davvero..paurosa?
"Allora, Isabel. Facciamo un gioco?"
dice Ryan afferrando una parte di tavolo e girandosi a guardare i due ragazzi seduti a guardarci.
"Devi sapere che sono davvero, davvero bravo con i coltelli."
Mi portano fuori al balcone e inizio a spaventarmi. Quasi me la faccio sotto.
Cosa vogliono farmi?
"Faccio la brava, però non fatemi male."
Li supplico con le lacrime agli occhi ma a quanto pare faccio solo ridere.
"E dov'è il divertimento Isabel!"
Mi afferra dal collo e mi guarda con gli occhi sbarrati.
"Dov'è Isaac?"
Piagnucolo in preda al panico stringendo gli occhi dalla paura.
"Isaac tornerà fra due giorni.
Quindi abbiamo tanto tanto tempo per divertirci!"
Urla afferrando da terra una bottiglia di vodka alla pesca.
"Prima però direi di bere un po' Ryan."
Prende finalmente parola un ragazzo, facendomi tirare un sospiro di sollievo.
Ho più tempo ora.
"Si, hai ragione! Charlotte vai a prendere della tequila."
Ordina il ragazzo davanti a me.
"Non è uno spettacolo?"
Chiede Ryan al moro che fino ad ora non aveva aperto bocca, si era solo limitato a guardare.
"Guarda che occhi innocenti, e queste labbra carnose. Mh il mio cazzo ci starebbe bene fra quelle labbra!"
Scherza appoggiando il pollice sulle labbra e spingendo per farlo entrare in bocca, ma lo mordo.
"Brutta puttana!"
Mi tira uno schiaffo che mi stordisce e mi fa girare la testa dall'altra parte.
Poi un pugno sul naso, e dopo mi fa alzare la testa per darmene un altro ancora.
Cosa ci prova?
Apro con difficoltà gli occhi e il dolore che sento è davvero..brutto.
Come se le forze venissero a mancare.
Come se non avessi la forza di reagire e fargli capire che sono un'umano.
"E ora sta zitta, non ti voglio più sentire!"
Mi sbraita contro facendomi piangere. Se solo fossi riuscita a suicidarmi, tutto questo non sarebbe successo.
"Chissà perché Isaac se l'è tenuta tutta per lui. È solo un giocattolo."
Afferma Charlotte venendoci incontro con la tequila, il sale e il lime.
"Da un po' di tequila alla bella addormentata così si riprende."
Parla ancora Charlotte ridendo.
Mi afferrano dal mento e mi costringono ad aprire la bocca per bere e quando sento il liquido forte scendere per la gola faccio fatica a non affogarmi.
"E ora beviamo noi!"
Afferma Ryan afferrando la maglia di Isaac che avevo addosso e strappandola con forza.
Urlo quando sento una mano sotto l'ombelico. Alzo la testa per capire cos'hanno messo sopra e realizzo che è il sale.
Poi mi ordinano di aprire la bocca e mi dicono di mantenere il limone con i denti.
Faccio quello che mi dicono e aspetto che appoggino il bicchierino sulla mia pancia.
"Se lo fai cadere ti do uno schiaffo."
Mi minaccia Ryan.
Annuisco lentamente e lo guardo mentre appoggia la lingua sopra il monte di Venere e viaggia con la lingua fino ad arrivare al sale, poi beve la tequila e infine appoggia le labbra sulle mie per prendere il limone, ma mi ritraggo.
"Mi hai rotto i coglioni, ora voglio divertirmi per bene."
Borbotta incazzato afferrandomi le gambe e spalancandole con forza.
Cerco di richiuderle ma inutilmente perché si infila tra esse.
Fa per abbassarsi i pantaloni, lasciando la presa sulle mie gambe, e né approfitto per tirargli un calcio.
Barcolla indietreggiando mentre si tocca il cavallo dei pantaloni.
Muovo insistentemente le braccia nella speranza di liberarmi ma invano.
"O merda Ryan! Ti sei fatto male."
Urlacchia Charlotte appoggiandosi una mano sulla bocca avvicinandosi a lui.
"Che cazzo di domande sono idiota!"
Sbraita alzando il destro per tirarle un pugno. La lascia cadere a terra e la guarda mentre le esce sangue dal naso.
Si merita di peggio, ora capirà come ci si sente.
E improvvisamente, mentre Ryan è girato di spalle e si asciuga il sangue, mi libera una mano.
Mi guarda dispiaciuta e non posso fare a meno di provare pena per lei.
Slaccio velocemente la corda che mi avvolgeva il polso e con la speranza che nessuno mi senta entro dentro casa.
Ascolto il mio battito accelerato quando Ryan inizia ad urlare e gesticolare.
Poi i nostri occhi si incontrano e penso di poter avere un'attacco di panico ora.
"No porca puttana, prendetela!"
Chiudo la finestra nella speranza di guadagnare del tempo e corro al piano di sopra a nascondermi.
Mi pulisco velocemente la pancia per cercare di cancellare le sue mani su di me.
Ma come ogni cazzo di volta che vengo violata, è inutile e impossibile.
Nessuno potrà mai cancellare le loro mani su di me.
Il silenzio che avvolge la casa mi mette ancora più paura e non riesco a pensare a niente. Dove dovrei nascondermi? E se prendessi un coltello?
Corro velocemente in camera di Isaac e cerco di aprire la camera dietro la tenda, nessuno riuscirà a trovarmi una volta lì dentro.
Appoggio le mani sulla bocca e inizio a piangere una volta dentro.
Certo, so di non essere salva ma ci vorrà un po' per trovarmi.
Un po' mi sento in colpa, per aver lasciato lì quella ragazza ma se lo meritava. Lei anche mi stava facendo male. Come puoi restare a guardare mentre picchiano una ragazza?
Mi chiedo quando tornerà a casa Isaac, non che lo voglia ma almeno non mi toccheranno più, o almeno spero...
E lì mi addormento, nella speranza che nessuno mi trovi, che Isaac torni e che vada tutto bene.

Mi passo una mano sulla faccia, ancora assonnata e sobbalzo quando sento le urla dal piano di sotto.
"Giuro su Dio che ti uccido Ryan! Dove cazzo sta?!"
Quasi esulto sentendo la voce di Isaac.
Mi alzo e correndo faccio per scendere al piano di sotto ma poi ricordo che sono mezza nuda, senza maglietta.
"Amico non lo so, ci stavamo divertendo un po' e poi è riuscita a scappare via."
Dice sottovoce.
"Cazzo Ryan, se è scappata, se le è successo qualcosa, ti uccido. Ti uccido cazzo!"
Sbraita.
Sento i suoi passi avvicinarsi e un po' mi sento..strana.
Davvero strana.
Tossisco per chiamare la sua attenzione ed è questione di secondi prima che irrompa nella stanza.
"Isabel..."
Mi guarda sorpreso per cinque secondi e dopo si catapulta su di me.
"Che cazzo ti hanno fatto?!"
Tuona toccandomi le ferite evidenti sulla faccia.
Mi ritraggo velocemente e provo a ricacciare le lacrime dentro.
"No, li uccido! Lo uccido cazzo!"
Esce dalla camera correndo e lo seguo in silenzio.
"Ryan che cazzo le hai fatto?"
Lo prende dal colletto della maglia e lo sbatte al muro mentre lui alza le mani in segno di resa.
"Giuro che non ho fatto niente!"
Risponde spaventato guardandomi supplicante.
Apro la bocca per dire qualcosa ma le parole non escono, mi muoiono in bocca e qualcuno se ne accorge perché prende parola.
"Non è vero, voleva baciarla, lei si è spostata e lui l'ha picchiata. Poi voleva anche scoparsela e lei aveva le mani legate."
Sussurra Charlotte svuotando il sacco.
Isaac mi guarda tristemente poi il suo sguardo diventa più cattivo e in poco tempo uno sparo mi fa spaventare e le pareti di casa diventano rosse.

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