Five

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Canzone per il capitolo: Lyra- emerald.

"Devi stare lontano da me!"
Urlo a squarciagola rifugiandomi in una stanza buia.
Singhiozzo rumorosamente e cerco di non farmi sentire mettendomi la mano sulla bocca.
"Oh Isabel. Io sono ovunque e da nessuna parte.."
Soffia sul mio orecchio facendomi rabbrividire e tremare dalla paura.
"..e questo è perchè sei scappata da me!"
Continua mentre affonda, dentro di me, qualcosa di appuntito che mi fa urlare e strizzare gli occhi facendo scendere delle lacrime.

Apro di scatto gli occhi e faccio un respiro profondo.
"Era solo un incubo.."
Continuo a ripetermi. Mi metto seduta e mi guardo intorno. Mi sono addormentata a terra.
Mi passo una mano sulla faccia e poi ricordo che mi ha picchiata.
Sono anche mezza nuda, Dio.
Potrebbe farti bene una doccia, Isabelle.
Penso dentro di me alzandomi, con le poche forze che mi restano, da terra.
Faccio sostegno sul muro al mio fianco e cammino lentamente per non cadere.
Apro la porta della camera e seguo il corridoio arrivando poi in bagno.
Mi fanno male le ossa, mi fa male tutto.
Come ho fatto ad affrontare tutto questo?
Quasi non riesco a respirare.
Non c'è motivo per continuare a respirare.
Ho bisogno di aiuto, di qualcuno che mi dica "va tutto bene Izzy, sei al sicuro."
Inciampo sui miei stessi passi, cadendo di faccia a terra, provocando un forte tonfo.
Metto forza nelle mani e mi rialzo.
Entro nel bagno, cerco a tastoni l'interruttore della luce e dopo vado verso la doccia.
Tolgo le mutande e i calzini ed entro nella doccia.
Lascio che l'acqua mi pulisca, che tolga il ricordo e la brutta sensazione di quelle mani su di me, e che con qualche magia mi tolga i brutti lividi che mi ricoprono il corpo.
Il labbro inizia a tremare e mi lascio andare in un pianto liberatorio.
Tiro al petto le gambe e urlo.
Mentre mi picchiava mi sono ripetuta "Non urlare. Vuole sentirti urlare, vuole vedere che provi dolore e se non lo farai si annoierà di te, ti lascerà andare."
Ma non è successo.
Ha continuato a picchiarmi senza tregua e non gli importava che mi uscisse sangue dal labbro e dal sopracciglio e che sputassi sangue a causa dei suoi calci, voleva farmi male, farmi provare ciò che ha provato lui.
Ora però ho bisogno di urlare.
Mi sento stanca, non sono più Isabelle. Ormai sono una bambola.
Alzo il braccio giarando la manopola per chiudere l'acqua ed esco dalla doccia.
Prendo un asciugamano abbastanza lungo e faccio per uscire dal bagno.
Mi si mozza il fiato quando sento una porta sbattere violentemente.
Chiudo per un secondo gli occhi e in punta di piedi esco dal bagno per andare in camera mia.
Passo dalla sua camera e mi blocco vedendo la porta semiaperta.
Titubante avvicino la mano al pomello ma poi scuoto velocemente la testa e continuo a camminare.
Dio solo sa quanto mi piacerebbe entrare in quella camera, il primo giorno qui stavo per entrare ma l'amico di Isaac mi ha fermata.
Le sue parole mi sono rimaste impresse, significa che Isaac ha qualcosa di importante lì dentro.
Qualcosa che potrebbe aiutarmi a capirlo.
Oppure una via di fuga.
Mi sporgo silenziosamente sulle scale e guardo se Isaac è giù.
Quasi faccio i salti di gioia, dev'essere uscito di casa!
Sì! Puoi scappare Isabelle! Vai ora.
L'adrenalina mi spinge a correre, verso la camera, nonostante non abbia forze.
Apro l'armadio e infilo le prime cose che trovo.
"Perchè diavolo non trovo delle scarpe?!"
Borbotto incazzata mettendo sottosopra la camera.
Dopo un po' mi arrendo ed esco dalla stanza per andare in quella di Isaac.
Accendo la luce e mi guardo intorno.
È una stanza normale?!
Com'è possibile?
Mi mordo il labbro e mi torturo le mani ormai sudate, continuo a guardare con più attenzione nella speranza di trovare qualcosa.
Apro l'armadio e i cassetti ma niente.
Mi giro di scatto a guardare delle tende.
C'è una finestra!
Mi avvicino sorridendo, sposto la tenda e il mio sorriso si spegne ogni secondo che passa.
Ma cosa speravo?
Che uno psicopatico tenesse dietro le tende una finestra come le persone normali?
Appoggio la mano sul pomello argentato e gelido e lo giro lentamente.
Un'altra camera?
Assottiglio lo sguardo e aggrotto le sopracciglia.
Entro titubante e lascio scorrere lo sguardo per le mura ricoperte da foto.
Dalle mie foto.
Sbianco quando vedo una foto fatta ieri.
I miei capelli arruffati, le mie mani che cercano di coprire il seno, lo sguardo perso nel vuoto.
Quando mi ha fatto questa foto?
Io..lui non era in camera.
Lui non mi ha fatto una foto, mene sarei accorta.
Alzo la mano tremolante e stacco dal muro con poca delicatezza la foto.
"Prima punizione di Izzy."
Arriccio le labbra per il disgusto e lascio cadere la foto.
Indietreggio spaventata ed esco velocemente da quella camera ormai troppo opprimente per me.
Di solito, sapere che una persona ti desidera è eccitante e bello ma non in questo caso.
Lui è ossessionato da me e io non sono per niente felice di questo.
O merda.
Spengo le luci e corro verso la mia camera, spengo la luce e mi butto sul letto coprendomi.
Fingo di dormire e ascolto i suoi passi farsi sempre più vicini fino a quando uno spiraglio di luce non si propaga per la stanza facendomi capire che è qui in camera.
"Izzy..mi dispiace tanto."
Sussurra sul mio orecchio facendomi chiudere più forte gli occhi.
Ti prego non ti avvicinare..
Spero dentro di me.
"So che sei sveglia. Hai una ruga proprio qui e il tuo respiro è irregolare.
Significa che non sei rilassata, quindi non stai dormendo."
Afferma toccandomi un punto fra le due sopracciglia.
Lascio un respiro profondo e apro gli occhi non girandomi, però, verso di lui.
"Vuoi vedere un film con me?"
Chiede iniziando ad accarezzarmi dolcemente i capelli.
E per quanto sia dolce quel gesto, non mi sento per niente felice di quella dolcezza.
Mi alzo senza dire nulla e cammino verso il salotto.
Perchè diavolo stai andando?!
Mi sbraita contro la mia coscienza.
Bhe non lo so nemmeno io perché sto andando.
Probabilmente perché non voglio rimanere da sola a sognare brutte cose.
Anche se, stare con lui a vedere un film, dopo che mi ha punita non è il massimo...
"Posso medicarti le ferite?"
Chiede dopo esserci seduti sul divano.
Evito in ogni modo possibile il suo sguardo e resto in silenzio.
Voglio che capisca che non voglio più essere toccata dalle sue manacce.
"Perfavore.."
Continua appoggiando la mano sulla mia gamba.
Sbarro gli occhi e mi ritraggo dal suo tocco.
"Vado a prendere il disinfettante..allora."
Sospira alzandosi dal divano.
"Non voglio che mi tocchi."
Affermo duramente guardando la televisione davanti a me.
"Io posso toccarti Isabelle, lo sai. Non opporti sempre."
Sbotta alzando il volume della voce.
Sale le scale lasciandomi sola con me stessa.
Chi mi ha detto di venire a vedere un film con lui?!
Scuoto la testa piagnucolando.
Si siede nuovamente sul divano e mi alza la maglia mostrando le ferite ancora aperte.
Abbasso la testa e guardo la pancia piatta rivestita da lividi violacei e dolorosi.
"Interrompiamo la visione per lo speciale tg di mezzanotte.
Buonasera a tutti; è ancora dispersa la giovane Isabel Foster di soli 16 anni partita con la scuola e sparita nel nulla durante la prima notte nell'hotel dove alloggiava la classe. Sentiamo la testimonianza dell'amica che era in classe con lei."
La telecamera girò mostrando Zahira.
"I-io..Izzy, se mi stai guardando..mi dispiace. Mi dispiace davvero tanto. Riuscirò a trovarti, credimi. Verrò fino in capo al mondo per trovarti.
Non credo che tu sia morta perché l'avrei sentito..m-mi.."
La schermata della televisione diventa improvvisamente nero e frastornata mi giro verso Isaac che sorride nervosamente.
"Non dovresti guardare quelle puttanate, mi chiedo perché facciano il tg a mezzanotte.."
Dice alzandosi dal divano e prendendomi la mano per incitarmi ad alzarmi.
"Non toccarmi.!"
Urlo alzandomi dal divano e correndo verso la porta principale di casa.
Ma prima che possa aprire mi si rizzano i peli e mi blocco sul posto.
"Isabelle ferma o giuro su Dio che ti sparo!"

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