Three

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Due giorni.
Due giorni che non dormo,che mi rifiuto di mangiare e bere, che cerco di trovare una via di fuga.
Sto diventando pazza, non trovo un passatempo, qualcosa da farmi liberare la mente.
Ma come potrei essere calma se sono rinchiusa in casa di un pazzo che mi ha rapita?
Sospiro profondamente e faccio scendere una lacrima mentre mi ricordo della mia migliore amica.


"Izzy,usciamo con Nate, oggi?"
Chiese Zahira guardandosi allo specchio.
"Oddio, io mi vergogno Zahira, ti prego, rimaniamo a casa."
Piagnucolai mettendomi le mani sulla faccia.
"Ah ma quindi sta succedendo qualcosa fra di voiii!"
Esclamò battendo le mani e saltellando da una parte all'altra della stanza.
"Dio Zahira!"
Sbottai tirandole il cuscino in faccia.
Rise a crepapelle e io arrossii sempre di più.
"Vi siete baciati vero?"
Si sedette al mio fianco.
Non risposi, troppo imbarazzata.
Urlò improvvisamente, facendomi sobbalzare, poi mi abbracciò calorosamente.
"Io lo sapevo!
Vi adoro, siete così belli insieme.
Ti voglio bene Izzy, niente riuscirà a separarci."
Sussurrò dolcemente accarezzandomi la spalla.

"Niente riuscirà a separarci."
Sussurro con fermezza facendo scendere un'altra lacrima.
Mi alzo dal letto e guardo la porta.
Non so dove sia Isaac e la cosa mi incuriosisce.
Dopo l'altra sera non mi ha più parlato.
È solo venuto in camera a lasciarmi la "colazione" se così si può chiamare.
Il mio stomaco brontola ma non voglio mangiare, è un pazzo, e se ci fosse qualcosa nel cibo?
Ho sempre pensato di essere paranoica, ansiosa e pessimista, e ora ne ho la certezza, e penso di esserlo diventata ancora di più.
Non sapendo più cosa fare in questa stanza, apro la porta ed esco.
Assottiglio lo sguardo mentre scendo le scale e guardo attentamente il salotto.
"Isabel,chi ti ha detto di uscire dalla camera?"
Sobbalzo al suono della sua voce e mi mordo il labbro con violenza.
"I-io..i-io avevo sete."
Invento, ricordandomi delle sue parole, e abbasso lo sguardo.
I suoi occhi neri mi mettono paura, in questo momento vorrei essere piccola e inosservata.
"Non sei brava a mentire.
Izzy,non so più come dirtelo,non devi cercare di prendermi per il culo."
Sibila a denti stretti avvicinandosi a me.
Mi afferra violentemente il mento e lo alza.
"Perché sei scesa?"
Soffia e mi allontano velocemente da lui.
"Volevo chiederti se potevo fare una doccia e avere dei vestiti nuovi."
Mi rigiro una ciocca fra le dita e parlo con insicurezza nella voce.
Perché non sono mai stata forte?
"Bene. Aspetta qui."
Afferma con fermezza.
Alterno lo sguardo tra la sua figura, che sale le scale e il telefono appoggiato sul tavolino.
Poi, non appena mi accorgo che è salito, afferro velocemente il telefono.
Perchè diavolo tiene un telefono qui se non si accende?!
Urlo, disperatamente, dentro di me quando sento i suoi passi pesanti, che si avvicinano.
Lascio il telefono e faccio finta di mangiarmi le unghie sotto il suo sguardo attento.
"Ecco."
Mi porge dei vestiti all'apparenza maschili e io, in risposta annuisco con il capo.
"Hai cinque minuti."
Urla dal piano di sotto.
"Okay, okay, pensa Isabel
Cosa faresti per riuscire a scappare da casa di uno psicopatico che ha sigillato porte e finestre?"
Sussurro parlando con me stessa dopo essere entrata nel bagno.
"Ci deve pur essere una finestra qui.
Ci deve essere qualcosa!!"
Cammino avanti e indietro per il bagno.
Guardo in basso e intravedo, dietro un mobile, un condotto dell'aria.
UN CONDOTTO DELL'ARIA!
Esulto e poi velocemente cerco di spostare il mobile di legno.
Apro la botola del condotto e la lascio a terra.
Metto velocemente i vestiti che mi ha dato e apro l'acqua, per non farlo insospettire.
"Riuscirò finalmente ad uscire, ci riuscirò, tornerò dai miei genitori, mio fratello e la mia migliore amica!"
Quasi piagnucolo dalla gioia.
Entro lentamente nel condotto e cammino a gattoni cercando di fare silenzio.
"Izzy, i cinque minuti sono passati, hai finito?"
La voce dura e roca di Isaac arriva alle mie orecchie facendomi accapponare la pelle.
Se mi scopre non so cosa potrebbe farmi.
Ma devo rischiare, devo provare a scappare.
In questa cavolo di casa le finestre sono siggillate e le porte chiuse a chiave, e solo lui ha le chiavi.
"Izzy se non apri tu, aprirò con la forza."
Ricomincio velocemente a camminare a gattoni e faccio dei rumori nel mentre.
"Izzy sto per aprire."
Il mio cuore comincia a battere ogni secondo più forte,tanto che minaccia d'esplodere.
"Ahi!"
Fremo dal dolore al ginocchio,tanto che mi fermo e guardo cosa ho fatto.
Cosa diavolo ci fa un chiodo, appuntito e arrugginito, in un condotto dell'aria?!
Lascio dietro di me il chiodo e ricomincio a camminare con il ginocchio sanguinante.
Non sento più la voce di Isaac, questo è un buon segno, forse si è arreso e pensa che uscirò più tardi dalla doccia..
Guardo con un sorriso di gioia la fine del condotto e faccio per uscire.
Mi giro di spalle, per scendere ma prima che possa mettere piede a terra, vengo afferrata dai fianchi e girata con forza.
Tremo come una foglia guardando la faccia rossa e l'espressione di puro odio di Isaac.
"Sei troppo ingenua e stupida. Secondo te uscirai mai da qui?
Non riuscirai a scappare e liberarti di me così facilmente!"
Sbraita a un palmo di distanza dal mio viso, facendomi chiudere gli occhi.
"Meriti una punizione Izzy."
Afferma improvvisamente calmo.
"Lasciami andare,ti prego."
Piango spingendolo via da me.
"Come cazzo ti devo dire che sei mia?!
Non uscirai più di qui,resterai con me, per sempre."
Sbotta afferrandomi per i capelli e tirandoli con forza.
"Stammi lontano,non avvicinarti. Sei solo un pazzo, uno psicopatico, che ha rapito una ragazzina solo per la sua fantasia!"
Lo graffio facendogli sciogliere la presa dai miei capelli e mi accascio sul pavimento.
Urlo contro di lui con tutta la rabbia e la frustrazione accumulata in questi due giorni.
Il suo petto si abbassa e si alza velocemente e non posso fare altro che maledirmi per aver aperto bocca.
"Sei solo una puttana."
Si butta su di me, tirandomi ripetutamente degli schiaffi.
La mia guancia è arrossata, gonfia e dolorante, cosa ho fatto io per meritarmi questo?
"Ripetilo se ne hai coraggio, Izzy.
Mi divertirò a vederti soffrire e piangere mentre ti picchierò. Rimpiangerai di aver detto quella parola."
Strizzo gli occhi mentre cerco di allontanarmi il più possibile da lui, strisciando.
"Io ti odio, sei uno psicopatico, solo un pazzo!"

His little submissiveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora