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Mi asciugo le lacrime ed esco dal bagno.
La campanella è suonata da un po' quindi entrerò alla seconda ora.
I corridoi sono vuoti.

Esco fuori e mi siedo sotto un albero all'ombra.
Non posso crederci, Jacopo mi vuole ancora, non possiamo essere amici, ma perché?
Non capisco poi Heylie che per lei sono un peso. Che senso ha la mia vita senza di loro?
Metto la testa sulle ginocchia e inizio a piangere, non posso ancora crederci.
Ho detto loro cose che non ho mai detto a nessuno.
Ho scritto loro cose che non ho mai scritto a nessuno.
Era come se gli stessi regalando la mia vita, ed ora è andata a puttane.
Certe persone è meglio perderle che trovarle, dicono. 
Ma allora perché fa così fottutamente male?

"Testa blu?" Qualcuno mi chiama e dalla voce roca capisco chi è. Alzo la testa per guardarlo ma la rimetto dov'era ricordandomi​ che ho le lacrime agli occhi.

"Stai piangendo?" Domanda subito dopo che i nostri occhi si sono incontrati.

"Perché sei qui? Non devi essere a lezione?" Domando un po' tremante.

"Potrei farti la stessa domanda." Mi risponde indifferente. Continuo a tenere la testa sulle mie ginocchia e sento che si siede accanto a me. "Perché piangi?" 

"Cosa ti interessa a te? Non dovresti nemmeno parlarmi."

"Ormai sono qui, se vuoi parlare ti ascolterò." Mi dice, la sua voce ora è calma e tranquilla. decido di non rispondergli. Non gli parlerò, a meno che lui non parli con me e non mi dica cos'è successo a quella festa.

Cala un silenzio imbarazzante e sono io a romperlo dopo qualche minuto. "Anche io sono qui ad ascoltarti." 

"Ma io non ho niente da dire."

"Invece si, mi devi dire tante cose."

"Tipo?" Mi domanda. Asciugo le lacrime, alzo la testa e mi giro guardandolo negli occhi, appena lo guardo un brivido mi attraversa il corpo, i suoi occhi verde smeraldo si perdono nei miei grigi, sono così profondi che mi perdo dentro di loro. Distolgo immediatamente lo sguardo ed inizio a parlare.

"Tipo chi erano quelli alla festa, perché vi hanno picchiato, perché ti ha chiamato spacciatore, perché odi tanto mio fratello, ho ancora tante domande sai?" Inizio a parlare a raffica.

Sento i suoi occhi puntati su di me, sono come un fuoco.
"Vieni con me." Dice mentre si alza.

"Dove?" Domando un po' confusa.

"Poche domande e seguimi, oppure hai paura Smith."Mi sfida porgendomi la sua una mano per alzarmi, appena la prendo altri brividi percorrono il mio corpo.
Mi alzo e mi pulisco, mi ricordo della scuola, come farò? E se lo scoprissero i miei genitori?
Davvero ti interessa la scuola in questo momento?
Hai ragione, al diavolo la scuola.

Arriviamo fuori e sale sulla moto, mi passa il casco e se lo mette anche lui, è bello anche col casco.
Ma cosa penso?
Nono, hai perfettamente ragione è bellissimo.
Devo smetterla di pensare a queste cose.

Salgo sulla moto e mi metto dietro e metto le mie mani attorno a lui stringendomi un po', parte e mi stringo di più e lui accelera.
"Rallenta!" Grido stringendomi ancora di più a lui, il mio cuore sta esplodendo, lui non mi ascolta e accelera di più.

Moriremo se continua così.
Però non ti dispiace stare così attaccata a lui.
Perché appari nei momenti meno opportuni?
Boh.

Dopo dieci minuti della sua pericolosa guida arriviamo in un posto, ma è il mare ed è stupendo.

"Ma non potevi accelerare di più? Sai avevo proprio voglia di morire oggi." Dico sarcastica e gli passo il casco un po' bruscamente.

"Se vuoi dopo andiamo più veloce, ma non ti farò morire." Mi fa l'occhiolino ed io roteo gli occhi al cielo.

"Perché siamo qui?'' Domando subito dopo confusa.

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