Capitolo 10.

1K 52 0
                                    

Dopo pranzo, tornai nella classe di Piton e stranamente non ero la sola che è in punizione. C'è anche Draco.
P: Signorina, si sieda qua di fianco al signorino Malfoy.
A: Si, professore. -Feci come mi disse e mi sedettu di fianco a Draco.
P: Voi studiate in silenzio io devo uscire a parlare con Silente. -Piton usci dall'aula, lasciano me e Draco da soli. Ero tranquilla che studiavo e poi.
D: Come fai a essere amica di quel Trio schifoso!? -Mi girai e lo guardai stranita.
A: Scusa? Tu chi sei per criticare con chi faccio amicizia?
D: Sono un Serpeverde e anche tu lo sei. Dovresti stare con quelli della tua casata, non con i nemici.
A: Senti le altre casate non sono dei nemici. E poi, sono stati i primi a venirmi incontro. E sai anche, almeno loro non hanno cercato di Cruciarmi, come uno della nostra casata!
D: Ma non ti ha fatto del male!
A: Si, ma solo perchè ne sono immune!
D: Stupida mezzo sangue!
A: Te l'ho già detto! Io non sono ne una mezzo sangue ne una nata babbana. -Non so perchè, ma mi alzai in piedi di scatto.
Volevo picchiarlo, fargli del male. Ma non con i miei poteri magici, ma con i poteri da vampira.
D: Che vuoi fare!? -Lui si alzò in piedi per farmi frontino. Ma la rabbia che provavo in quel momento, che non so nemmeno come ho fatto. Ma mi trattenei e lo spinsi, il probblema è che non avevo regolato la forza. E lo spinzi con la mia forza sovraumana. E lui finì contro il muro dell'altra parte dell'aula.
D: Sei impazzita!? -Mi guardava come se fosse spaventato.
Quella sua paura la sentivo, la sentivo troppo. I miei occhi stavano per cambiare e i miei denti stavano diventando sempre più appuntiti. Dovevo andarmene da li. Presi la mia borsa, i libri e mi misi la mano davanti la bocca, tenevo anche gli occhi chiusi per non farmi vedere.
A: S-scusami. -Scappai via dall'aula.
Corsi per la prima volta fino in camera mia, senza guardare nessuno. Presi contro anche a qualcuno, ma non feci caso chi era. Quando arrivai in camera mia, mi controllai subito allo specchio. Avevo ancora gli occhi rosso e i denti aguzzi. Mi veniva da piangere, ero un mostro. Un mostro orribile.
A: Mi odio. -Era vero mi odiavo da morire.
Volevo sparire, chi avrebbe mai voluto un amica come me.

My SecretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora