Capitolo 6 - Il mistero della bambina fantasma

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Il mattino seguente mi alzai più strana del solito.
Mi sentivo abbandonata da tutti perfino dai miei figli che come loro solito erano a scuola.

Decisi così di prepararmi e raggiungere il mio campo base nonchè il mio amatissimo lavoro, dopo solo due settimane di lunga assenza ero decisa a pensare solo alla mia vita.

Strada facendo decisi di fare una cosa che da quando successe non avevo più il coraggio di affrontare, portare dei fiori a Pitt, il mio ricordo più grande che non mi spaventava nonostante tutto.

Quella mattina decisi di prendere un taxi, la mia macchina fortunatamente non ha subito danni gravi.

Scesi dall'auto, quando con il cuore in gola decisi di incamminarmi a piccoli passi in quel scenario che ti spezzava nel profondo.
Quelle tombe, quelle povere anime innocenti o quasi.

L'aria si fece soffocante, gli alberi in quel momento sembravano danzare andando a passo con l'aria fredda di quella mattina di Ottobre.
Avevo i suoi fiori preferiti, le rose che spesse volte mi regalava ad ogni nostro anniversario.

Il cimitero distava 10 km dal maniero, arrivai a destinazione vedendo quello che era il sigillo del mio caro Pitt.

Ma ad un tratto qualcosa sembrava avermi seguito, un pianto straziante di dolore e gioia si fece vivo.

Mi alzai,mentre dietro di me sentii l'eco di una strana voce che mi chiamava < Dana > mi girai ma non vidi nient'altro che una scia di nebbia fitta e misteriosa,vidi così una bambina di media statura con un vestito di seta bianco e a piedi nudi bloccarmi la strada,chiamandomi di nuovo < Dana > urlai mentre corsi più velocemente che potevo,il cancello del cimitero,strano dirlo era chiuso,decisi di cercare qualche via di uscita per potermene andare,non potevo credere,prima Albert è adesso una strana bambina che sapeva addirittura come mi chiamavo,allucinazioni?..o la mia testa non è più al passo con il mio corpo?

La bambina urlò nuovamente il mio nome < Dana > si avvicinò verso di me rassicurandomi < Non avere paura > continuò < Vuoi giocare con me? > io risi ma in quella risata c'era tutta quanta la mia tristezza.

Decisi di non dare ascolto a quelle sue parole,anche se incuriosiva il fatto di conoscermi,quando vidi che la sua anima scomparve presi coraggio e gli dissi < Mi conosci?Chi sei? > per mia sfortuna non riuscì più a tenermi in contatto con lei anche se appena mi girai verso sinistra vidi una bellissima tomba tutta ornata di petali rosa e banchi con scritto il nome di Hamanda Emily Brenda Marschall,la vidi lì seduta accanto al suo nome Hamanda quando mi disse < Sono io > rimasi incredula quando balbettando gli risposi < Ma..ma..ma cosa..ti è successo? > continuò < Sono morta qui,in questo luogo,in questo cimitero a causa.. > si interruppe bruscamente senza darmi spiegazioni,quando scomparve,il cancello del cimitero si aprì mentre il mio autista mi disse < Signora tutto bene? > gli risposi mentre rimasi girata a guardare,mentre salii in macchina gli risposi < Eh?Sì,tutto bene > non ancora sicura di quella mia parola.

Riuscì comunque a terminare le mie lunghe ore di lavoro,rientrata a casa ripresi quel diario che avevo nascosto dentro un cassetto,volevo avere la certezza è un indizio se quella bambina che diceva di chiamarsi Hamanda poteva appartenere a qualche famiglia,anche perché il quadro che vidi raffigurava alcuni bambini ancora neonati in braccio a diverse donne,la cosa strana è che quella bambina aveva un so che di aristocratico a parte i tre nomi dopo il suo cognome,quel vestito ancora intatto ma stropicciato e sporco da una macchia non facile da intuire,non aveva lividi solo gli occhi gonfi dal pianto,così sola,così sperduta come se in qualche maniera non avesse trovato la pace,come Albert,quel maggiordomo dall'aspetto così insolito.

Sfogliando le pagine riuscii a intravedere una scritta "Family Mar" ero certa che fosse il diario di una donna,la calligrafia era di una nobildonna di un'antica famiglia,non riuscivo a capire cosa c'entrava la scritta Mar dato che il resto del nome era ricoperto da un enorme chiazza gialla data l'antichità del diario.

Sfogliai ancora una volta,mentre nella terza pagina era incisa una data,18 Aprile 1950 anno che sicuramente questa famiglia aveva abitato in questa casa,una lettera era incollata nella pagina successiva,una lettera che parlava sicuro di qualcuno,qualcuno a cui questa donna era legata,i miei dubbi però si fecero sempre più evidenti,potrebbe essere successo qualcosa se ancora queste presenze e l'enorme quadro nella grande sala sono ancora qui?Presenti in cerca del loro vero assassino,ma cosa è successo in realtà?

Le mie ricerche da quel momento mi fecero anche capire che i miei incubi c'entravano qualcosa in questa storia,una bambina che sapeva il mio nome,un maggiordomo dal tono quasi paterno nei miei confronti,ma cosa poteva significare questo?C'entro qualcosa io,allora?

Le radici del mio passato (SOSPESO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora