Capitolo 11 - Via da qui

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Ancora non riuscivo a capire quale sarebbe stato il mio destino da adesso in poi,un destino che non avevo previsto,un destino che mai mi sarei immaginata di poter vivere.

Scoprire tutto questo,mi avrebbe fatta capire quanto male,perché chi credevo fosse la mia famiglia mi ha mentito?

Nell'indomani di quella giornata,i miei sospetti si facevano sempre più evidenti..mia sorella?Dov'era mia sorella?

Ero raggomitolata su quel letto,con un materasso talmente duro da farti venire il peggior mal di schiena possibile,quella camera così soffocante e nessuno che badava a me,tranne qualche infermiera con le loro solite dosi..anche se era abbastanza ovvio che quelle non erano semplici punture..sapevo che mi stavano drogando..sapevo cosa volessero farmi,volevano uccidermi..eppure cosa c'entravo io con questo inquietante luogo,dove c'erano realmente dei malati..io?Non ero altro che una comune donna che fin da bambina a sempre amato la sua libertà per poi crescere e amare i propri figli..i miei figli?Jennifer e Peter così giovani e indifesi all'oscuro di tutto,lontano da me..dalle mie fragilità,lontano dalla loro lontana vita.

La porta in quel momenti si aprì,era un Dottore che mi venne incontro e mi disse < Allora..signora Hill come sta oggi? > gli risposi < Direi bene..ma..Dottore mi aiuti per favore..mi aiuti ad uscire..non..> mi interruppe sorridendomi < Signora non posso è voi lo sapete meglio di me..siete una donna pericolosa..nelle carte c'è scritto di tutto..è sicuro perderei il mio..> mi sedetti mentre mi asciugai il volto con le mani < No..no..è voi lo sapete meglio di chiunque altro che io..> lo vidi mentre prendendomi dal braccio mi trasportò in una stanza..ma prima che questo accadde in un lungo corridoio,c'erano stanze che sembravano gabbie di uccelli,vidi scene raccapriccianti,c'era addirittura chi mi veniva incontro supplicandomi..davvero non potevo rimanere un giorno di più..se così fosse sarei stata condannata ad una vita che non fosse mia..che non fosse collegata con il mio ottimo umore.

Entrammo,mentre mi disse di sedermi,mi infilò in testa una specie di casco collegato ad un enorme schermo che richiedeva tutti i miei dati personali e il mio stato di salute..ovviamente non mi accorsi nel sonno che mi avevano rifatto una di quelle tante punture profonde..in quell'istante il mio cuore pulsò più forte che poteva..mentre guardandomi attorno mi sentii di non essere più connessa con il mondo circostante..

Mi chiusero in quella stanza per ben 4 ore e mezza..nessuno era con me..era come se volessero studiarmi..volessero impadronirsi del mia povera anima..fortunatamente vidi proprio di fronte a me una finestra semi aperta,ero purtroppo legata per poterci arrivare,così iniziai a muovermi più in fretta che potevo,nell'intento di riuscirmi a togliere quelle corde strette al polso,quasi dolorante e ammaccato dai lividi,riuscii alla fine dopo molti tentativi a salvarmi..peccato però che non riuscivo a reggermi..era chiaro tutto fin dal primo momento..che questo luogo non era un semplice luogo..i passi che sentivo si fecero sempre più persistenti al tal punto che con un paio di forbici vicine ad un carrello staccai una lunga tenda appesa accanto alla finestra per potermi calare..in quel momento entrarono ben 5 Dottori,sorpresi e certi di potermi prendere..ma feci in tempo a calarmi nonostante sentivo di non poter reggere..la mia testa e il mio corpo non erano quasi più collegati tra loro..corsi più in fretta che potevo a piedi nudi con sopra solo quel camice sporco di sangue per le infinite torture che mi avevano inflitto in quelle settimane..sentivo addirittura lungo la strada delle sirene e infinite persone che vedendomi rimasero sorpresi..come se nessuno capisse come una povera donna spaventata stava fuggendo dal suo peggior nemico..un manicomio e dei medici non del tutto sani di mente che non volevano farmi ragionare..solo perchè la mia verità vale più di tutto..solo per una verità che io stessa volevo scoprire.

Il cielo divenne buio,vagavo senza meta,ero a soli 3 km di distanza da tutto,eppure ero esausta tanto che mi sedetti su un marciapiede..nessuno si fermò..nessuno..quando una macchina si avvicinò a me..era Maggie che mi disse < Oh d...Dana? > scese dall'auto per soccorrermi quando quasi non riuscii neanche a salutarla..mi fece sedere sull'auto chiudendomi lo sportello mentre ci incamminammo in quella che non potevo sapere...la vidi mentre a stento gli dissi < Maggie..portami via ti prego..> mi guardò < Ma..ma cosa è successo? > piansi dalla disperazione < Perché mi hai abbandonata...perché?Voglio sapere chi mi ha fatto questo?Ti prego Maggie..non lasciarmi > si accostò mentre mi abbracciò quando la sentii dire < Mamma e Papà ecco..Dana non posso lasciarti qui adesso..non posso portarti in Oklahoma..non posso hai bisogno urgentemente che qualcuno ti visiti vuoi che..> terrorizzata gli dissi < No..portami in un Hotel dovunque..ma..quel quadro..quella famiglia > mia sorella di colpo mi vide..mi vide strana..capii che la febbre si era impadronita di me..della mia ragione.

Eppure questo non la fece cambiare idea di tutto quello che era in qualche modo successo.

Le radici del mio passato (SOSPESO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora