Capitolo 13 - Non voltarti

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Nell'insieme di tutto ciò,avevo passato tutta quanta la mia vita in quel posto più di sei mesi,avevo condiviso tra incertezze e dubbi che mi si rappresentavano ogni volta che cercavo di capire cosa la mia vita aveva ancora in programma per me,quale sarebbe stato il mio futuro là dentro.

Decisi però di esser forte,non volevo più avere paura di quello che mi doveva succedere da ora in poi,volevo andarmene e scappare..chiunque però mi avrebbe ostacolato ero pronta ad affrontare ogni maldicenza e ogni frustazione.

Finsi così di urlare e di star male per poter avere l'accesso libero dalla porta e rifugiarmi il più presto possibile.

Nonostante mi dissero di tacere,la porta si aprì e mi misero sul letto quando notai il loro distrarsi,chiusi velocemente la porta dietro di me,anche se non facilmente,data l'infermiera che urlò da dentro,riuscii a scappare anche se mi afferrarono da dietro proprio quando ero fuori,il cancello notai che era aperto e una macchina era parcheggiata con lo sportello aperto,con meno forza ma possibile per poter ribellarmi decisi di buttarmi a terra e liberarmi,così feci,iniziai seppur con fatica ad entrare in macchina e partire più in fretta che potevo.

Finii in autostrada,la mia velocità era arrivata al limite non pensavo se dopo quella lunga fatica che avevo compiuto in quell'attimo mi sarebbe servita a qualcosa o a morire innocentemente.

Notai una pattuglia che mi stava inseguendo e alcune sparse per la strada,mi videro,ma non potevo proseguire data la poca benzina a disposizione,scesi dalla vettura,quando vidi attorno a me solo una fitta vegetazione pensai che sarebbe stata l' unica e sola per potermi nascondere,la mia testa come un tamburo ribatteva,sentivo animali,inseguimenti,ma la mia vera via di uscita ancora nessuna traccia,avevo troppa paura di non farcela ero fradicia e stanca.

Un cane della polizia mi buttò giù per un dirupo,quando caddì sentii la mia testa sbalzare ad ogni tocco,ma ancor prima che svenni un ombra mi prese con sè.

< Per fortuna non ti sei fatta niente > una voce mi fece svegliare e la vidi,vidi una graziosa anziana di campagna e adosso a me vestiti imbottiti e un soffice letto che in quel momento tanto triste mi fece protezione,esclamai spaventata < E..volevo dire voi chi siete? > rise alzandosi e sedendosi vicino ad un fuoco mi rispose < Bella mia siete stata molto fortunata ad avermi incontrata e ad essere viva,se non fosse stato per me saresti morta al gelo > vidi mani e tutto quanto il mio viso coperto quando < Oh si..mi dispiace per il tuo povero viso ma..> continuai < Ma cosa..che cosa mi è successo? > mi rispose < Ascolta..so che non sono la persona che tu vorresti avere in questo momento..quando ti ho ritrovato non mi sembrava di avere ecco..una donna..ma una persona malridotta quasi morta se così possiamo dire..e..> a quelle parole riuscii a capire cosa lei mi volesse dire..non avevo il viso deturpato ma quasi,piansi dal dolore quando mi rinchiusi in me,quella donna tanto gentile mi disse di riposare e di riprendere le forze non appena sarei stata meglio,spegnendo le luci della sua minuscola casina nel bosco.

Il mio vero incubo stava per iniziare,il mio diario?Ancora non so nulla se lo riuscirò a ritrovare,se mai ritroverò la mia vera identità,se mai rivedrò quella che prima era la mia vita con i miei figli e con mia sorella,la polizia mi stava cercando da ormai troppe ore,cosa avevo in mente per me adesso?

Le radici del mio passato (SOSPESO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora