Capitolo 2 - Strane presenze

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Ogni notte un'incubo, una lotta per la propria sopravvivenza.
Quasi come una corsa ad ostacoli che infrange le regole e i ritmi che essa va incontro.

Come già citato nella storia.. la giovane Dana non poteva far altro che subire la gravità di ogni suo incubo più nascosto, sempre lo stesso identico luogo.. come se qualcosa la stesse aspettando, la stesse perseguitando per non lasciarla più andare.

Ad esser sincera in questo suo sogno immaginava sempre una ragazza con un lungo vestito che correva come se fosse inseguita da qualcosa che la spaventasse.. ma cosa vi starete chiedendo voi?

Non capiva però cosa la legasse così tanto a quella ragazza, quanto questo suo incubo ogni notte le facesse parte di qualcosa che forse o no la centrasse principalmente.

Erano le 2:00 precise, la luna rifletteva nella sua stanza, pigiama imbottito dato il freddo, si alzò dal letto infilandosi le sue pantofole preferite per incamminarsi in cucina ed accedere la luce, per calmare il tutto decise di imbottirsi di camomilla nella speranza di riuscire a trovare in qualche modo sonno.

Il bollitore fece rumore con il vapore che furiosciva, prendendo la tazza che raffigurava la sua famiglia con suo marito accanto cercò di versare il tutto appoggiando il bollitore sul gas spento, si sedette sulla sedia quando improvvisamente sentì un rumore, un rumore che proveniva dal secondo piano.. cercò di andare a controllare se i due figli fosserò ancora lì, se fossero dormendo oppure no.

Salì agitata, ogni tanto si girava nel capire se quei rumori fossero solo frutto della sua immaginazione o se fossero realtà, decise così di entrare nella stanza dei due bambini quando entrò non vide nessuno, solo una strana ombra camminare.
In quell'istante stesso quella strana presenza avanzò sempre più velocemente verso di lei.
Di colpo urlò.

Si alzò da letto spaventata.. di sicuro quell'orribile sogno non si trattava di realtà ma tutto frutto della sua immaginazione. Decise di correre nella stanza dei figli e mentre aprì li vide perfettamente nei loro letti, addormentati quasi ignari di quello che stava succedendo.
Chiuse così, la porta con massima calma e si diresse nella sua stanza per rilassarsi cercando in qualche modo di dormire.

Il mattino seguente intorno alle 8:00 la cornetta del telefono sul comodino squillò
- Pronto - risposi.
- Dana! Sei sveglia? - rispose a sua volta Maggie.
-Maggie! -
- Dana buongiorno, ho una bellissima notizia da darti, ascoltami bene.. ho trovato una casa che di sicuro vi piacerà -
- No! Maggie, ho deciso che -
- Niente ma, porta Peter e Jennifer con te e ci vediamo giù a casa tua, sto venendo a prenderti con Jeff e i ragazzi - mentre Dana riprese a parlare la cornetta del telefono si interruppe, sbuffò e posando il telefono sul comodino decise di far esattamente come aveva detto sua sorella.

Le radici del mio passato (SOSPESO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora