Capitolo 15 - Luna Park

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Quella Domenica mattina si prospettava per mia sorella una di quelle giornate tanto belle quanto indimenticabili con i suoi due nipoti preferiti,aveva deciso di lasciare le sue faccende quotidiane per recarsi nel posto da sempre amato da tutti noi il famoso Luna Park di Cleveland dove ognuno si sente bambino per un giorno.

Mio figlio Peter adorava andare sulla giostra dei cavalli,quanto amava quella giostra ma tutto ben presto cambiò.

Mia sorella si era seduta di fronte ad un bar nelle vicinanze con mia figlia Jennifer che invece di accompagnare suo fratello non perdeva tempo a disegnare i suoi personaggi immaginari di cui non sapevo quasi mai la loro propria esistenza.

Il cappuccino era pronto per essere assaporato,aveva portato con sè anche il suo libro quello che gli avevo regalato con tanta gioia, "L'amore e la Vita",non so bene di cosa trattasse,ma non potevo di certo far infelice la mia dolcissima sorella,nonostante non stavamo passando un periodo felice proprio a causa delle mie strane allucinazioni,era cambiato sicuro qualcosa tra noi..non avevo ricevuto più nessuna chiamata,eppure so perfettamente che ci pensavamo ogni istante,e mia sorella cosa posso chiedere di più?Non averla accanto significherebbe niente.

Ma tutto ad un tratto il cielo smise di essere quello che era,così candido come se fosse un dipinto con qualche nuvola,niente lasciava sperare in un acquazzone.

In quel momento mia sorella si alzò insieme a Jennifer,accorgendosi di un piccolo particolare in cui era incisa la scritta "ATTENZIONE A QUESTA FIGURA" un pagliaccio era raffigurato sul manifesto..eppure nessuno prima d'ora aveva menzionato qualcosa di strano,una scomparsa o un qualcosa...niente.

Prese mia figlia in braccio,mentre il foglio disegnato cadde a terra inzuppato d'acqua..mia sorella urlò < Peterrrr?Jennifer dov'è tuo fratello?Era lì ti ricordi? >

La pioggia diventò sempre più battente,nulla si poteva scorgere nei paraggi neanche le giostre ancora in movimento,chi correva da una parte chi urlava,in quel momento mise giù Jennifer,mentre bagnate fradici correvano alla disperata ricerca di mio figlio..tutto sembrava strano..tutto..ogni cosa.

Mia sorella chiese se qualcuno aveva visto Peter,ma nessuno sembrava averlo visto,di certo non era da lui allontanarsi senza prima aver avvisato.

Una traccia però uscì allo scoperto,il suo giubottino di jeans a pochi chilometri dalla giostra.

Decise così di entrare in macchina anche se diperata non sapeva cosa fare,se allontanarsi oppure continuare a cercare.

Chiamare la polizia non era una buona idea,dati i pochi secondi che erano passati.

Mia figlia iniziò ad agitarsi chiedendo dove era finito,ma mia sorella in lacrime non riusciva a spiegarsi di come tutto ad un tratto fosse accaduto il peggio,la morte di mio marito,la mia scomparsa ed infine i miei genitori che non avevano lasciato alcun segno,solo quella strana lettera appoggiata sul tavolo.

La sera scese in fretta,erano passate circa sette ore dalla scomparsa,ma niente lasciava sperare in qualcosa,neppure un passante che l'aveva visto andarsene.

Mio padre si precipitò dritto a casa di Maggie,Jennifer fortunatamente era a letto.

Maggie corse ad abbracciare nostro padre che strano dirlo era piuttosto calmo < Papà,papà hai saputo?Non so cosa fare?Cosa facciamo > l'agitazione lo fece innervosire < Maggie adesso calmati,lo troveremo..guardami,lo troveremo..ma dove è finita tua sorella..non l'avevano fatta uscire dall'ospedale? > continuò lei < Questa è un altra storia..non so cosa sta succedendo..ho troppa paura..io provo a chiamare la polizia > non appena mia sorella alzò la cornetta nostro padre le tolse il cellulare di mano urlando < Adesso basta,ci penso io > non capì quel suo insolito gesto,notò però delle strane impronte di terreno,ma non ci fece caso evidentemente era perché fu troppo agitata per pensare ad altro.

Bussarono alla porta,in quel momento così disperato,mia sorella aprì,era una delle nostre più care amiche Dorothy.

Dorothy Wilson aveva deciso di laurearsi a scienze biochimiche per volere di suo padre,un noto paleontologo,ma il suo sogno era quello di aprirsi un suo ristorante,chissà perché quella sera decise di presentarsi.

< Maggie > si abbracciarono affettuosamente < Dorothy?Oddio ma che ci fai qui?Non credevo che fossi in città?Come stai? > si accomodarono in salotto mentre le lacrime di mia sorella si presentavano ad ogni parola.

Gli raccontò di me,di cosa mi era successo,di cosa ci stava succedendo da un paio di giorni,purtroppo però la sua famiglia non poteva aiutarla nonostante non gli mancasse il denaro,raccontò che era scappata via di casa per sposarsi con uno dei suoi tanti amici del collage era però orfana di madre,per questo non potè sopportare più quella sua vita sempre piena di regole dettate da suo padre,quindi decise di trasferirsi fuori città.

Nessuno immaginava della mia presenza,eccetto mia sorella,credeva ancora che in qualche strano posto ero lì pronta a ricominciare a rinascere,a capire se prima o poi avrei deciso di farmi viva.

Era ormai passato già un anno dalla mia fuga dal manicomio,così invece di trovarmi cosa che fu fatta solo nelle prime settimane mi diedero per morta.

I miei figli ormai erano troppo abituati a vivere con la loro zia,nonostante il mio nome era sempre presente.

Le bugie si fecero più evidenti nei confronti di mia sorella,un giorno raccontava che ero da qualche nostra parente,altri giorni che ero fuori per lavoro,ma sapevo che la mia unica figlia era determinata come me per capire che qualcosa non andava già da tempo.

Il problema era un altro però..oltre alla misteriosa scomparsa di Peter c'erano stati diverse divergenze quando andammo a vivere al maniero,quel posto così macabro ma allo stesso tempo così famigliare ai miei occhi.

Qualcosa nascondevano quelle grandi stanze da sempre chiuse a chiave,misteri avvolti in qualche altra pagina di diario,quel diario che spero con tutto il cuore di poter ritornare a leggere,per fortuna nella caduta Zafir l'aveva preso con sè..non oso pensare cosa potesse succedermi se lo perderei,non avrei più ricordi di me.

Le radici del mio passato (SOSPESO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora