Capitolo 43

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Erano passati due mesi da quella litigata con Austin, dopo che ebbi spiegato tutto alle mie migliori amiche su quello che era accaduto con Austin, volevano correre da lui a dirgliene quattro ma le fermai giusto in tempo. Erano due mesi che vedevo Austin ogni giorno con una ragazza diversa, il che era molto ironico perchè una persona che dice di amarti non se ne fa una diversa ogni giorno ma in fondo lui era Austin e io dovevo aspettarmelo. Devo dire che era un mese molto stressante poichè Marzo era il mese delle interrogazioni e dei compiti per il secondo quadrimestre, ero molto stressata in quel periodo e come se non bastasse mia madre non stava tanto bene.

Stavo percorrendo il corridoio della scuola quando un ragazzo penso nuovo -perchè non lo avevo mai visto prima d'ora- si avvicinó a me
"Ehm ciao scusa sapresti dirmi dov'è la segreteria?"
"Si certo, devi percorrere tutto questo corridoio e arrivare fino in fondo poi giri a sinistra e vedi che sulla prima porta a destra c'è una grossa scritta con su scritto "segreteria" "
"Grazie, comunque piacere io sono Josh"
"Il piacere è mio Josh, io sono Alyssa. Primo giorno ?"
"Si sono stato trasferito dalla mia scuola qui per varie cose illegali"
"Ah capisco sei un bad boy" dissi ridendo e subito dopo lui mi seguì dicendo" Si, non sai quanto"
"Comunque  sappi che ho imparato tipo un mese fa com'è fatta tutta la scuola, per cinque mesi ho continuato a perdermi fra i corridoi"
"Complimenti per la memoria"
"Oh ti ringrazio"
Ad un certo punto vidi Austin avanzare verso di me e verso Josh, non appenna fu accanto a me, mi cinse un braccio intorno alla schiena e disse
"Piacere io sono Austin, il ragazzo di Alyssa"
Io lo guardai parecchio confusa e anche Josh sembró non capire, così allontanandomi dissi
"Da quando sono la tua ragazza scusa ? Non penso proprio che starei con uno che si fa una ragazza diversa al giorno. Andiamo Josh ti faccio strada per la segreteria"
Josh nascose un sorriso mentre Austin mi guardava parecchio incazzato, ma importava poco per due mesi non mi aveva rivolto parola quindi perchè parlarci ora ?

Mentre percorrevo il corridoio con Josh, svoltando l'angolo mi si geló il sangue nelle vene, non poteva essere lui, non doveva essere lui, che diavolo ci faceva qui dopo tre mesi ? Dylan mi fissó per qualche instante, Josh si accorse della tensione fra i due ma fece finta di nulla, io ero lì immobile, incapace di rispondere a qualsiasi comando dettato dal mio cervello che inviava allarmi in tutto il mio corpo, mi diceva di camminare, di girargli la faccia ma le mie gambe erano come incollate al pavimento e i miei occhi paralizzati ai suoi.
"Ehy Alyssa tutto bene ?" Fu Josh a risvegliarmi da quello stato di trans
"C-cosa ?"
"Sei pallidissima, sembra che tu abbia visto un fanstasma !"
"Be forse non è proprio il termine adatto ma stiamo la"
"Cosa ?"
"Niente, niente. Vieni dai andiamo"
Dylan continuava a fissarmi, sentivo il suo sguardo addosso e il mio corpo reagì molto male a quello sguardo, avevo brividi dappertutto e il cuore tanto che batteva che lo sentivo in gola. Non mi aspettavo che lui ritornasse, in verità pensavo non sarebbe più ritornato ma la domanda era un'altra, cosa diavolo ci faceva qui ?

Dopo che ebbi accompagnato Josh in segreteria, scappai nell'aula di matematica, materia della prima ora. Finita la lezioni, mi precipitai in bagno pur di non incontrare Dylan ma improvvisamente qualcuno aprì la porta del bagno e lui spuntó dinanzi a me ma non era il solito Dylan, sembrava cambiato. Io ero pronta per andare via ma, non appena feci per andarmene, lui mi fermó e anche se avevo le lacrime agli occhi e la voce tremante, mi uscirono lo stesso le parole da bocca
"Dylan lasciami, ora !"
"Dobbiamo parlare"
Girandomi risposi "Non abbiamo nulla da dirci. Tu sei andato via proprio come un codardo e come tu sei andato avanti con la tua vita, io ho fatto lo stesso con la mia"
"Cosa significa che sei andata avanti con la tua vita ?"
"Significa quello che stai pensando, perchè so che lo stai pensando, sono uscita con altre persone"
Lui chiuse per un'attimo gli occhi, poi li riaprì e mi sembró di vedere un velo di tristezza nei suoi bellissimi occhi blu, erano lucidi nonostante erano tre mesi che non ci vedevamo e non ci sentivamo
"Con chi sei uscita ?"
"Dylan io..."
"Voglio il nome !" Ora stava urlando
"Tu, tu non hai nessun diritto ok ? Non puoi dirmi addio e piombare qui come se nulla fosse e aspettarti che ti avrei aspettato e accolto a braccia aperte ! Sono stata una settimana senza mangiare, a letto, a piangere, se tu mi avessi amato non mi avresti ridotta cosi, saresti rimasto...invece sei andato via proprio come fanno i codardi..." Ora ero io ad urlare
"Lo sai perchè sono andato via ! Avevo bisogno di pensare, dovevo riflettere e capire cosa volevo dalla vita"
"Bene, anche io ho riflettuto parecchio e ho capito anche io tante cose"
"Non è vero, non puoi parlare cosi"
"Vuoi sapere il nome di chi ho baciato e con cui forse avevo perso la verginità ma alla fine non è successo ? Bene con piacere, Austin"
"Tu cosa ?"
Cazzo, ero cosi furiosa e volevo farlo soffrire cosi tanto come avevo sofferto io che non mi ero accorta nemmeno di quello che stavo dicendo
"Cioè non è che...io...non volevo dire questo..."
Ma era troppo tardi, Dylan era cosi furioso che tiró un pugno accanto al mio corpo, colpendo la porta alle mie spalle e facendomi sussultare
"Dylan..."
"Tu ! Tu non hai capito un cazzo ! Tu la verginità la perderai con me hai capito ?! Tu sei mia e di nessun'altro e quello stronzo ora se la vedrá con me. "
"Tu non mi dici con chi devo o non devo perdere la verginità ne tanto meno con chi devo uscire o meno perchè non sei nella posizione di farlo !"
"Ma lo vuoi capire o no che se sono qua è perchè ho capito di amarti !"
"E ti ci è voluto cosi tanto per capirlo ? Ci sono voluti tre fottutissimi mesi per capirlo ? Ad un certo punto ho pensato che tu non saresti più tornato, mi sono arresa al fatto che ti avevo perso per sempre e sí, faceva male ma mi ero abituata alla tua assenza, alla tua mancanza...e non puoi piombare qui di punto in bianco e sconvolgermi la vita !"
Rimanemmo lì a fissarci per qualche secondo, poi presi coraggio e uscendo dal bagno gli dissi
"Stammi alla larga, non voglio più avere nulla a che fare con te. Io e te abbiamo chiuso tre mesi fa quando hai deciso di andare via da me..."

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