Capitolo 30

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Dopo il bacio con Dylan, mi aspettó una notte in bianco in cui continuavo a sorridere come un idiota e a pensare e ripensare a quello che era successo, continuavo a farmi domande sul perchè mi avesse baciata ma il mio subconscio già sapeva la risposta, solo che non volevo ammetterlo a me stessa.

Il giorno dopo a scuola sembravo uno zombie, eravamo a due settimane prima della vigilia di Natale che avrei trascorso con la famiglia Cooper, il pensiero di vivere sotto lo stesso tetto con Dylan per una settimana mi faceva rabbrividire ma non avevo scelta e poi scappare non serve a nulla, le cose vanno affrontate. Quella giornata io Molly e Rachel decidemmo di dedicarla a noi, una giornata fra amiche era proprio quello di cui avevamo bisogno, negli ultimi tempi eravamo state cosi prese dai ragazzi che ci incontravamo e parlavamo poco, cosi quel pomeriggio ci saremmo incontrate a casa di Rachel per bere una bella cioccolata calda e forse anche studiare, quel pomeriggio lo studio passava in secondo piano, dovevamo aggiornarci sulle cose che erano successe.

Dopo la prima ora di lezione, in cui non avevo visto neanche nei corridoi Dylan, mi affrettai ad andare in bagno prima che iniziasse la seconda ora quando ad un certo punto un messaggio arriva sul mio cellulare:" Se fossi in te non andrei in bagno" cosi diceva il messaggio, provai a vedere chi fosse stato a mandarlo ma il numero era sconosciuto, la curiosità di sapere cosa non dovevo sapere era troppa, cosi mi incamminai verso il bagno ma aprendo la porta avrei preferito non essere curiosa perchè in quel caso la mia curiosità mi aveva giocato un brutto scherzo, Dylan si accorse della mia presenza e si staccó dalla ragazza che fino a due secondi fa stava baciando; mi fissava ma non si prese nemmeno la briga di spendere due parole in merito alla situazione visto che la sera prima era entrato in camera mia e mi aveva baciata, la ragazza non capiva cosi da brava stronza che sono iniziai a spiegarle come stavano le cose facendo peró una piccola risata sarcastica
"Bene, sei veloce Dylan a trovarti subito le bambole con cui giocare, sai ieri sera ha baciato anche me, mi ha detto due parole dolci, ha chiuso a chiave la mia camera e mi ha baciata promettendomi di essere cambiato, ma sai una cosa ? Ho capito, ora toccando il fondo ho capito, tu non sei cambiato e non cambierai nè ora nè mai. Ricorda peró che quando sarai stanco delle bambole di plastica non tornare da quella in carne ed ossa perchè non ci sará più e per colpa delle tue cazzate l'avrai persa per sempre. So che l'ho ripetuta tante di quelle volte che nemmeno io ci credo più quando lo dico ma sappi che dal momento in cui usciró da questo bagno io e te saremo sconosciuti e per evitare situazioni come ieri sera, tranquillo saró io a non partire per le vacanze di Natale, preferisco stare a casa che avere degli episodi sgradevoli con te"
Finito il mio stupendo monologo e dopo che la ragazza scappó via, mi congedai anche io sembrando in quel momento la ragazza più forte del pianeta ma era solo una maschera che purtroppo in quel momento era necessario indossare, lui non disse una parola ma mi fissava con occhi lucidi, non lo capivo, non lo capivo per niente, quel ragazzo era un mistero e a me i misteri prima o poi stancano e di Dylan io ero stanca, stanca di lottare, stanca di dare senza ricevere mai nulla in cambio se non prese in giro, ero stanca e non dovevo più ritornare indietro perchè con lui sarebbe stato cosi, un tira e molla e a me i tira e molla non sono mai piaciuti, avevo bisogno di certezze e lui non era in grado di darmele.
Uscendo dal bagno peró una lacrima inizió a scivolare sul mio viso e tutti i tentativi di fermarle era inutili, cosi a metà lezione della terza ora con una scusa sul mio stato di salute andai verso il mio armadietto per riporre i libri e andarmene a casa, aprendo l'armadietto un biglietto cadde a terra, cosi lo raccolsi e iniziai a leggerlo
"Cara Alyssa, lo so sono uno stronzo e so anche che quando fai troppe volte lo stronzo alla fine quando ne fai una giusta nessuno ti crede ebbene questa volta è cosi, lo so che non crederai alla storia che sto per raccontarti ma provare non costa nulla. La ragazza che hai visto con me in bagno non era che la migliore amica della mia ex ragazza ,che bisogna puntualizzare, ho lasciato per te, già da qui dovresti dedurre qualcosa ma non ci sono problemi vado avanti" mentre leggevo quelle righe un senso di colpa e un nodo alla gola iniziarono a farsi largo dentro di me, non ero sicura della veridicità della storia che stavo leggendo ma aveva senso, " cosi quando poi hanno iniziato a capire che io provo qualcosa per te, perchè si Aly io sono uno stronzo ma tu tiri fuori un lato di me che io ho sempre odiato che è la dolcezza e il lottare per una ragazza quando posso benissimamente averne quante ne voglio,comunque capendo che mi piacevi e pure parecchio, hanno escogitato questo "piano" per far sì che succedesse questo perchè non so chi e credimi lo scopriró e non la passerà liscia, ha detto loro che a Natale saremmo andati insieme con le nostre rispettive famiglie a fare una vacanza, vuoi sapere come ci sono cascato ? La migliore amica mi ha inviato un messaggio dicendo che tu ti trovavi in bagno e stavi male, cosi io preoccupato per te sono corso fino al bagno delle ragazze e quando sono entrato lei mi è saltata addosso senza darmi neanche il tempo di capire quello che stava accadendo, il dopo lo conosci, non so come tu sia potuta entrare in bagno proprio in quell'attimo, tempismo perfetto, ma forse hai ragione tu dobbiamo andare avanti e dire basta a questo tira e molla. Forse è perchè ci vogliamo troppo, ammetto che un po di mio l'ho messo ma probabilmente siamo così innamorati da farci del male. Spero che la vacanza di Natale ti piaccia perchè nel momento in cui leggerai questa lettera, io staró prendendo un aereo per la California. Spero che un giorno mi crederai e che potrai perdonarmi per tutte le stronzate che sono stato capace di fare, a te che non lo meritavi perchè anche se l'ho capito troppo tardi, tu a me ci tenevi forse fin troppo e io dal primo giorno in cui ho incrociato i tuoi occhi ho perso la testa per te. Ti auguro una vita fantastica e un ragazzo che ti voglia bene perchè lo meriti. Ti amo Alyssa e se un giorno dovremmo rincontrarci ti guarderó con gli stessi occhi con cui ti ho guardata da sempre, innamorati persi di te.
Dylan"
Non avevo parole, ero distrutta, sentivo il cuore rompersi in mille pezzi, quel foglio era diventato completamente bagnato dalle mie lacrime e forse anche dalle sue..., all'inizio quando aprì il biglietto notai che era un po bagnato ma non avevo mai e poi mai pensato che potessero essere lacrime di Dylan, l'unica cosa che si faceva largo fra la mia mente in quel momento era l'aereoporto dovevo arrivarci prima che potesse partire e fermarlo, non sapevo come l'avrei convinto a restare ma dovevo provarci, non potevo permettergli di scappare via per sempre. In quel momento la campanella della terza ora era suonata e una Rachel indaffarata stava correndo verso di me, vedendomi peró piangere su quel foglio si preoccupó
"Aly ma che..."
"Devi accompagnarmi all'aereoporto ti prego"
"Si ma come ci arriviamo ? "
"Con la moto ?"
"Oh si giusto la moto, vieni andiamo"
Quando fummo sulla moto, giustamente voleva capire il motivo di questa corsa all'aeroporto
"Mi dici cosa diavolo è successo ?"
"Tu guida che io spiego" dissi fra un singhiozzo e l'altro.

Arrivate all'aeroporto e raccontato tutto nei minimi particolari, facendole leggere anche il biglietto, anche Rachel si emozionó e io pensai che se io piangevo e lei insieme a me, non potevamo andare da nessuna parte, cosi ci calmammo entrambe e io iniziai a correre verso l'entrata, girandomi peró mi accorsi che Rachel mi fissava da lontano con un sorriso enorme senza peró seguirmi
"Ehy Rachel, che fai non vieni ?" Le urlai quasi all'entrata
"Vai che ti sta aspettando, corri Aly, corri"
Cosi sorridendole, corsi più veloce di prima quando peró entrai all'interno non sapevo da dove iniziare a cercarlo. Inziai a vedere tutte le corsie per i voli verso la California quando ad un certo punto sentì la signorina al microfono parlare e dire che il volo 347 sarebbe partito fra qualche minuto, scorrendo verso il tabellone dei voli vidi che il volo 347 era diretto verso la California cosi andai verso un microfono e inziai a parlare
"Ehm salve, vorrei chiedervi la cortesia di potervi rubare giusto cinque minuti perchè devo fare un piccolo appello. Sto cercando un ragazzo si chiama Dylan Cooper, lui sta per partire verso la California lasciandomi qui senza di lui, il punto è che la mia vita senza di lui va ma a un ritmo diverso, triste, malinconico e non so se riusciró a sopravvivere con questa angoscia dentro di me. È andato via salutandomi con una lettera che io ho riempito di lacrime bagnandola completamente" facevo fatica a parlare fra il cuore a mille e i singhiozzi ma dovevo farcela, cosi presi un grosso respiro e continuai" La nostra è una storia complicata e anche se tardi ho capito che è inutile scappare, non possiamo scappare dalla persona che amiamo e tu Dylan stai scappando via da me, io non voglio rincontrarti un giorno e sapere che magari sei sposato e hai anche dei figli, non riesco neanche ad immaginare una scena del genere perchè credimi in quel momento capiremo che abbiamo fatto una stronzata allontanandoci purtroppo peró in quel momento non potremmo più tornare indietro quindi ti prego, ovunque tu sia raggiungimi all'entrata e non partire, ti prego Dylan non andare via" Quelle ultime parole furono liberatorie e chiudendo il microfono scoppiai in un pianto disperato, le persone che mi avevevano ascoltata emozionate iniziarono a cercare anche loro Dylan ma di lui non c'era traccia, dopo qualche minuto un ragazzo inizió a camminare verso di me abbandonando la propria valigia a terra e con occhi lucidi aprire le braccia avvolgendomi in un abbraccio, uno di quelli in cui ti senti a casa e che speri non finiscano mai...

~Occhi bugiardi~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora