Niente più maschere

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« Ciao Miky »
Mi salutò dolcemente Emma, la guardai abbastanza male.
« Emma »
Risposi fredda osservando la situazione di alcuni demoni su dei fogli stampati. Molti erano scarti della terra dei peccatori (inferno), ed era difficile gestirli bene, combinavano sempre qualcosa e c'era sempre da fare. Le scartoffie continuavano ad accumularsi giorno dopo giorno, riposte accuratamente sulla scrivania.
« David, il demone, sta aspettando dietro la porta »
Mi informò sistemando altri fogli sulla mia scrivania, una pila alta circa due centimetri. Mi domandai quanti demoni esistessero e la risposta sapevo che sarebbe stata un numero troppo lungo.
Era complicato gestire quel luogo, dovevo tenere d'occhio i demoni e i dannati, fare riunioni col rappresentante ed evitare che succedessero guai che poi avrei dovuto risolvere io.
« Fallo entrare allora »
Sospirai stancamente sempre con lo stesso tono sistemando le carte, mai avrei pensato che l'oltretomba sarebbe stato burocratico, o comunque pieno di fogli inutili che nemmeno sapevo da dove venissero. C'erano alberi lì?
Emma si diresse velocemente verso la porta ma la bloccai con un gesto della mano.
« E ti ho già detto di non chiamarli per nome, non lo meritano quegli schifosi esseri putridi e viscidi »
La rimproverai, avevo preso io il comando, ero addirittura al di sopra di mia sorella, ci sapevo fare con quelle cose. Emma prima era il capo di tutto ma in seguito ad una discussione troppo accesa col rappresentante, quest'ultimo decise di toglierle l'importante carica. L'uomo andò immediatamente da me, sapendo che avrebbe trovato qualcuno che non aveva più ragioni per non andare a perdersi nell'oblio del nulla, dormire per sempre senza morire. Era una scelta, libera, una strada triste, arida, ma pur sempre semplice. I dannati potevano farlo, potevano completamente annularsi, diventare dei semplici corpi senz'anima, robot, burattini, bambole, si sarebbero potuti chiamare in svariati modi e nell'oltretomba ce n'erano davvero tanti, troppi.
Così il rappresentante decise di darmi una ragione per non farlo dandomi il potere di tutto, non che questo riempisse il mio vuoto.
L'unico che poteva darmi ordini, che aveva più potere di me, era colui che chiamavano Innominabile, il Diavolo insomma, ma loro preferivano nominarlo poco e niente nonostante non esistesse alcuna regola contraria.

Emma fece un segno con la testa per informarmi che aveva capito, a lei era stato assegnato il posto di assistente.
Aprì lentamente la porta ed il demone entrò per poi sedersi sulla poltrona rossa davanti a me.
Notai subito le sue sembianze praticamente umane, poteva essere scambiato per un uomo, di bell'aspetto per giunta.
« Sentiamo cosa hai combinato »
Lo incoraggi a confessare, incrociando le dita fra loro sotto il mento e usando un ironico tono materno seguito da un tirato sorriso. Non mi piacevano i demoni, non mi piacevano e basta, eppure dovevo starci insieme per tutto il giorno.
« Ha fatto il nome di tu sai chi »
Rispose per lui Emma, cercò di dirlo delicatamente ma la bomba ormai era stata sganciata.
Una scintilla accese come fuoco i miei occhi.
Jack.
Jack...
Una tristezza iniziò ad albergare nel mio cuore, un vuoto mi pervase.
Lui aveva lasciato questa terra per me.
Per qualche anno della mia insignificante e miserabile vita.
Saremmo potuti stare insieme lì per sempre e invece ero stata solo un egoista.
Ho lasciato che lui mi convincesse a firmare quel maledetto scambio, se solo non fossi stata così fragile e debole, ora forse non sarei così forte ma non sarei nemmeno così vuota.
Forse ora sarei felice.
Scossi la testa, non dovevo mostrarmi così di fronte ai miei sottomessi, mi avrebbero preso per una sensibile, ed io non dovevo esserlo. Dovevo essere senza emozioni, un manichino.
« Credo che almeno la lingua la abbia »
Sibilai velenosa verso mia sorella che aveva risposto al posto del demone.
« Comunque... Gettatelo nelle fiamme eterne »
Sospirai tranquillamente davanti alla faccia sconvolta e pietrificata del demone.
Le fiamme eterne contrariamente a quanto si possa pensare, non sono l'inferno.
Sono una punizione creata da me in accordo con l'Innominabile, dato che i demoni sono pur sempre anche i suoi sottomessi, che semplicemente consistono in fiamme che bruciano in eterno ma da cui non si può scappare, come l'amore.
Non appena il demone uscì dalla stanza trascinato dai punitori ( creature che puniscono i demoni ) arrivò qualcuno di inaspettato. Non avevo alcun appuntamento, eppure era lì.
Un nuovo dannato.
« Ciao Dan, entra pure »
Salutai il ragazzo dannato, gli unici di questo posto, che bene o male rispettavo. Lessi il suo nome su uno dei fogli appena posti sulla scrivania da Emma. Li consideravo più dei fratelli che dei sottomessi, ma dovevano comunque rispettarmi.
« Buongiorno »
Rispose sommessamente abbassando il capo, il suo tono di voce era molto basso e quasi non si distinguevano le parole.
« Tranquillo non aver paura... Non mordo mica! »
Esclamai notando la sua paura, mi ricordava me ai primi giorni là dentro, spaurita, ingenua e non sapevo nulla del posto. Ero fra creature nuove, misteri, maledizioni e quant'altro...
« Senta non voglio essere insensibile ma... »
Iniziò ma si bloccò subito per paura di aver sbagliato chissà cosa. Si è vero, ero molto severa, ma non lo avrei di certo incenerito per una parola sbagliata, forse.
« Continua, ti ascolto »
Lo incoraggiai in tono rassicurante, anche se il mio stesso codice sconsigliava quel tipo di tono. Forse perché non era autorevole, rendeva le persone buone ed innoque, ed era esattamente il contrario di ciò che volevo essere.
« Sono il fratello di Jack »
Sputò tutto d'un fiato col cuore in gola. Lo vidi sospirare poco dopo come se si fosse tolto un peso.
Il mio cuore perse un battito e sbiancai in viso. Come poteva essere? Jack non me ne aveva mai parlato? No, non poteva essere...
« Cosa?! »
Esclamai spalancando gli occhi, alzandomi di scatto spostando bruscamente la sedia all'indietro.
Mia sorella si girò di scatto verso di me per osservare la mia reazione, chissà cosa si aspettava.
Quel giorno Jack proprio non voleva lasciarmi in pace... Avevo sentito il suo nome troppe volte, rischiavo di rompermi in mille pezzi proprio di fronte a loro.
« Io vorrei conoscere mio fratello e lei vuole rivederlo, Jack è nell'interesse di entrambe »
Continuò con tono serio e fissandomi negli occhi. Ma perché mi dava del lei? Sembro forse una donna anziana? Sembrava un uomo d'affari, ma che ancora dovevo imparare il suo mestiere.
Il suo sguardo... Era maledettamente uguale a quello di Jack, forse non mentiva, forse davvero era il fratello.
Lanciai un occhiata ad Emma che ancora sbatteva le palpebre sorpresa.
« E che cosa vuoi da me? »
Gli domandai cercando di tenere a freno le lacrime che in un attimo erano arrivate al bordo dell'occhio, bagnando leggermente le ciglia.
« Lavoreremo insieme e troveremo un modo per accedere al luogo »
Per luogo, si intendeva il Paradiso, ma non si doveva mai pronunciare quel nome.
Nessuno ci ha mai provato, girano tremende storie su cosa sia successo a chi l'abbia pronunciato.
Questa regola ovviamente vale solo all'interno dell'oltretomba solo se si è morti.
« Non si può accedere al Luogo »
Risposi a denti stretti osservando in cagnesco il ragazzo titubante, ma apparentemente sicuro. Le maschere, già, le conoscevo fin troppo bene, ma non potrai mai fingere abbastanza bene da ingannare gli altri, soprattutto se sei davanti agli occhi di chi ne ha passate tante.
« Allora troveremo un modo »
Ribatté sporgendosi verso di me con sguardo sicuro. Eravamo a pochi centimetri l'uno dall'altro, il respiro affannoso senza neanche aver corso, c'era tensione nell'aria.
Era da mesi ormai che non provavo emozioni, ma in quel momento fu come se sentissi il mio cuore battere.
Sobbalzai un attimo ad una nuova sensazione, qualcosa non andava, qualcosa mi rendeva dubbiosa, incerta.
Ma certo!
Un dannato nasce dall'unione di un angelo ( o demone ) e un umano, Jack era un angelo vero perciò era impossibile che questo ragazzo fosse suo fratello essendo un dannato.
I miei occhi divvenero furiosi e di un rosso intenso.
« Esci fuori »
Quasi ringhiai puntando i miei occhi ormai del colore dei rubini sui suoi.
Dan aprì la bocca per dire qualcosa ma la richiuse immediatamente notando il mio sguardo assassino e colmo d'ira.
« Sarai il verme strisciante di questa putrida società, persino i demoni più scartati ed emarginati saranno al di sopra di te e ti detteranno ordini. Tu non varrai nulla e anche di meno, non avrai poteri, non avrai diritti e non avrai dignità.
Camminerai per strade riempite di vetri frantumati e sarai nudo in un gelido inverno. Tu d'ora in poi per la società non esisti »
Affermai piena d'ira e avanzando lentamente verso il suo esile corpicino che sembrava volersi sotterrare da un momento all'altro, gli feci ingoiare dei vermi putrefatti.
Lui mi guardò terrorizzato e schifato indietreggiando sempre di più, finché con un gesto della mano lo feci sparire in una nuvola di fumo grigio intenso.
« Basta così Emma, Per oggi abbiamo finito »
Sospirai distrutta mentre rimettevo alcune delle carte di alcuni demoni in uno dei cassetti della scrivania, gli altri fogli li bruciai io stessa.
« Non credi di aver esagerato? »
Domandò con tono duro Emma mettendosi di fronte a me. Emma rispettava i demoni, odiava le punizioni ( uno dei motivi della discussione col rappresentante ) che gli assegnavo, ma il compito spettava a me.
Stavo per urlarle contro, ma mi ricordai degli occhi.
Se gli occhi di un dannato si tingono di rosso, meglio stargli alla larga perché perdono la ragione.
Scossi la testa sbuffando rumorosamente e tenendo gli occhi chiusi, quando li riaprii erano tornati del loro colore naturale.
« Un conto è nominare Jack, un altro è dire di essere il fratello »
Le risposi con tono calmo nonostante stessi reprimendo ormai troppa tristezza anche se sapevo che non lo era realmente dato che non potevo provarla come prima.
« Hai comunque esagerato. Non puoi fare per una volta quella che non distrugge chiunque sbagli? »
Chiese strappando in due un foglio bianco per enfatizzare la frase, lasciandolo poi cadere a terra. Osservai il foglio diviso cadere lentamente, a pensarci bene sembrava il mio cuore.
« Io sono così, questa è la vera me! »
Ribattei indicandomi. Non sarei cambiata, non ci sarei mai riuscita. Avevo bisogno di un cambiamento nella vita, ma ormai pochi ne potevo avere.
« No, tu non sei così, la realtà è ben diversa... »
Continuò sospirando e abbassando lo sguardo.
Credeva di conoscermi, credeva addirittura di capirmi, pensava di potermi giudicare giustamente anche senza provare quel che provavo io.
« È questa la realtà Emma! Niente più maschere... Ce le siamo tolte una ad una di fronte ad uno specchio di lacrime finché non ci siamo visti così come siamo. Le maschere non sono di aiuto, le maschere sono solo illusioni che vogliamo creare per rimanere ancora nella nostra realtà dove tutto finisce con un " e vissero tutti felici e contenti " e la verità è che questo tipo di maschere non hanno i buchi per gli occhi, perché ti rendono cieco alla realtà che per un determinato periodo passa in tranquillità finché il destino non decide di giocare, ed allora la verità ti travolge in uno tsunami di emozioni e sofferenza, che se non sei abbastanza forte ti spezza come se fossi nulla! »
Esclamai alzandomi in piedi e buttando via una pila di fogli facendoli cadere sparsi sul pavimento.
« Non puoi metterti una maschera per una volta? »
Domandò abbassando il tono di voce. Forse il concetto non le era ben chiaro, o forse era proprio testarda.
« Non mi nasconderò dietro qualcosa che può sgretolarsi in un secondo alla più piccola folata di vento »
Mormorai abbassando anch'io il tono.
Feci qualche passo verso la porta ignorando mia sorella che ancora discuteva.
« E ripulisci »
Le ordinai severa indicando i fogli a terra mentre ancora parlava.









Angolo Autrice

Vi avevo promesso un sequel, ed eccovi sfornato un sequel. La nostra Miky è realmente cambiata, forse in peggio o forse in meglio ( sta a chi legge decidere ), ciò che è sicuro è che è diventata molto più aggressiva, dura e forte ma anche malinconicamente triste. Secondo voi com'è cambiata Miky?
Fatemi sapere che ne pensate, ogni commento è molto ben accetto!😜
Non aggiornerò in tempi brevi perché sto cercando di migliorarmi sempre di più, ma non ci metterò nemmeno un secolo😂, spero...😅

Non so se tornerò da teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora