Basta coi sacrifici...

28 2 0
                                    

Osservai a fondo l'ultima camera di tortura per i demoni, ormai dismessa come le altre. A quanto pare quando avevo disabilitato quella di Dan, avevo commesso un errore di distrazione e le avevo messe in disuso tutte. Be' in realtà tanto meglio dato che avevo già intenzione di farlo.

Niente, nemmeno lì era presente qualche rimanenza di polvere di demone, ed eravamo punto e capo.

In seguito alla visita "molto gradita" del nuovo rappresentante, ci eravamo riuniti nuovamente e avevamo preso la decisione di controllare ogni camera delle torture per rimediare qualche ipotetico granellino di polvere. Invece, contro ogni previsione, le stanze erano state stranamente tutte ripulite e noi avevamo ragione di credere che ci fosse lo zampino del rappresentante. Che cercava di ottenere? Un nuovo patto? Di certo in seguito all'inganno celato nell'altro, fare un nuovo patto con lui per me era inammissibile.

« Quindi, dove altro potremmo cercare? »
Domandò Emma, sospettavo che lei stesse iniziando a considerare l'idea di un altro patto.
Ogni tanto buttavo uno sguardo su Melody, che sembrava essere in pensiero dalla visita del rappresentante, ma il suo sguardo era diventato improvvisamente indecifrabile. Speravo solo non stesse pensando a cose terribili, non glielo avrei mai permesso.

« Uccidere un demone è fuori discussione. »
Affermai decisa, tanto per mettere un punto alla situazione, non volevo che nessuno nemmeno ci pensasse. Avevo già mietuto abbastanza vittime, non avevo intenzione di sacrificare una vita per la mia felicità. Gli altri mi lanciarono occhiate interrogative, come per dire che era già abbastanza chiaro.
Jen alzò la mano per richiamare l'attenzione.
« Potrei chiedere a quelli della mia specie, voglio dire loro litigano spesso con i demoni quindi... »
Ipotizzò ripensando al suo rapporto con quelle creature. Non si era mai fatta molti amici fra loro, di solito preferiva stare fra i dannati in quanto un tempo lo era anche lei.
« Pensi davvero che conserverebbero la polvere della gente con cui litigano? »
Domandò l'ex rappresentante con un leggero tono sarcastico.
In ogni caso tentar non nuoce...
Jen abbassò lo sguardo pensierosa.
« In effetti... E tra l'altro molto probabilmente non mi aiuterebbero. »
Gli angeli neri avevano la capacità di passare da pacifici e tranquilli a facilmente irritabili e violenti. Generalmente erano creature che se ne stavano in disparte, senza interagire con le altre specie (soprattutto coi demoni) ma se per caso qualcuno generava in loro un certo rancore o li faceva irritare, iniziavano guerre e risse un po' ovunque. Oltre questo, evitavano persino di parlarsi troppo fra loro e quando qualcuno aveva bisogno di una mano, doveva risolversi i suoi problemi da solo (a meno che non fossero molto gravi o mettessero a rischio la comunità). Dunque Jen decisamente non aveva grandi possibilità di ottenere da loro un favore.
Jen ci ragionò un po', poi prese una decisione.
« Non m'importa vado lo stesso, vale almeno la pena di provarci! »
Affermò, facendo spuntare le ali in modo da arrivare più velocemente possibile al luogo dove di solito si riunivano quelli della sua specie.
L'ex rappresentante sospirò, per poi prenderle la mano.
« È totalmente controproducente e ci farà sprecare tempo, ma non posso lasciarti andare da sola. Accompagnami, le mie ali da rappresentante non spuntano più... »
Jen iniziò a sorridere leggermente, con una pizzico di maliziosità.
« Reggiti forte, allora. »
Jen sparì dalla nostra vista in meno di un secondo, poco prima avevo notato un po' di terrore nello sguardo dell'ex rappresentante ed ora ne capivo il motivo.

Passò una decina di minuti, e i due che erano partiti ancora non si vedevano.
« Emma, Dan, che cosa dovremmo fare adesso? Di questo passo... »
Il tempo continuava a scorrere e noi non avevamo la più pallida idea di cosa fare, Jack poteva essere in pericolo data la reazione dello specchio, ed io ero completamente impotente.
Emma abbassò lo sguardo, ne era cosciente anche lei.
Era così frustrante, eravamo arrivati all'ultimo ingrediente ed ora non avevamo la possibilità di ottenerlo. Be' in realtà c'era ma non sarei mai più potuta essere davvero felice sapendo di aver spento una vita per quella felicità.
Melody ci osservò per un po'.
« Siete tristi? »
I suoi occhioni cercavano un po' di sicurezza, voleva che le dicessimo che andava tutto a posto, ma allo stesso tempo non voleva sentire altro che la verità.
Emma sorrise alla bambina.
« Siamo solo un po' preoccupate, tutto qua. »
Melody ci guardò ancora.
Spostò lo sguardo lontano da noi, stringendo a sé una bambola che aveva trovato da qualche parte.
Aprì la bocca come per dire qualcosa, ma la richiuse immediatamente.

Non so se tornerò da teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora