Capitolo 19

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SOPHIA POV
Dopo due ore, uscimmo dalla sala. Brandon disse:<<Allora, ti è piaciuto il film?>> Gli risposi:<<È stato meraviglioso. Il più bel film che abbia mai visto>>. Brandon mi disse:<<Ti posso offrire un gelato, prima di tornare a casa?>> Gli risposi:<<Non facciamo molto tardi però. Domani inizia la scuola e, non vorrei fare tardi il primo giorno>>. Brandon mi disse:<<Allora, andiamo?>> Annuì e, dopo avermi preso per mano, ci dirigemmo verso la sua auto.

Dieci minuti dopo, dopo aver preso due coni, lui fragola e crema ed io cioccolato e panna, andammo a sederci su una panchina. Iniziai a sentire freddo. Avevo i brividi ma, ero sicura che fossero dovuti all'ansia del primo giorno di scuola. Pensavo che domani, avrei avuto moltissimi occhi puntati addosso per aver accettato quegli incontri con quel bastardo. A distogliermi dai miei pensieri, fu la copertura delle mie spalle. Vedendo meglio, notai il giubbotto di Brandon sulle mie spalle.

Gli dissi:<<Grazie ma, non dovevi>>. Lui mi rispose:<<L'ho fatto perché ho visto che iniziavi ad avere i brividi e iniziai a tremare un po. Ansiosa per domani?>> Gli dissi:<<Non sai quanto>>. Brandon mi rispose:<<Ma sei preoccupata solo per quello?>> Gli dissi:<<E per cos'altro. Il primo giorno di scuola, è sempre importante>>. Lui, non convinto, mi rispose:<<Sei sicura che sei preoccupata solo perché domani inizia l'ultimo anno di scuola?>> Gli dissi:<<Certo. Scusami, perché mi hai fatto di nuovo la stessa domanda?>> Lui mi rispose:<<Perché sono convinto che ci sia qualcos'altro sotto e non vuoi dirmelo>>. Gli dissi:<<E cos'altro dovrebbe esserci ancora?>> Lui mi rispose:<<Magari il fatto che avrai tutti gli occhi puntati addosso per essere stata insieme a mio cugino e non sai come gestirlo? Non sai come gestire le "oche" che ti diranno che sei stata una delle tante? E, soprattutto, non sai come affrontare faccia a faccia mio cugino. Ho sbagliato o saltato qualcosa?>> Appena disse quelle parole, iniziai a piangere. Aveva centrato in pieno. Lui, vedendomi, fece una cosa che non mi sarei mai aspettata. Mi abbracciò. Stavo benissimo in sua compagnia.

Continuando ad abbracciarmi, disse:<<Devi stare tranquilla. Ascoltami, se fai così, la darai vinta a mio cugino e a tutte quelle ragazze che gli corrono dietro. Devi farti vedere più forte, non farti vedere debole perché altrimenti si approfitterebbero delle tue debolezze. Solo così, farai vedere a tutti che tu sei forte, capito?>> Era difficile. Tutto quello che mi aveva detto lui, era difficile da interpretare. Sapevo benissimo che domani, appena entro nel cortile della scuola, inizieranno a parlare di me e so di sicuro che mi faranno sentire una nullità. A distogliermi dai miei pensieri, fu Brandon, il quale mi disse:<<A cosa stai pensando?>> Staccandomi da lui, gli risposi:<<Al fatto che si sta facendo tardi. Mi accompagneresti a casa?>> Lui mi disse:<<Va bene ma, pensa a quello che ti ho detto. Non farti mai mettere i piedi addosso da nessuno e, soprattutto non mostrare mai le tue debolezze altrimenti, mio cugino e i suoi amici, non ci pensano due volte a massacrarti di insulti, va bene?>> Gli risposi:<<Proverò a fare come mi hai consigliato ma, ti assicuro che, anche facendo così, tuo cugino e i suoi amici, non perderanno tempo a prendermi in giro, a farmi sentire una nullità e, cercare di farmi commettere una stupidaggine. È già successo e, credimi, faranno di tutto per portarmi a rifarlo. Mi accompagneresti a casa, per favore?>> Lui mi disse:<<Certo, ora andiamo ma, ti prego, pensa a quello che ti ho detto. Non devi stare male per un cretino così>>. Gli dissi:<<Ci proverò. Ora andiamo>>. E, senza obiettare, andammo in macchina e mi riaccompagnò a casa.

Appena arrivato, spense  motore e, girandosi verso di me, disse:<<Sana e salva a casa. Grazie per la bella serata>>. Gli risposi:<<Grazie anche a te. Ora e meglio se rientro. Ciao, Brandon>>. Prima di uscire dall'auto, mi prese per mano e, disse:<<Ci sentiamo domani?>> Essendo che non volevo dargli false illusioni, gli risposi:<<Non lo so, Brandon. Ho bisogno di pensare. Ora scusami>>. E, senza aspettare una risposta, scesi dalla macchina e mi diressi a casa, alla velocità della luce. Tirai un respiro di sollievo quando chiusi la porta alle mie spalle, non perché mi sentissi a disagio con lui ma, non riuscivo più a reggere il suo sguardo. Andai a sciacquarmi in bagno e, dopo aver messo il pigiama, andai a mettermi al letto pensando all'inferno che avrei dovuto affrontare domani.

LEONARDO POV
Ero in macchina con Chiara da dieci minuti e stavo da Dio. Non mi ero mai sentito così con una donna. Evidentemente lei ha un potete dentro di me che non so nemmeno io come chiamarlo o descriverlo. Siccome dovevo farmi perdonare, decisi di portarla in un ristorante che dava sul Tamigi. Le sarebbe sicuramente piaciuto. Un tavolo, a lume di candela. Così, senza perdere altro tempo, cercai di raggiungere il ristorante nel minor tempo possibile.

Venti minuti dopo, essendo ormai arrivato, entrammo dentro. Aveva una vista sul Tamigi meravigliosa, i tavolo avevano tutti una candela sopra per rendere l'atmosfera meravigliosa e romantica ed erano di stile londinese, sulle sedie c'era un cuscino con sopra disegnata la bandiera londinese ma, quello che attirava di più le persone, era il pavimento. Sotto di noi, non c'era una pavimentazione normale, con moquette o altro. No! In quel ristorante, la pavimentazione era di vetro, si vedeva tutta la bellezza del Tamigi.

Un cameriere, vedendoci, disse:<<Excuse me, can i help you?>> Gli risposi:<<Yes, we need a table for two people and possibly a river view table>>. Il cameriere, controllando sul computer, disse:<<Just moment>> e, mentre lui continuava a guardare, notai che Chiara non era del tutto tranquilla. Dopo due minuti, il cameriere disse:<<If you'll follow me, i show you to your table>>. Una volta esserci seduti, Chiara disse:<<Bel modo di farti perdonare, complimenti. Sei sicuro che puoi permetterti tutto questo?>> Le risposi:<<Dimentichi che sono un calciatore. Prendi tutto quello che vuoi, senza esitare in nulla. Stai tranquilla>>. Avendola rassicurata, vidi che non era per niente tranquilla. Così, le dissi:<<Cos'hai? Sembri molto preoccupata>>. Lei mi rispose:<<Hai ragione. Sono terribilmente in ansia questa sera>>. Confuso, le dissi:<<E come mai? Non sei contenta di essere qui da sola con me? Guarda che se il ristorante non ti piace, andiamo via. Non ci sono problemi>>. Lei mi rispose:<<Non sono mai andata a cena fuori con un calciatore. Nella mia vita, non sono mai uscita con un personaggio famoso, una persona che sta sempre in mezzo alla gente. Solo per questo sono in ansia>>. Non sapendo cosa dirle, per non rovinarle la serata, intrecciai le nostre mani.

Avendo passato una bellissima serata con Chiara, dopo aver mangiato, essendo tardi, la riaccompagnai a casa. Fermi davanti casa sua, avendo parcheggiato e avendo spento il motore, le dissi:<<Grazie per la splendida serata>>. Mi rispose:<<Un ringraziamento speciale va anche a te. Mi hai portata nel ristorante più chic di Londra, hai deciso di pagare tu il conto e, per tutta la durata della serata, ti sei preso veramente cura di me, ed io ti ringrazio con tutto il mio cuore. Nessuno aveva mai fatto nulla per me>>. Le dissi:<<Oltre ad essere un calciatore, sono un gentiluomo. Non devi ringraziarmi, l'ho fatto con piacere>>. Lei mi rispose:<Posso ricambiare in qualche modo. Ti va?>> Annuì e, facendosi avanti verso di me, fece una cosa davvero inaspettata. Mi diede un bacio sulle labbra. Non ne ne stavo rendendo conto che quel bacio, mi stava piacendo. Vedendo che non mi ero staccato, lei approfondì di più il bacio, facendolo diventare molto più passionale.

Dopo avermi baciato, mi disse:<<Desideravo tantissimo farlo. E, se ancora non l'hai capito, te lo dico ora. Leo, mi piaci da morire. Non riesco a non pensarti. Sei nei miei pensieri tutti i santissimi giorni>>. A quelle parole, non sapevo cosa dirle. Mi aveva preso alla sprovvista. Essendo che non volevo che restasse delusa dalla mia reazione, iniziai a farfugliare qualcosa e lei, completamente delusa e triste, uscì dalla macchina e si barricò in casa. Dinanzi a quella scena, rimasi molto male. Avrei dovuto dirle qualcosa ma, ero bloccato. Le parole non mi uscivano ma, avrei trovato di sicuro una soluzione per farmi perdonare.

Allora cosa ne pensate del capitolo? Vi è piaciuto? Secondo voi cosa accadrà nel prossimo capitolo? La nostra Sophia dovrà affrontare di nuovo Lucas? Secondo voi ce la farà? E Leonardo riuscirà a farsi perdonare da Sophia? Non vi resta che attendere il prossimo capitolo!!! Un bacio a tutti!!! Ci tenevo a ringraziare due persone: una è EleonoraOrlandelli per i complimenti ricevuti nel capitolo precedente e l'altra è una persona molto molto importante per me gaia_boni lei mi aiuta moltissimo e ci tenevo a ringraziarla... Però per ringraziarla meglio vi invito ad andare a leggere la sua storia e, vi assicuro che non ve ne pentirete..!

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