Capitolo 30

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BRANDON POV

La stavo cercando disperatamente da più di un'ora, sembrava svanita nel nulla. Provai a chiamarla ma, non rispondeva alle mie chiamate e stavo iniziando a preoccuparmi. Lei sola, di notte, in una città molto grande. Pensavo a tutti i posti dove poteva essere andata a rifugiarsi ma, oltre casa sua, non mi veniva in mente nulla. Volevo trovarla anzi, dovevo assolutamente trovarla. Dopo quasi un'ora che la stavo cercando mi arrivò un messaggio. Parcheggiai immediatamente e guardai con ansia il telefono con la speranza che era Sophia ma, il mio umore tornò a terra quando lessi che il mittente era mia madre. Il messaggio diceva:

"Tesoro volevo solo avvisarti che quindici minuti fa, ho visto Sophia rientrare. È passata da queste parti per tornare indietro. Torna a casa tesoro. È notte fonda e poi non credo che, a quest'ora, la tua ragazza voglia avere una conversazione con te. Rimanda a domani"

Non sapevo perché stava continuando a rifiutare le mie chiamate ma, dovevo assolutamente chiarire con lei, per farlo però, avrei aspettato la mattina successiva.

SOPHIA POV

Non mi ero mai sentita più umiliata di così. Noncapivo perché ogni volta che mi sforzavo di essere felice, doveva sempreesserci qualcuno o qualcosa che doveva rovinarmi la serenità. Però, dovevoanche prendere una decisione molto importante ma, questa volta sarei statamolto decisa. Vagai senza meta per quelle che mi sembravano ore. Lucas nondoveva assolutamente permettersi di dire quelle cose visto che, a mio parere,era un evento morto e sepolto non appena lasciai la scuola. Mi fermai sotto unponte, trovai un sasso che fosse abbastanza "comodo" per ospitarmi e, una voltaseduta, iniziai a versare tutte le lacrime che avevo. 

Non sapevo cosa avevo fatto di male per meritarmi tutto quello che stavo vivendo. Il mio telefono iniziò a suonare. Brandon mi stava chiamando, voleva assicurarsi che stavo bene e che ero al sicuro ma, come potevo ritrovare di nuovo la stabilità dopo quella sera? Non risposi a nessuna delle quindici chiamate che mi fece. In quel momento volevo solo piangere e dimenticarmi tutto.

Tre mesi dopo

 BRANDON POV

 <<Lepadelle mi servono pulite. Sono stato chiaro?>> Gli risposi:<<Vabene, ho capito>>. Fare il lavapiatti era davvero faticoso ma, almeno miaiutava a non pensare. Finito il mio turno, entrai in macchina e me ne tornai acasa. Appena entrai, mia madre, dopo avermi dato dei baci sulla guancia, midisse:<<Bentornato amore mio, com'è andata?>> Lerisposi:<<Ciao mamma, è andata bene. A te la giornata com'èandata?>> Lei mi disse:<<Bene, tesoro. Oggi ho preso un po' di tècon delle amiche e poi ...>>. Le risposi:<<E poi?>> Midisse:<<Oggi ho visto la mamma di Sophia.   Abbiamo preso un po' di tè insieme>>. 

A sentire quel nome, restai un po' sorpreso. Non sento Sophia da tre mesi. Credevo di aver archiviato quel problema quando lei ha deciso di andarsene ma, a quanto pare, era solo apparenza perché appena sento il suo nome, mi sento come se un fulmine mi colpisse a ciel sereno. Così, le risposi:<<Ah, vi siete divertite?>> Mi disse:<<Si, abbastanza>>. Così, le risposi:<<Va bene, se non ti dispiace vado in camera mia a rilassarmi un pò. A domani mamma>>. E, dopo averla salutata, andai in camera mia e, dopo aver fatto una doccia, mi misi al letto con la speranza che tutti i brutti pensieri che avevo, sparissero durante la notte.

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