I'm coming for you, Darling

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Era passata una settimana da quando ero riuscita a fuggire dal Mount Massive.

Io, Leon e Mike stavamo cercando di tornare alle comuni abitudini, nonostante le nostre menti non smettessero di ricordare quegli orribili momenti ogni minuto.

O meglio, la mia mente.

Probabilmente Leon non ci faceva neanche più caso ormai, ma io sì. Troppa anzi.

Ma non erano gli orrori del manicomio che mi tornavano in mente.

Sempre più frequenti, infatti, erano i pazienti che avevano ricevuto abusi durante l'infanzia, e questo faceva sì che mi ricordassi di lui sempre più spesso.

A volte, mentre li ascoltavo parlare, guardavo fuori dalla finestra il paesaggio che mi appariva davanti: le Lake Country.

Lì, da qualche parte in quelle montagne, c'era lui, solo e abbandonato a se stesso

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Lì, da qualche parte in quelle montagne, c'era lui, solo e abbandonato a se stesso.

A volte avrei voluto prendere la macchina e andare da lui, così senza avvisare nessuno.

Ma era una pazzia.

E poi perché avrei dovuto farlo? Io dovevo dimenticarlo, perché lui non era niente per me.

Niente…

Sentii bussare alla porta.

“Buongiorno, Dottoressa" entrò Leon sorridendo.

Ero tornata a lavorare con lui e a volte veniva a farmi visita in ospedale.

“Ei Leon!” lo salutai, risultando però poco allegra poichè ancora assorta nei miei pensieri.

“Procede bene il lavoro?” domandò.

“Come sempre.” risposi tornado a guardare dalla finestra.

“Devi dimenticarlo, il Mount Massive.” disse poi avvicinandosi a me dopo aver esitato qualche secondo.

Tacqui. Non era il manicomio che dovevo dimenticare.

“Va tutto bene?”

“Si.”

Inutile tentare di spiegargli qualcosa che non stavo capendo nemmeno io.

“Eppure quando ti ho trovata in quella stanza, per me non eri lì per caso, non è così?”

“Sempre che mi sottovaluti.”

“L'ho mai fatto?” poi poggiò la mano sulla mia guancia, spostandola verso di lui, costringendomi a guardarlo “cos'è successo davvero, Hope?”

Scostai il capo, andandomi a sedere nel divanetto.

Scostai il capo, andandomi a sedere nel divanetto

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