Revenge

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*Eddie's pov*

Tutto andava secondo i piani, nonostante fosse stato struggente per me vederla trascinare via da quel porco schifoso.

Potrebbe sembrare assurdo, lo so, ma mi bolliva il sangue al pensiero che lei venisse toccata da qualcun altro che non fossi io.

Specialmente da Trager.

Anche se lei credeva che io l'avessi fatto apposta a portarla da lui, presto avrebbe cambiato idea.

Eppure, la fortuna aveva giocato proprio a mio favore, anche se avrei voluto medicare Hope in tempo per permettere di muoversi meglio durante la fuga da quel pezzo di merda.

La mia idea era che Hope facesse semplicemente da esca per potermi permettere di ucciderlo, anche se so che probabilmente non sarebbe stato facile convincerla.

Ma per quanto mi facesse bestemmiare di brutto l'idea che quel coglione potesse sfiorarla anche un minimo, questa era l'unica soluzione per farlo fuori una volta per tutte.

Hope si era dimostrata una brava combattente, e sicuramente sarebbe riuscita a liberarsi dalle sue grinfie in qualche modo, pur con una caviglia slogata.

Di conseguenza, lui avrebbe iniziato ad inseguirla per riprendersela e a quel punto sarei entrato in scena io, uccidendolo alla sprovvista.

Ma non avrei voluto che avvenisse così all'improvviso.

Stavo solo andando a medicarla, e mi spunta davanti quel testa di cazzo.

Che altra scelta avevo?

Era la mia occasione, pur deludendo Hope.

Però ripensandoci, forse essendo tutto naturale sarebbe stato meglio.

Ma dovevo fare in fretta, ogni minuto era prezioso affinché il mio piano andasse a buon fine e, soprattutto, per la vita di Hope.

In ogni caso, non potevo permettere che quel porco le facesse anche un solo graffio.

Imboccai una delle uscite che portavano al giardino, per poter raggiungere l'ala opposta in cui stava la stanza di Trager.

Ma dei rumori sospetti attirarono la mia attenzione.

Dei passi si avvicinavano lentamente a me, accompagnati da un brusio di voci.

Non erano Varianti.

Mi nascosi dietro un cespuglio, e finalmente alcuni uomini con indosso delle divise e in mano armi di vario tipo passarono davanti a me.

Agenti della SWAT? Al Mount Massive?

Erano almeno una decina, se non di più.

Alcuni di essi sfondarono la porta d'ingresso ed entrarono.

Potei sentire altri spari.

Tremai. Forse stavano uccidendo alcuni Varianti.

Uscii rapidamente dal cespuglio, quando la frase di uno di quegli stronzi mi fece capire di essere nella merda.

“In giardino, ce n'è un altro!”

Cazzo.

Abbassai il capo evitando che la pallottola mi perforasse la nuca, e iniziai a correre.

Fortunatamente conoscevo Mount Massive meglio del palmo della mia mano e riuscii a seminarli.

Fortunatamente conoscevo Mount Massive meglio del palmo della mia mano e riuscii a seminarli

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Ma ammetto che mi terrorizzasse l'idea che uccidessero i pazienti.

E se avessero scambiato Hope per una Variante?

Proprio per questo non potevo perdere tempo.

Attraversai velocemente i corridoi che portavano nell'ala in cui solitamente lavorava Trager per i suoi “interventi”.

Ma eccoli li, altri agenti.

Fortunatamente scovai una conduttura d'aria che mi permise di seminarli raggiungendo comunque il mio obbiettivo.

Stranamente, questa volta la fortuna era stata dalla mia parte.

Uscii dalla conduttura e sentii l'urlo più fastidioso che qualcuno potesse mai sentire.

Era di quel verme di Trager.

Probabilmente Hope gliene aveva combinata una e ora il dottorino stava bestemmiando di brutto.

Seguii le voci finché non raggiunsi una stanza buia e sporca, nella quale trovai le due persone che stavo cercando, una delle quali fortunatamente sana e salva ma quasi nelle grinfie di quel mostro.

E senza pensarci due volte, mi armai del mio coltello e parlai.

Outlast: we will be beautiful, darling. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora