Doctor Wernicke

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“Non muovere un muscolo…” mi sussurrò Eddie.

Ubbidii.

Quell'essere iniziò a scaraventare Walker nei muri con una forza sovrumana, finché non riuscì a farlo passare in un condotto d'aria riducendolo in pezzi, per poi sparire.

Quell'essere iniziò a scaraventare Walker nei muri con una forza sovrumana, finché non riuscì a farlo passare in un condotto d'aria riducendolo in pezzi, per poi sparire

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Non avevo visto niente di simile prima.

Sapevo delle mutazioni dei pazienti a causa degli esperimenti che li avevano resi molto più forti e potenti di chiunque altro, ma per me questo superava di gran lunga perfino la forza che avrebbero avuto tutti i Varianti messi insieme.

Eddie ne sembrava terrorizzato.

Forse la buona azione che aveva appena fatto quell'essere non doveva essere presa troppo sul serio.

Magari sarebbe tornato nuovamente per ucciderci.

O era semplicemente lo spirito di qualche paziente che cercava di aiutarci.

Ma ne dubitavo.

Nessuno a Mount Massive si era rivelato troppo amichevole, eccetto Eddie e Mike. Nemmeno i dottori stessi. Figuriamoci se lo fossero stati i fantasmi.

Mi alzai lentamente tenendomi al muro, sentendo poi Eddie avvicinarsi a me, per chiedermi se stessi bene.

“Sono viva, è già tanto.” risposi ironicamente.

Mi abbracciò.

“Non avresti dovuto cacciarti in questo casino.” sussurrò.

Nonostante avessi tutte le ossa doloranti, non avrei mai potuto rinunciare ad un suo abbraccio.

L'unico posto in cui sia io che lui ci sentivamo protetti.

“Eddie, io andrei anche all'inferno per te.”

“Ci sei già.” mi fece notare guardandosi intorno.

“Mi chiedo quando riusciremo ad uscire di qui…” sospirai.

“Mai.” rispose una voce dal corridoio.

Entrambi ci guardammo increduli, per poi iniziare ad avanzare, tra sangue e corpi umani fatti a pezzi sparsi qua e là per il pavimento.

Arrivammo davanti la porta di una stanza, dentro la quale vi era una piccola camera di plastica e vetro.

Lì dentro risiedeva un uomo evidentemente malato seduto su una sedia a rotelle.

Lì dentro risiedeva un uomo evidentemente malato seduto su una sedia a rotelle

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“Dottor Wernicke?”

Eddie sembrava sbalordito.

“Si lo so, lo so…dovrei essere morto.” parlò “Sono un vecchio decrepito, ma in qualche modo sono l'unico sopravvissuto. E tutto grazie a Billy. Si prende cura di me.”

Eddie ascoltava in silenzio. Dopo una breve pausa, l'uomo parlò di nuovo.

“Ha rimosso il cancro dal mio stomaco. Mi ha sistemato gli occhi. Forse crede che io sia suo padre. In ogni caso quel povero demente mi vuole bene. Ma è stata una follia e un errore pensare di poter controllare il processo. Di poter usare dei pazzi per creare qualcosa di così potente. Ma non sono riuscito a frenare la mia curiosità. Sono umano. Ho dovuto aprire il vaso di pandora. Sapevo che ci avrebbe distrutti tutti. Ma non ho resistito.”

Quindi era stato lui l'artefice di quella carneficina? Lui aveva ideato il progetto Walrider.

Ma perchè?

“Devi fermarlo. Devi uccidere Billy.” continuò rivolgendosi ad Eddie “Staccagli il supporto vitale, l'anestesia. Devi ucciderlo. Finché sarà vivo nessuno potrà mai uscire di qui.” concluse.

Eddie uscì dalla stanza pensieroso, e io ancora più confusa.

“Vuoi spiegarmi che cosa sta succedendo? Chi è Billy?”

Sospirò.

“Billy è ‘l'ospite’ del Walrider, cioè quel mucchio di ossa rotte che ha ucciso quel bestione di Walker poco fa.”

“Ospite? Che significa?”

“Il Progetto Walrider consisteva nel creare qualcosa di incredibilmente potente, credo per scopi bellici. Venne creato quella specie di spettro fatto appunto di nanomolecole. Ma per compiere il suo lavoro a dovere aveva bisogno di un ospite, un corpo in cui risiedere, perchè di certo non si poteva mandare uno spettro a combattere. Suppongo sia questo il motivo di tutti quegli esperimenti. Cercavano un corpo che fosse degno di essere ospitato dal Walrider. E ahimè scelsero Billy, che da quel giorno è anche in grado di controllare il Walrider dal suo Motore Morfogenico.”

Finalmente tutto stava iniziando ad avere un senso.

“Quindi se facciamo come ha detto Wernicke…può darsi che il Walrider morirà?”

“Non lo so…”

“Io direi di provarci. Se c'è un modo per poter finalmente uscire di qui perché non farlo?”

“Perchè non sappiamo nemmeno cosa ci attende.”

“Hai un'altra opzione?”

Mi osservò tacendo. Poi si avviò verso il laboratorio e io lo seguii.

Ci ritrovammo all'interno di un'ampia sala di controllo, e lì, dentro una delle tante sfere di vetro, con dei tubi dentro il suo corpo, c'era Billy

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Ci ritrovammo all'interno di un'ampia sala di controllo, e lì, dentro una delle tante sfere di vetro, con dei tubi dentro il suo corpo, c'era Billy.

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