Capitolo 5

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Ancora non credo alle mie orecchie. Quello che ho sentito non può assolutamente essere vero. Prima che qualcuno dei due possa dire qualcosa corro il più veloce possibile alla ricerca di una via d'uscita o una classe dove chiudermi fino alla fine delle lezioni. Entro nella classe di spagnolo, che, dalle serrande abbassate mi fa pensare che non ci sia lezione e chiudo velocemente la porta. Mi giro e mi appoggio con la schiena alla porta, giusto un sostegno in più per tenerla chiusa. Tiro un respiro di sollievo e riapro lentamente gli occhi quando vedo David davanti a me.
COME HA FATTO
Apro di corsa di nuovo la porta, la spalanco e mi ritrovo Raphael davanti. Mi sento male so che sto per svenire.

Mi ritrovo sdraiata probabilmente sulla cattedra. Apro lentamente gli occhi e gli sento parlare tra di loro.
-Menomale doveva essere diversa da una semplice mondana. Chi è quello che alla vista di un angelo come me sviene?- afferma Raphael.
-Tu non dovresti neanche parlare. Sei un angelo! Dio non ti permetterebbe mai certi piaceri!- lo rimprovera David.
-Pensi sia morta?- chiede Raphael con il tono di un bimbo curioso.
-Perché dovrebbe!- urla David -per essere un angelo sei veramente imbecille!-
Apro gli occhi tutti di scatto, la luce di una lampada è puntata sul mio viso e subito mi pento di essere stata così affrettata. Davanti a me si piazzano davanti i volti di David e Raphael. Sembrano avere uno sguardo preoccupato. Separo le due teste con un gesto netto e veloce e scendo velocemente dalla cattedra.
-Devo parlare con Loren!- esclamo senza neanche pensare a quello che sto dicendo.
I due si guardano a vicenda. -Conosce Loren?- sussurra Raphael a David.
-Si la conosco, e voi due? Cioè voi cosa siete ditemi che sto sognando che è uno di quei mie incubi che sogno ogni notte vi prego!- sono disperata, lo sento dal mio tono di voce involontario.
-Di quali incubi parla?- Raphael sposta più volte lo sguardo da me a David.
-Di questo volevo parlarti.- gli risponde David in tono orgoglioso.
-EEH scusate io sono qua, non parlate di me come se non esistessi!- mi sto iniziando veramente ad arrabbiare.
Raphael mi si avvicina, mi poggia una mano sul viso e sento un brivido freddo su tutto il corpo -Ho bisogno di sapere di quali incubi stai parlando.-
Lo guardo negli occhi, vedo il suo bisogno di sapere insoddisfatto, vuole sempre di più, ed anche io voglio di più, voglio sapere che cosa sta succedendo.
-Come posso fidarmi di voi?- chiedo anche se sento un senso di pentimento per averglielo chiesto.
Raphael si volta a guardare David che gli fa cenno di sì con la testa. Raphael mi guarda di nuovo mi prende per la mano e mi trascina fuori dalla scuola mentre David entra in una classe di matematica. Entriamo nello stesso bosco dove ho trovato Loren piena di sangue. Mi ferma in un punto e si mette davanti a me con 4 o 5 metri distanza. Nel frattempo dietro di me spunta David con Loren che mi fissano quasi insicuri per quello che sta per succedere.
Raphael abbassa lo sguardo, incrocia le braccia sul suo petto e con un colpo secco le allarga aprendo all'unisono due enormi e nere ali.
Che cosa sto guardando? Sono la cosa più bella di questo mondo!
Raphael sposta lo sguardo dal cielo verso di me. Sono sbalordita. Rimango senza parole. Le sue ali si chiudono e si aprono. È come se fossero una parte di lui. Un pò come un braccio o una gamba. Faccio un passo in avanti chiedendogli con lo sguardo di potermi avvicinare a toccarle. Lui mi sporge la mano e io mi avvicino di più afferrandola. Poggio lentamente l'altra mano sull'incurvatura delle ali facendo sobbalzare Raphael che ripiega le ali dietro di sé.
-Scusa ti ho fatto male?- gli chiedo fissando il suo meraviglioso profilo. Lui si volta verso di me -No... E che... Mai nessuno mi ha toccato le ali.-
Come può essere che mai nessuno abbia voluto toccare questa meraviglia?
David fa un colpo di tosse e tutti e due ci voltiamo a guardare lui e Loren.
-Voglio sapere cosa sei tu.-  dico camminando verso Loren.
Lei mi guarda e mi fa un sorriso che le cambia tutta l'espressione. I suoi denti si sono affilati e la sua bocca allargata, sulle guance sono apparse delle lentiggini e i suoi occhi sono diventati di un giallo quasi oro.
È un lupo mannaro! Faccio un passo indietro cercando di allontanarmi senza dare toppo nell'occhio.
-Non ti farò del male.- mi rassicura.
Faccio un piccolo sorriso e poi guardo David. Chi è lui veramente? Mi avvicino a lui, credo di sapere cosa sia, ma voglio esserne certa. Prendo un pezzo di carta da terra, la scuola non da molta importanza alla pulizia nei boschi,tanto nessuno la vede, e mi faccio un taglietto abbastanza profondo da far uscire del sangue nel polso. Avvicino la mia mano sulla sua guancia e lui sposta subito lo sguardo.
-Ho bisogno di vederti.- lo supplico.
Si gira lentamente. Ha le pupille dilatate e gli occhi rossi, la sua pelle è diventata bianca come il latte e le labbra secche. Allo sguardo rabbrividisco, la paura e l'adrenalina mi hanno invaso il corpo. Corro fuori prima che gli altri mi possano fermare.
-AIUTO AIUTO AIUTO!!!- nessuno mi sente, nessuno mi calcola. Il mio incubo. Era vero allora. Salgo in macchina, metto in moto e corro a casa.
Faccio tutta la strada senza rispettare gli stop e i semafori. Arrivo a casa parcheggio velocemente. Scendo dalla macchina e corro in casa. Chiudo tutte le porte a chiave e metto il blocco a ogni finestra. Quando finalmente riesco a respirare sento un rumore in camera mia.
-Nina, Carlos?- afferro un porta candele antico e salgo lentamente le scale. -Nina?- ripeto di nuovo.
Apro lentamente la porta, le tre figure si girano di scatto . -Ciao Cassie.- fa David.
-AAAAAAAAAAH- inizio a gridare come una pazza e corro in cucina a prendere il crocifisso. David scende come un fulmine le scale.
-Stai lontano da me!- gli grido puntandogli il crocifisso. Lui inizia a dimenarsi e a urlare in modo straziante. Dietro di lui spuntano Raphael e Loren.
-Smettila David. Non fa più ridere dopo un pò- gli dice Raphael sorpassandolo e come se nulla fosse David torna composto con il sorriso sulle labbra. -A me piace la loro reazione.- dice David sorridendo.
Sono scioccata e immobilizzata. Loren mi si avvicina -Noi non vogliamo farti del male.-.
All'improvviso la porta di ingresso viene spinta con una forza indescrivibile contro la parete rompendola.
-Ma loro si.- continua David spingendomi dietro di lui.

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