Capitolo 4

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Cos'ha appena detto? Sono bellissima? Se non mi prende ora rischio di annegare sott'acqua!
Il cuore mi accelerò tutto d'un colpo, le gambe mi iniziarono a cedere e affondai sott'acqua. Raphael si tuffo, mi prese per i fianchi e mi sollevo. Mai nessuno mi aveva detto una cosa così bella, ma allo stesso tempo così stupida per avere una reazione così. Appena tornammo a galla mi prese con un braccio per le gambe e l'altro nella schiena, mi aiuto a sedere sul bordo della piscina e dopo si sollevò lui con quelle braccia così muscolose  accanto a me.
-Stai bene?- mi chiese porgendomi la sua maglietta per asciugarmi il viso.
-Io... Si grazie...- ditemi che non ho fatto veramente una brutta figura del genere.
-Mi ero spaventato.- mi disse avvicinandosi un pò di più a me con il viso.
-Io sto bene grazie.- il suo volto si avvicinava sempre di più al mio, riuscivo a sentire il suo respiro accelerare, il suo profumo mischiato al cloro dell piscina era diventato una droga. I nostri nasi si sfiorarono quando una voce familiare interruppe il momento perfetto.
-Cassie- era David, mi voltai di scatto colpendo per sbaglio Raphael in faccia con una mano mentre mi alzavo. David saettò il suo sguardo verso il ragazzo seduto a torso nudo accanto a me -Raphael.- disse in tono secco. Aspetta loro si conoscono?! Come?!
-Vi conoscete?!-esclamo incredula. Raphael si alza in piedi. -Si. Storia lunga...-
-Molto lunga.- lo interrompe David.
-Io credo di non capire.- sono così confusa.
-Non devi capire niente Cassie, noi ora ce ne andiamo.- David ha uno sguardo sin troppo protettivo. Cosa mi nascondono?
-Io voglio sapere che succede qua.- dico guardando dritto negli occhi David. Mi sta mentendo glielo leggo in faccia, lo conosco così bene.
-Noi ce ne andiamo!- conclude David porgendomi le scarpe e passandomi la sua felpa per coprirmi.
Iniziamo ad andarcene verso l'uscita quando Raphael grida:- Non hai il diritto di scegliere per lei!-
Scegliere cosa?
David torna indietro da Raphael sussurrandogli qualcosa all'orecchio del tipo 'ti sto salvando la vita' o cose simili. Non ho capito bene. Alla mia testa si sono aggiunti altri pensieri del tipo come si conoscono tra di loro e chi è realmente Raphael.
Durante il tragitto di ritorno rimango in silenzio tutto il tempo, arrivati a casa saluto velocemente David e vado in bagno a farmi una doccia e poi a letto. Non voglio fare domande. Ne riparlerò domani con calma. Oggi non è andata così bene come speravo.

Quella rosa bianca ferma , mi porgo a prenderla. Dalla sala messa sotto sopra mi trovo in un lungo corridoio. Una voce mi urla di scappare. Corro più veloce che posso, inciampo, ma non mi fermo, mi blocco alla fine del corridoio davanti a uno specchio. Perché sono vestita così, che cosa mi sta succedendo. David è dietro di me, dalla sua bocca colano gocce di sangue, sorride in modo perfido... i suoi denti! I suoi canini sono così affilati! Corri non ti deve prendere! Mi urla qualcuno da qualche parte. Corro, inciampo, cado, mi rialzo, di nuovo corro, inciampo, cado, mi rialzo all'infinito finché corro, inciampo, cado, mi volto, David è sopra di me con la bocca aperta e i denti pieni di sangue...

Mi alzo di scatto dal letto, sono tutta sudata, mi sento gli occhi gonfi e pieni di lacrime.
Scendo a prendere da bere quando la finestra della cucina sbatte di colpo. 'Come ha fatto ad aprirsi?' vado per chiuderla quando nel riflesso del vetro spunta una figura dietro di me. Mi giro di scatto. Non c'è nessuno. Ho bisogno seriamente di dormire di più. Questi incubi non mi danno più tregua.

La mattina mi alzo con la sveglia e non con Carlos che mi chiama dal piano di sotto. Muoio dal sonno. I miei occhi sono grandi e rossi e ho delle occhiaie enormi. Scendo in cucina giusto per dare il buongiorno e bere un sorso di caffè. Nina mi guarda, ha capito che non ho dormito.
-Cassie, tesoro, stai bene?-
-Si Nina grazie, ho solo dormito meno del solito.- cerco di interrompere subito la discussione.
-Vorrei chiederti una cosa...- ecco le domande da mamma responsabile -io cercherò di essere il più diretta possibile... Sei gay?-
-COSA?!- Dimmi che non me l'ha veramente chiesto -cosa te lo fa pensare?-
-Ieri sera eri con una donna e aveva solo un asciugamano addosso- sta entrando in crisi.
-Noo... Io... Nooo... Non sono gay!- mi sento veramente in imbarazzo, capisco che il momento non era dei migliori ma non posso credere che sia arrivata a queste conclusioni.
Corro di sopra, mi vesto come al solito di nero e corro in macchina. Ma mentre sto per aprire lo sportello vedo una striscia di sangue vicino al finestrino e mi torna in mente quella messa in scena di Loren e i suoi amichetti. Pulisco velocemente con una salviettina e vado a scuola. All'ingresso non c'è David come sempre. Decido di parcheggiare dalla parte opposta degli alberi. Voglio evitare altri problemi. Entro a scuola, in macchina mi ero già preparata mentalmente agli insulti e alle risate alle mie spalle, ma nessuno sembra degnarmi di uno sguardo. Poso i libri nell'armadietto per fare il cambio con quelli delle lezioni di oggi quando sento due voci maschili parlare.
-Devi starle lontano.- dice uno
-Anche tu, ti stai cacciando in grossi guai soprattutto che è una mondana e non una di noi.- RAPHAEL... È la voce di Raphael. Cosa significa mondana? E in che senso non è una di noi?
-Dammi tempo, lei è molto meglio di noi e può aiutarci.- e questo è David!
-Aiutare chi? Te? L'unico aiuto che si può dare a un vampiro e con del sangue. Vuoi sangue fresco no?-
Cosa diavolo sta succedendo ditemi che non è vero... Che non sto sentendo veramente queste cose...
Indietreggio lentamente e spaventata quando sbatto contro il professore di musica che fa cadere i triangoli creando un rimbombo fastidioso lungo tutto il corridoio.
David e Raphael escono velocemente dalla classe. Mi guardano con occhi spalancati. E se Loren avesse ragione... Loro sanno che io so... E ora non sarà nulla più lo stesso.

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