Capitolo 18

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Il rientro a scuola è stato meno brusco di quello che pensassi, anzi, molti mi continuano a guardare, squadrandomi dalla testa ai piedi, da chi è invidioso come le solite ochette della scuola a chi devo sollevare la bocca per non sbavare. Non pensavo che i cambiamenti simili portassero tanti pretendenti. Forse sono questi pantaloni bordeaux attillati con l'aggiunta di un tacco 12 a farmi ingrandire il sedere, oppure questa maglietta color perla sempre aderente con uno scollo a V che fa risaltare fin troppo il senò. Non lo so, fatto sta che stranamente mi piace camminare in mezzo ai corridoi e vedere le persone che si girano a guardarmi e sentire in sottofondo commenti come "è molto più bella!" oppure "chi è questa divinità". Scoppio a ridere a ogni cavolata che dicono.
- Cassie!- mi chiamano da dietro.
-Loren!- oh mio dio! Non credo che sia veramente qua dopo quello che è successo ieri. Le corro incontro a braccia aperte e l'abbraccio. -Come stai?- cerco di evitare di toccare la ferita.
-Bene grazie- sorride - non solo i vampiri guariscono in fretta- mi sussurra sempre sorridendo. -È bello rivederti, così... Cambiata.-.
Camminiamo verso gli armadietti. -Grazie, non ne ero neanche convinta di questo cambiamento, ma sai cosa? Mi piace!- mi sistemo la borsa a tracolla.
-Posso sapere che è successo quando sono... Diciamo... Morta?- scoppia a ridere e io cerco di seguirla. In realtà non riesco a trovare un senso sarcastico nel suo tono, né nel modo con cui ha detto la frase.
-Niente di che. Solo che sono uscita finalmente.-
-Uscita in quel senso?- mi guarda con la bocca spalancata.
-Si.- rispondo a denti stretti.
-OH MIO DIO!- grida come una fan ad un concerto. Tutti si girano e io distolgo lo sguardo per non diventare dello stesso colore dei miei pantaloni. -Ma com'è successo?- continua.
-Non lo so! È uscito e basta.- mi sento orgogliosa di me. Ho finalmente scoperto chi sono e non dovrò nasconderlo alla mia nuova migliore amica. Un problema in meno nella lista di mille problemi da risolvere. Ci fermiamo davanti all''armadietto.
-Tua madre ha sospettato qualcosa?- mi chiede prima di cambiare i suoi libri per le lezioni di oggi.
-Credo di no. Ma sa che nascondo qualcosa.- vengo interrotta.
-Che cosa nasconde una bella ragazza come te?-. È Jackson. Il capitano della squadra di rugby e il più "popolare" della scuola dopo David. -Non credo interessi a uno come te.- chiudo l'armadietto e prendo Loren dal braccio per farla camminare. Lui ci corre dietro e si piazza davanti a noi. -Ti va di uscire?- che faccia tosta. Era il primo a prendermi per il culo per il mio 'strano' stile e ora mi chiede di uscire. Ma che piacere. Chissà che ne penserà la sua ragazza. -Non posso.- lo sorpasso. -Non puoi o non vuoi?- continua a camminare vicino a noi. Mi fermo di botto. Devo essere sincera o queste serpi non me le toglierò mai più. -Senti Jackson. Fino a una settimana fa mi prendevi per il culo per il mio modo di vestire, perciò risparmiati la sceneggiata da ragazzo sentimentale con i sensi di colpa. Già ti ho risposto. Non posso.- e me ne vado senza dare il tempo di rispondere.
-Non sei stata crudele?- mi chiede Loren. Quanto è buona!
-No.- rispondo poco convinta.

Le ore a scuola passano più lente delle altre volte, guardo ogni minuto l'orologio che non sembra mai muoversi finché non suona la pausa pranzo. -Devo andare in bagno prima, ti raggiungo.- gli dico a David mentre usciamo dall'aula di biologia.
Vado in bagno e come al solito è occupato da qualche ragazza che si deve fare bella per la pausa per mangiare. Un rossetto color rosso sangue che si sta mettendo una ragazza colpisce la mia attenzione.

Corpi distesi a terra, privi di vita. Solo una donna è in ginocchio che sta mangiando qualcosa. Un cuore. È Eleonor e quello è Raphael! E nell'altra mano ha una coppa. Lacera la carne del cuore con i denti e rovescia tutto il sangue nella coppa.

Merda! Corro aprendo la prima porta libera che trovo e vomito nel WC. Non pensavo queste visioni potessero essere così realistiche. Mi sento male e mi gira la testa. -Qualcuno sta male?- ci manca solo lei... La ragazza di Jackson. -Vuoi una mano?- fa un sorriso maligno. -Non ne ho bisogno.- mi alzo e vado a sciacquarmi nel lavandino la bocca. -Sicura? Io credo di si.-. Due ragazze mi afferrano le braccia e la ragazza di Jackson mi prende per i capelli. -Aaaaaaaah!!!- inizio a gridare. Ma che sto facendo. Ho passato la mia infanzia dentro una scuola di Ju-Jitsu e non provo neanche a difendermi. Scatto le braccia in avanti per liberarmi, ma i capelli me li tiene ancora quella vipera. Le tiro un pugno nell'addome e quando le altre si avvicinano tiro un calcio in faccia a una e una manata all'altra. Ritrovandole tutte e tre a terra che piagnucolano. -Scusate.- le guardo un'altra volta e me ne vado. Non ho tempo per loro, chissà cosa diranno alla preside. Devo concentrarmi su un problema più grande. La visione.
Corro verso il giardino della scuola dove trovo David seduto con alcuni ragazzi del corso di biologia. Lo prendo per un braccio evitando gli sguardi 'maliziosi' dei ragazzi. Lo tiro verso una zona isolata del giardino. -Cassie? Che succede?-
Solo ora capisco che quella visione vuole dirmi qualcosa e chi meglio di David può spiegarmi cosa sia, non posso far fare la fine dei miei genitori a Raphael. Non gli ho potuti salvare, ma devi riuscirci con lui. Mi decido a parlare: -Abbiamo un problema.-.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 25, 2017 ⏰

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