Capitolo 17

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Fratello? Raphael ha appena chiamato Ryan fratello? Raphael si pulisce dai pezzi di vetro frantumati che gli sono rimasto addosso. -Che cosa vuoi?!- gli grida Ryan irritato.
-Che te ne vai!- dalla mano di Raphael appare una lunga spada che brilla di una luce bianca. La stessa che avevo visto la prima volta quando si era scontrato contro le streghe.
-Uuuh qualcuno è geloso? Vedi che l'ho conosciuta prima io di te.- ora nella mano di Ryan è apparsa una grande spada, ma illuminata da una luce nera.
-E che cosa cambia? Facciamo a gara a chi l'ha per prima...- continua Raphael, ma gli interrompo subito. Perché continuano a parlare di me come se non fossi presente. -Smettetela! Io sono qua!- si girano a guardarmi. -Ryan! Fammi uscire da questo "cerchio"- ma fa come se non mi avesse sentito e sfodera la sua spada contro Raphael che si difende alzando altrentanto la spada. -Fermi!- grido. Non mi sentono. È veramente come se non fossi qua. Dalla finestra salta dentro la cucina un lupo. Loren! Che si scaraventa con il muso aperto verso Ryan. David entra velocissimo e prova a liberarmi da questo cerchio di candele ma senza risultato. Dietro di noi intanto Loren, Raphael e Ryan continuano a scontrarsi. Ryan ha tirato un pugno sul muso di Loren e ha colpito la spalla di Raphael con la spada. Per essere uno solo è veramente forte. Raphael gli salta dietro e gli bocca una mano mentre con l'altra è impegnato a tenere a bada Loren, ma come se niente fosse lancia Raphael dall'altra parte della stanza rompendo un muro. Ora si concentra su Loren che lo ha buttato a terra e si trova sopra di lui con i denti affilati. Prova a divincolarsi e cerca di raggiungere qualcosa. La spada!
-David!- gli grido indicando Loren e Ryan. Ma non fa in tempo che Loren si trova una spada conficcata nel fianco e cade su un lato. Ritorna alla normalità perde il pelo e torna ad avere sembianze umane. È nuda e accovacciata vicino alla spada ricoperta di sangue.
-Sei un mostro!- gli grido tentando di trovare una via d'uscita da questo inferno. David e inginocchiato a terra accanto a Loren. Alza lo sguardo lentamente mentre tiene premuto il taglio sul fianco della lupa. -Come hai osato!- scandisce le parole a voce alta e molto lentamente. Si solleva in piedi, ha le mani ricoperte di sangue. Si lancia su Ryan che lo evita con uno spostamento veloce. Nel frattempo provo a spegnere le candele, ma più le provo a spegnere più loro aumentano la fiamma. Ryan prende David per il collo e lo solleva senza alcuna fatica. Negli occhi ha la rabbia e la furia. -Addio amico vampiro.- gli dice guardandomi. So che era rivolto a me. Voleva che io lo dicessi a lui. Come può fare una cosa del genere dopo quello che eravamo da piccoli, la nostra amicizia era inseparabile e ora è qui davanti a me che uccide ogni persona a cui tengo. Il sangue mi ribolle. Sento le vene pulsare su tutto il mio corpo. La mia mente sta per esplodere, mi passano immagini di scritte, di carte e di libri che non ho mai visto prima.

RAPHAEL:
Mi sollevo da terra. Un pezzo di mattone rotto mi si è conficcato nella gamba e fa un male pazzesco. Cerco di camminare e arrivo fino alla cucina. Ryan tiene per il collo David. Devo salvarlo! Mi tolgo, cercando di trattenere il dolore, il mattone. Sto per correre a salvare David quando sento un grido. Cassie! È buttata a terra. Si tiene le mani nei capelli e gli strattona con violenza. Ora si è alzata in piedi. Ryan ha lasciato la presa del collo di David e guarda Cassie che ha la testa bassa con i capelli davanti. Le sue braccia sono lungo i fianchi e le mani sono leggermente alzate. Dal polso si vedono le vene che pulsano e dalle mani iniziano ad uscire delle sorti di vapori della stessa luce del sole. Impossibili da guardare. Alza la testa all'improvviso seguita dalle braccia. Dalle mani alle spalle le vene si colorano di un bianco accesso, quasi fosforescente e gli occhi sono diventati tutti neri. Non ha nemmeno la pupilla. Solo neri e basta. Si sta sollevando da terra, quasi volando.
-Allontanati da David.- i capelli le volano come in assenza di gravità e il vapore che esce dalle mani è sempre più intenso. -Finalmente sei uscita!- Ryan si inginocchia poggiando i gomiti a terra e abbassando la testa. In lontananza sento le sirene della polizia. Merda. Prima che possa correre da Cassie, lei apre le mani e in tutta la stanza brilla una luce che fa bruciare gli occhi, così potente che mi costringe a chiuderli.
Apro gli occhi lentamente, vedo tutto sfocato. Sento delle voci in sottofondo.
-No signore. Va tutto bene, è stato un falso allarme.-

CASSIE:
Il poliziotto continua ancora a guardarmi poco convinto. Devo trovare una scusa plausibile, ma quando sto per dire qualche cavolata il  poliziotto si allontana, dirigendosi verso mia madre, che anche lei conferma di essere stato un falso allarme. -Ci scusi per la perdita di tempo.- mia mamma gli sfugge un sorriso dolce, che probabilmente ha fatto sciogliere il poliziotto che si allontana ed esce di casa. Nel frattempo Carlos entra di corsa in casa: -Perché la polizia?- ha lo sguardo spaventato e abbraccia Nina. -Niente tesoro, c'è stato un falso allarme.- lo guarda senza staccarsi dal suo abbraccio e gli da un bacio.
Salgo le scale e ritrovo Raphael e Ryan distesi uno sul mio letto e uno a terra. Ancora non mi capacito di quello che ho fatto. È troppo innaturale. Si mettono a sedere tutti e due e si guardano confusi. Ryan si solleva: -Tieni Cassie.- mi allunga un pacchetto di carte.
-Che cosa sono?- gli chiedo mentre le apro.
-Ti serviranno. Ora che so con certezza che sei la suprema.-.

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