Capitolo 12

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Ho la testa appoggiata sul suo petto e con l'indice faccio dei piccolo cerchi vicino alla spalla.
-È stato bellissimo.- mi dice accarezzandomi i capelli. Sollevo la testa appoggiandomi sul mento.
-È vero.- gli sorrido - Che cosa vuoi fare?- ho bisogno di sapere che lascerà quella vipera per me, è un angelo e lui stesso dovrebbe dimostrare ai 'mondani' che bisogna seguire il cuore e non le necessità o la mente.
-Fare con cosa?- mi guarda come se avessi bestemmiato. Mi alzo e mi vesto solo con le mutande e sopra una lunga tunica bianca che sembra più una maglia per un maschio che un vestito per una ragazza talmente mi sta piccolo. Mi metto a sedere sull'angolo del letto a gambe incrociate. -Intendo cosa vuoi fare con la tua futura moglie.- guardo basso, ho paura della risposta dopo quello che abbiamo fatto non può lasciare che tutto questo passi inosservato.
-La sposerò.- il suono tono è duro e deciso. Lo sapevo, sapevo di non dovermi illudere con uno come lui che è angelo solo di nome e non di fatto. Le mie gambe si sollevano da sole dal letto e vanno verso la porta. Io ho appena dato la cosa più importante per le donne a un ragazzo che pensavo avrebbe rinunciato a tutto per me e invece eccomi qua, in imbarazzo davanti a uno stronzo apatico che voleva solo divertirsi con me.
Chi è la tua nuova preda?
Quella voce di quell'uomo mi ronza in testa, aveva ragione sono una preda, come chissà quante altre.
Non riesco a parlare ho bisogno di stare sola, come mio solito - Devi andare.- gli faccio cenno a Raphael di uscire aprendo la porta. Si prende i suoi vestiti, si copre e esce dalla stanza senza neanche guardarmi in faccia. Il mio sangue ribolle di rabbia. Quello stronzo bastardo non può passarla liscia. Gli corro dietro senza ricordarmi di avere addosso solo la 'mini' tunica.
-Come hai potuto!- gli grido da metà corridoio. -Ti ho dato tutto, ti ho accettato nella mia vita quando tu tra tutti sapevi quanto fosse difficile per me!- mi avvicino a lui lentamente, ad ogni parola corrisponde un passo. - Ho lasciato che prendessi quello che noi MONDANI riteniamo importante e tu che ti senti un angelo "divino" mi hai tolto tutto! Perché?!-.
Sono in lacrime. Tutti ci, o meglio mi, stanno fissando, non sembrano stupiti. Come se non fosse la prima scenata melodrammatica che Raphael ha creato. Mi guarda negli occhi, è inespressivo. Non trovo neanche una scintilla di tristezza o senso di colpa nel suo sguardo.
Mi sento in imbarazzo, umiliata. Mi prendo l'orlo della tunica e lo abbasso cercando di coprire il più possibile. Come ha potuto? Come ha potuto amarmi prima e due minuti dopo rovinarmi davanti a tutti. Corro, sempre cercando di coprimi, nella stanza. Klaus è fermo davanti alla porta. Rallento il passo e mi fermo davanti a lui chiedendogli con lo sguardo di entrare. Lui apre la porta e mi segue dentro chiudendola alle sue spalle.
-Raz mi ha detto quello che ha visto quando ti ha purificato.- allora era questo quello che mi ha fatto.
-Eh...- gli faccio segno di continuare.
-Mio fratello non s'innamora da più di mille anni. E non è facile che baci una ragazza alla prima settimana che l'ha conosciuta, così come fare certe cose.- mi squadra dalla testa ai piedi poi continua -per noi angeli, fare una cosa che per voi mondani sembra un'abitudine, è peccato. Noi non ci riproduciamo, non possiamo permettere che le persone scoprino la nostra esistenza, perciò il signore manda il segnale solo a due di noi all'anno, un uomo e una donna, per produrre un futuro angelo che prenderà il posto del padre, se maschio, della madre, se femmina, alla loro morte. Lui ha peccato per te e rischia di essere bandito dal paradiso e mandato in terra come angelo caduto.- i suoi occhi si riempiono di lacrime -Me lo stai portando via.- piange a dirotto. Si è buttato in ginocchio davanti a me e tiene stretta tra i pugni la piccola tunica che mi copre. -Ti prego, lascialo andare, lascialo purificare e non vederlo mai più, il suo posto è qui, tra le nuvole. Lo costringi a stare là sotto, all'inferno!- conclude.
Afferro la tunica e gliela stacco di scatto dalle mani. Come può dire che noi essere umani siamo l'inferno, noi siamo le persone più sincere di questo mondo. Quando abbiamo paura, rabbia, ci nascondiamo dietro il male, ma quando troviamo l'amore e l'amicizia ci apriamo al bene. Non siamo finti come loro, che sorridono ad ogni angelo 'antipatico' o no che sia. Noi siamo veri.
Vorrei tanto dirgli tutto quello che penso ma mi limito a dirli -Lo farò.- lo giuro, starò lontana da Raphael, mi farò una vita e lui si sposerà. È la miglior cosa per tutti. -Ora devo dare una sistemata alle mie cose prima di andare.- lo prendo per le braccia e lo sollevo. Lui si sistema la camicia piegata perfettamente e esce dalla stanza facendomi un sorriso di ringraziamento prima di andare.
Tutti i pensieri più negativi mi passano per la testa. Ogni singolo male nel mio corpo aumenta e mi fa perdere il controllo. Prendo un vaso e lo butto a terra, ribalto con una forza sovrumana il letto e la scrivania. Rompo le gambe alla sedie e tiro un pugno allo specchio. Forse potevo risparmiarmelo, oltre a riempirmi la mano di graffi, tagli e sangue, ho pure usato il braccio fasciato perciò ho peggiorato la situazione rompendo i punti e facendo uscire sangue anche dal polso. Devo controllare la mia forza e soprattutto la mia rabbia. Sono sempre stata una ragazza irascibile sin da quando ho iniziato Ju-Jitsu, ma non ero mai arrivata a questi livelli. Tutta questa storia mi sta distruggendo. Mi butto a terra straziata, scoppio a piangere. È ora di cambiare.

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