Capitolo 13

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È passata una settimana da quando sono scesa dal paradiso e non ho visto né Raphael, né Loren e neanche il mio migliore amico David. Questa settimana ho deciso di dare un cambiamento alla mia vita. Ho aspettato troppo tempo che qualcuno potesse cambiarmi. Qualcuno da poter amare per donargli la vecchia me stessa e far uscire quella nuova, ma non ho intenzione di aspettare ancora. Le delusioni adolescenziali sono le peggiori e io devo lottare contro queste per rimanere a galla e non metterle da parte, per sprofondare più in fondo di quello che già sono.
Ho passato molto tempo con Nina e Carlos, e devo dire che il mio patrigno adottivo è veramente simpatico. Mentre eravamo in giro a comprare nuovi vestiti per il mio "grande cambiamento" continuava a dire brutte parole alle commesse senza farsi notare, finché una l'ha sentito dirle ragazza di strada e ci ha fatto buttare fuori dalla sicurezza. Carlos è finito con il sedere a terra e siamo scoppiati a ridere quando la caduta gli ha strappato il dietro dei pantaloni lasciandoli a vista le mutande.

-Mi sono divertita una sacco!- sorrido bevendo un sorso di cappuccino. È stato bellissimo. Mi sono divertita veramente tanto e non ho, neanche un secondo, pensato a Raphael o forse si, per qualche minuto, ma poi è scomparso dalla mia testa.
-Appena finiamo di rilassarci andiamo dal parrucchiere, con questi vestiti e queste scarpe non ci stanno i capelli neri, devi smetterla di tingerli, li rovini.- mi consiglia Nina prendendo una ciocca dei miei capelli e girandosela nelle dita.
-Ma a me piacciono neri...- inizio a lamentarmi ma poi capisco che una donna se vuole cambiare veramente inizia dai capelli e io devo dare un taglio netto a tutto. -E va bene. Andiamo a sistemare queste meraviglie.- le dico in tono sarcastico. Lei fa un urletto di soddisfazione e felicità facendo girare tutti i clienti che la guardano male.
Carlos e Nina iniziano a parlare di cose di lavoro e io decido di distogliere lo sguardo, sono così sdolcinati, anche quando parlano di lavoro, che mi sale la nausea. In fondo alla strada, in un angolo buio un uomo con una lunga tunica fino ai piedi, è fermo con il viso rivolto verso di me. L'ombra! Non faccio in tempo a mettere a fuoco il suo volto che Nina mi distrae.
-Conosco un parrucchiere stupendo!- batte le mani mia mamma come una bimba felice, le accenno un sorriso e guardo di nuovo nell'angolo della strada. Non c'è più.

Carlos ci ha lasciate a piedi, doveva andare in ufficio per un urgenza di lavoro e ci ha detto di chiamarlo quando finivamo.
Entriamo in una sala con la facciata solo di vetro. Il profumo della lacca mi invade subito le narici e io devo riuscire prima di sentirmi male. Troppo profumo in un solo passo. Rientro facendo un grande respiro e ci mettiamo davanti la reception aspettando qualcuno che ci serva finché una donna mulatta si avvicina a noi, ha i capelli di un riccio perfetto, due grandi labbra carnose e un meraviglioso profilo. -Posso aiutarvi?- ci chiede con un enorme sorriso sulle labbra. Loren! Mi torna in mente la prima volta che ho visto Loren "trasformarsi", aveva quel sorriso così bello trasformato in un enorme muso da lupo.
-Vorrei che cancellasse tutto questo nero dai suoi capelli. Se li è tinti troppe volte e ora se ne sta pentendo.- si gira verso di me con un braccio appoggiato al bancone e facendomi l'occhiolino. -Possiamo provare a darle un sistemata, ma niente di certo.- continua a sorride. Non so se sentirmi inquietata da quel sorriso caldo o spaventata. Mi fa sedere su una di quelle sedie scomode da parrucchieri e mi mette intorno al collo una tovaglia nera.
-Bella collana.- mi fa mentre l'accarezza. -Grazie.- le acceno un sorriso. Se non avessi visto la fede al dito penserei che ci stesse provando con me. -Allora... Che il miracolo abbia inizio.- sorride. Troppi sorrisi per i miei gusti. Mi fa lo shampoo e usa una strana " pozione magica" che scolorisce tutti i miei capelli. I miei capelli! Sono così belli neri! Perché me li sto rovinando con queste cagate per un ragazzo?!
Stiamo 10 minuti ferme nel lavandino. Sembra veramente aver bisogno di una mano, questi capelli non si puliranno da soli. Sollevo le braccia come per farmi lo shampoo, ma lei me le sposta e esclama -Finito!-.
Nina è messa davanti a me. Mi guarda in modo strano, troppo strano. Sono diventata calva per caso?
Mi passa un asciugamano sui capelli e mi fa sedere davanti la specchiera. -Pronta per il cambiamento?-. Mi sento così nervosa. Eppure sono solo capelli. È da quando ho 17 anni che me li tingo di nero e ho paura di non sentirmi la stessa dopo. -Non voglio guardare!- urlo tenendomi stretto l'asciugamano che copre i capelli.
-Facciamo una cosa. Ti faccio vedere il risultato finale.- mi rassicura poggiandomi una mano sulla spalla. Le faccio segno di si con la testa, stringendo i denti. Sono troppo in ansia, devo rilassarsi. Passiamo una mezz'ora tra fon, messa in piega e altre di quelle cose da parrucchiera. -Siamo pronte!-.
Nina viene verso di me, cammina lentamente con gli occhi spalancati e si copre la bocca con una mano mentre con l'altra cerca di trattenere quelle che dovrebbero essere lacrime. Perché tanta sceneggiata per dei capelli? Mi alzo in piedi voglio essere pronta ad ogni reazione. Mi faccio i flash mentali su che colore possono essere diventati o su che acconciatura mi avrà mai fatto. Sono pronta. Mi giro e quello che vedo è irreale.

Dov'è il mio viso? È una nube nera. Mi tocco il volto e indietreggio, inciampando. Cado a terra. Cado su una cosa morbida. Un persona, mi alzo in piedi di scatto gridando. C'è un mare di morte intorno a me, tutti distesi a terra. Solo una donna è inginocchiata accanto al cadavere. Sembra piangere, ma anche sorridere, non capisco, mi avvicino poggiandole una mano sulla spalla. Si gira di scatto. Ha un cuore in mano, è ricoperta di sangue. Eleonor! È Eleonor e quello a terra è Raphael!

La ragazza passa una mano davanti al mio volto. -Stai bene?-
La guardo pietrificata e i suoi occhi cambiano colore tutt'un tratto diventando di un azzurro ghiaccio. Mi avvicino di più al suo volto -Che cosa sei?-.

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